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venerdì 13 novembre 2015

LEGGE DI STABILITA', PRESSIONE FISCALE E WELFARE STATE

per la classe 3^ les

Il Corriere della Sera , giovedì 12 novembre, M. Ferrera "Chi vuole meno tasse deve pagare di più i servizi" pag. 1-30

DA RIPASSARE
i concetti di:
- legge di stabilità
- imposte e contributi; progressività dell'imposta
- base imponibile

L'OPINIONE
Finanziare, attraverso l'imposta progressiva, maggiori consumi pubblici (ad esempio per la sanità) oppure abbassare le imposte aumentando il prezzo dei servizi pubblici in base al reddito e al consumo effettivo dei servizi stessi? Qual è la miglior ricetta secondo voi e quali i pro e i contro?

10 commenti:

  1. Il sistema delle imposte progressive vuole incentivare i consumi pubblici e alleviare la pressione fiscale, tuttavia questo porta di conseguenza che le classi medie siano tassate in maniera eccessiva (come avviene anche nel nord Europa e negli USA)
    Il secondo sistema, che secondo me è migliore, prevede la diminuzione delle tasse per pagare di più i singoli servizi pubblici in base alle necessità: questo in teoria dovrebbe stimolare a produrre più ricchezza e se tutto va bene si potrebbe in futuro pensare di allargare il raggio della copertura pubblica
    Il grosso problema però è che non siamo ancora disposti a rinunciare a nessun servizio anche se non indispensabile, quindi non siamo pronti a mettere in pratica questo sistema

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  2. Buonasera,dopo aver letto l'articolo di Massimo Ferrara riguardante il pagamento delle tasse e dei servizi pubblici, mi sento di dire che a parare mio la "miglior ricetta" risiede nel finanziare,attraverso l'imposta progressiva,maggiori consumi pubblici. Dico questo perché se si abbassassereo le tasse,il costo dei servizi pubblici aumenterebbe, e di conseguenza i cittadini si troverebbero comunque in una situazione di disagio nello spendere soldi,che se diminuiti da una parte (se le tasse venissero diminuite)aumenterebbero da un'altra (i servizi pubblici ). A parere mio finanziare attraverso l'imposta progressiva maggiori consumi,andrebbe a favore delle classi meno agiate o alle persone anziane , le quali spesso si trovano a possedere misere pensioni che non le consentono di sostentarsi,figuriamoci a pagare le tasse. Il metodo della tassazione progressiva mi sembrerebbe dunque il modo più equo per generare una situazione sostenibile per la popolazione stanca di sentirsi direche le tasse diminuiranno ,e poi vedere che è tutto il contrario, perché come dice Massimo Ferrara:"nessun pasto è gratis". Questo significa che i soldi se tolti da una parte, vengono ripresi da un'altra.
    Maria Cristina Nevi.

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  3. Nella legge di stabilità del Governo, la prima misura per la crescita del paese è la riduzione della pressione fiscale. I metodi proposti sono la lotta all'evasione e la richiesta alle classi sociali medio-alte di pagare di più i servizi pubblici che si utilizzano come la sanità e la scuola universitaria dei figli in base al proprio reddito. Questa manovra dovrebbe stimolare la crescita, produrre più reddito e più ricchezza per tutti. Ma sembra difficile che cambi qualcosa perchè se si pagano meno tasse e di più i ticket o le tasse universitarie la situazione è destinata a non cambiare. In più va tenuto presente l'aumento dell'invecchiamento demografico e il fatto che non si può ridurre la protezione alle fascie più bisognose. Questi aspetti limitano l'espansione della società.

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  4. Punto cardine previsto dalla Legge di Stabilità è la riduzione della pressione fiscale che dovrebbe portare all'incremento dei consumi delle famiglie e degli investimenti delle imprese.
    Il taglio delle tasse porta inesorabilmente a pagare di più i servizi pubblici in termini di costo o di qualità.
    Nell'articolo il giornalista prospetta due possibilità: pagare di più i servizi pubblici (sanità, scuola, previdenza) o rivolgersi direttamente al servizio privato e quindi avere dei costi dei servizi commisurati a quanto effettivamente pagato. Ciò porterebbe i soggetti più bisognosi ad avere una minor tutela. L'applicazione dell'imposta progressiva potrebbe essere una soluzione al problema, anche se i soggetti con reddito medio-alto sarebbero i più colpiti. Alternativa a tale soluzione sarebbe quella di aumentare i prezzi dei servizi basandosi sul reddito e sull'effettivo consumo del servizio. Questa secondo il mio parere sarebbe la migliore ricetta, perché più equa.
    Penso anche che in questo ambito sia importante intervenire seriamente sulla spesa pubblica (diminuzione dei costi della pubblica amministrazione e maggiore efficienza e trasparenza) e sul potenziamento delle azioni per contrastare l'evasione fiscale.

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  6. Santoro18 novembre 2015 21:40
    A mio parere il finanziamento delle opere pubbliche deve derivare dalle imposte progressive: tale principio assicura a tutti gli strati della società l'accessibilità ai servizi pubblici. In altri paesi del mondo, non vige tale principio, anzi solamente chi ha un reddito cospicuo può permettersi certi servizi, che diventano quasi dei "benefit" per le classi agiate (sanità USA)
    Penso che le imposte progressive siano un mezzo che assicura alcuni diritti dei fondamentali del nostro paese.
    L'imposta progressiva inoltre è un principio del tutto democratico e egualitario.

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  8. L'articolo di Maurizio Ferrara evidenzia la necessità di diminuire la pressione fiscale per rilanciare l'economia. Tuttavia l'unico modo per ridurre le tasse è aumentare il costo dei singoli servizi, in modo che ogni persona possa gestire in maniera autonoma il proprio denaro e pagare solamente i servizi utilizzati. Questo sistema è già stato utilizzato per molti anni da paesi come gli USA ed ha dimostrato di avere molti vantaggi in quanto favorisce i consumi e permette una maggiore disponibilità economica per le famiglie. Ciò nonostante questo sistema oresenta anche dei difetti. Infatti rischia di escludere i ceti più bassi anche dai servizi indispensabili, se lo stato non prende precauzioni adeguate, e di obbligare le famiglie a sostenere costi molto alti in caso di eventi estremamente gravi, come un intervento delicato. Sia il nostro sistema di tassazione attuale sia quello precedentemente proposto presentano dei difetti, pertanto, un'idea valida potrebbe essere un'unione tra i due. Così da garantire a tutti i servizi di base indispensabili e da permettere una gestione più autonoma del denaro favorendo i consumi.

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  9. Io credo che una minor pressione fiscale non gioverebbe alla crescita dello Stato; è certo che i consumi aumenterebbero nei primi mesi successivi all'intervento, ma il conseguente innalzamento dei prezzi dei servizi pubblici renderebbe la misura inefficace. Invece la proposta delle tasse progressive forse potrebbe rivelarsi la più appropriata in questo scenario econico, questo assetto farebbe sì che il ceto medio-basso, più colpito dalla crisi, riesca ad aumentare i propri consumi. Questo provvedimento, abbinato a delle agevolazioni per le imprese, potrebbe davvero risollevare l'economia italiana e renderla, magari tra qualche anno, di nuovo competitiva a livello internazionale.

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  10. È molto difficile rispondere a queste domande. Entrambe le soluzioni sarebbero eque ma c'è un grosso problema: il reddito dichiarato da ogni cittadino è quello effettivamente prodotto? Sicuramente sì per i lavoratori dipendenti (sempre che non abbiano un secondo lavoro in nero), ma per i lavoratori autonomi non è detto che sia vero. Secondo me se davvero tutti pagassero le tasse, i servizi pubblici funzionerebbero meglio perché sarebbero maggiormente finanziati. Quindi... la soluzione è combattere l'evasione fiscale.
    Poi c'è un altro problema che bisognerebbe risolvere: lo Stato dovrebbe ridurre gli sprechi e utilizzare più denaro pubblico per i servizi ai cittadini.

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