ilquotidianoinclasse.it

ilquotidianoinclasse.it
partecipa anche tu !

lunedì 16 novembre 2015

PENSIERI DI PACE



per la classe 2^ linguistico

Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose, ha scritto sul quotidiano "Avvenire" del 15 novembre un articolo intitolato. "Signore disarmali. E disarmaci": sia la nostra risposta. Lo trovate al seguente link: http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/strage-di-parigi-disarmali-e-disarmaci-sia-la-nostra-risposta-enzo-bianchi.aspx


Leggetelo, rileggete l'editoriale di Calabresi e altri articoli che trovate interessanti.
...
Questa settimana l'invito è a scrivere parole di pace e di speranza...




5 commenti:

  1. 11 settembre 2001, New York: è una bella e assolata giornata sui cieli e sul suolo americano, tutti tranquilli e tutto sembra sereno; quando all'improvviso...un rombo di un aereo che vola a bassa quota......uno schianto....urla. Cos'è successo? Sembra che un aereo si sia schiantato su una delle torri gemelle del World Trade Center. La polizia e i soccorsi accorrono, ma un'altro aereo arriva; un'altro schianto, questa volta sulla torre opposta. Dopo ore di attesa accade l'irreparabile: le torri crollano causando circa 3000 vittime.
    Vi ho raccontato questo perché la notte tra il 13 e il 14 novembre 2015, a Parigi, diversi gruppi terroristici hanno attaccato la popolazione francese, provocando 129 vittime. Gli attentatori sono collegabili allo Stato Islamico (che, in realtà, proprio "stato" non è). Un richiamo all'attentato che 14 anni fa, ha iniziato una guerra contro i popoli occidentali; quest'anno abbiamo notato come la guerra può arrivare fino a noi , anche indirettamente. E' fulminante sapere che un uomo può ucciderne un'altro; eppure è così da secoli, ma allora perché sentiamo parlare nei telegiornali della guerra in Siria e diciamo semplicemente "poveri loro" e quando arrivano a casa nostra ci preoccupiamo e preghiamo di più? Semplice: perché noi non sappiamo cos'è la guerra. Quindi quando sappiamo che poco più in là 129 persone sono morte per mano altrui, ci preoccupiamo e ci indigniamo; ma la cosa che a me fa più rabbia e che semplicemente si possa dare un fucile a qualcuno e dirgli di uccidere.
    Enzo Bianchi ci invita al disarmo, esteriore ma anche interiore: un uomo deve deporre le armi, ma anche pentirsi dentro. Gramellini lancia un appello per Parigi e dice quanto la guerra, soprattutto questa, sia difficile da vincere, paragonandola alla Seconda Guerra Mondiale: uccidi Hitler e finisce la guerra, fine; oggi è molto più complicato, infatti Gramellini definisce il califfo come un boss dei videogiochi che "rinasce molto più grande e forte di prima". A questo proposito voglio lanciare anche io un appello: non abbiate paura perché un terrorista mira a questo, non chiudetevi in casa perché non è così che vinceremo il terrorismo; ovviamente non dico di arruolarvi nell'esercito e vederli faccia a faccia, semplicemente non abbiate paura, facciamo vedere ai terroristi che non abbiamo paura, solo così si vince una guerra che è cresciuta a causa dei nostri errori.

    RispondiElimina
  2. Sembra incredibile dirlo, ma il terrorismo ci sta cambiando. Disseminare la paura è l’obiettivo principale degli attentati terroristici e, da venerdì 13 novembre di quest’anno, questa è ormai diffusa anche in Francia. Alle 21 di sera di quel giorno, un gruppo di sostenitori dello Stato Islamico, abbreviato con ISIS, ha ucciso, sparando con diverse armi, circa 130 persone all’interno del Bataclan, una sala da spettacolo di Parigi, e in altre zone della città. La pronta reazione del Presidente francese? Quella di bombardare la città siriana di Raqqa, ritenuta uno dei centri più importanti dello Stato Islamico. Se, però, Parigi è stata vittima di uccisioni di persone innocenti, lo stesso vale per la città siriana. Attraverso i bombardamenti, infatti, Hollande ha predisposto l’uccisione di cittadini innocenti, non sostenitori dell’Isis. Molte persone identificano la situazione attuale come una sorta di Terza Guerra Mondiale a pezzi, come afferma Papa Francesco. Se, da un lato fa scalpore la notizia di un attacco terroristico a Parigi, cuore dell’Europa, dall’altro ci si dimentica completamente che la situazione creatasi venerdì sera nella capitale francese rappresenta la quotidianità di alcuni dei paesi del Medio Oriente, come l’Iraq e la Siria. “Ovunque un essere umano è ucciso, l’umanità intera dovrebbe sentirsi ferita”, queste sono le parole di Enzo Bianchi. Molte persone, come me, si chiedono il perché di questa completa superficialità da parte della società. La risposta è molto semplice: perché la Siria e l’Iraq, essendo paesi non completamente sviluppati e lontani da noi, non ricevono l’attenzione che, invece, meriterebbero. La speranza di tutto il mondo era che non si verificassero più attentati simili a quello di New York delle Torri Gemelle, avvenuto l’11 settembre del 2001. L’Isis, però, ci ha dimostrato ancora una volta di essere disposto ad uccidere ancora molte altre persone innocenti pur di raggiungere il suo obiettivo. In seguito a questi avvenimenti, la preghiera che sorge spontanea dai cittadini spettatori dell’attentato di Parigi è “Signore disarmali. Signore disarmaci.” La causa principale di questi attentati è, infatti, la presenza di armi. Finchè si posseggono le armi, non è possibile ragionare con persone che non provano senso di colpevolezza nel decapitare, bruciare vive o uccidere a sangue freddo delle persone innocenti. Una delle prime domande che sorge naturale è “E se fosse a parti inverse?” Vorrei che per un istante i terroristi si mettessero nei panni dei cittadini innocenti che erano a teatro per assistere ad un concerto e che si sono ritrovati con un fucile puntato di fronte agli occhi. È del tutto spontaneo che tutti noi pensiamo: “A nome di cosa? A nome di cosa è successo ciò che è successo venerdì sera?”. Nonostante l’Isis si dichiari di stampo religioso, sono fortemente convinta che la religione islamica non sia questo e che nessun Dio possa volere l’uccisione di persone innocenti.

    RispondiElimina
  3. Il terrorismo islamico è purtroppo tornato a minacciare tutto l’occidente coni fatti accaduti in Francia, mettendo così fine alla convivenza pacifica tra la cultura mussulmana e quella occidentale nel mondo intero. Soffia vento di guerra e l’incubo di nuovi attentati induce il mondo a vivere nel terrore e ci impedisce di sognare un futuro migliore. La cultura dell’integrazione è difficile da portare avanti in periodo come quello che stiamo vivendo, ma è proprio in condizioni del genere che tutti noi abbiamo la possibilità di scegliere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è; l’uomo può morire schiacciato dal pregiudizio e dal terrore o vincere la sua battaglia più grande contro l’ignoranza e i luoghi comuni. Fare una scelta giusta è di fondamentale importanza. Si parla molto di terrorismo islamico e, spesso anche impropriamente, attribuendo a una cultura molto diversa dalla nostra colpe che non le appartengono; come se tutti gli arabi e i mussulmani fossero assassini senza scrupoli. Nei vari talk-show televisivi più volte il mussulmano di turno ha cercato di spiegare che il fondamentalismo islamico, la base del terrorismo, non corrisponde a tutta la cultura dell’Islam: per cui ogni persona, prima di urlare e chiedere l’espulsione del “diverso” dovrebbe informarsi e conoscere la cultura ma soprattutto il “diverso”. Infatti una corretta informazione è l’arma migliore contro il clima di terrore scatenato da una minoranza mussulmana: così detta ISIS oggi, ma Al QUAEDA ieri, che vuole imporre il suo credo e la sua fede combattendo tutto l’Occidente e gli infedeli. Ma questo pensiero non è il credo dell’Islam, ma bensì quello dell’integralismo religioso, infatti il Corano recita:”…. Chiunque uccide una persona sarà come se uccidesse l’intera umanità e chiunque salvi una vita, sarà come se avrà salvato la vita di tutta l’umanità. …”, concetti non diversi dal Vangelo, su cui si dovrebbe basare il presupposto di una prossima pacifica convivenza.
    E. Quaglino

    RispondiElimina
  4. Fin dai tempi passati si verificano stragi o stermini di massa, che nessuno riusci' mai a fermare in tempo.
    Dovremmo imparare dai vecchi ''errori'' eppure stragi e attacchi continuano ancora oggi.
    Perchè al fuoco si preferisce rispondere con il fuoco, piuttosto che trovare altre vie d'uscita, perchè la rabbia
    prevale e il desiderio di vendetta è più grande di quello della pace.
    Dopo tutto 'si paga con la stessa moneta'. (si pensa)
    Non posso confermare che trovando altre vie d'uscita attacchi o guerre civili non si verificheranno più, ma
    come si dice 'tentar non nuoce', perchè è inutile pensare alla pace e meravigliarci di chi fa del male
    quando noi stessi siamo pronti a farne.
    Dopo la strage a Parigi, il musulmano viene immediatamente associato alla figura da terrorista,
    pensiero assolutamente sbagliato ma diffusosi velocemente negli ultimi tempi.
    Se tutti i musulmani fossero terroristi perchè anche loro vengono uccisi continuamente?
    Perchè verrebbero uccisi in nome di Allah se anche loro hanno lo stesso credo?
    Queste sono alcune delle questioni che non ci si pone, perchè si preferisce seguire il pensiero comune, la
    via più facile, e non provare ad andare affondo alle questioni.
    Ormai viviamo nell'era dell' ipocrisia, dove il diverso è sbagliato o non accettato.
    “Gli oppressori e i soverchiatori sono responsabili non solo del male che infliggono agli oppressi e
    ai soverchiati, ma anche dell’odio che infondono nei loro cuori”
    Si potrebbe sintetizzare cosi, con le parole del rivoluzionario Manzoni, il giudizio sui tragici fatti di Parigi.

    RispondiElimina
  5. Fin dai tempi passati si verificano stragi o stermini di massa, che nessuno riusci' mai a fermare in tempo.
    Dovremmo imparare dai vecchi ''errori'' eppure stragi e attacchi continuano ancora oggi.
    Perchè al fuoco si preferisce rispondere con il fuoco, piuttosto che trovare altre vie d'uscita, perchè la rabbia
    prevale e il desiderio di vendetta è più grande di quello della pace.
    Dopo tutto 'si paga con la stessa moneta'. (si pensa)
    Non posso confermare che trovando altre vie d'uscita attacchi o guerre civili non si verificheranno più, ma
    come si dice 'tentar non nuoce', perchè è inutile pensare alla pace e meravigliarci di chi fa del male
    quando noi stessi siamo pronti a farne.
    Dopo la strage a Parigi, il musulmano viene immediatamente associato alla figura da terrorista,
    pensiero assolutamente sbagliato ma diffusosi velocemente negli ultimi tempi.
    Se tutti i musulmani fossero terroristi perchè anche loro vengono uccisi continuamente?
    Perchè verrebbero uccisi in nome di Allah se anche loro hanno lo stesso credo?
    Queste sono alcune delle questioni che non ci si pone, perchè si preferisce seguire il pensiero comune, la
    via più facile, e non provare ad andare affondo alle questioni.
    Ormai viviamo nell'era dell' ipocrisia, dove il diverso è sbagliato o non accettato.
    “Gli oppressori e i soverchiatori sono responsabili non solo del male che infliggono agli oppressi e
    ai soverchiati, ma anche dell’odio che infondono nei loro cuori”
    Si potrebbe sintetizzare cosi, con le parole del rivoluzionario Manzoni, il giudizio sui tragici fatti di Parigi.

    RispondiElimina