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venerdì 27 novembre 2015

SCHENGEN IN PERICOLO: IL VALORE DEI CONFINI

Per la classe 5^ les

Il Corriere della Sera, giovedì 26 novembre:
"Il valore dei confini" A. Polito pag. 1-31; "Mattarella: più unità.." I. Caizzi e M. Breda pag. 11
Il Sole 24 ore, giovedì 26 novembre:
"Con Mattarella rivede .."A. Cerretelli; "La minaccia all'integrazione europea" A. Geroni pag. 6

L'OPINIONE
Confrontate il discorso del Presidente Mattarella con l'opinione del vicedirettore del Corriere Polito: vi paiono contrastanti? Come è possibile mettere in sicurezza le frontiere dell'Europa?

9 commenti:

  1. In sintesi Mattarella e Polito affermano entrambi un idea di Europa che và rivista dal punto di vista dei confini e del passaggio di persone (profughi e lavoratori). Per questo in generale si afferma una revisione del Trattato di Schengen e un attento “sguardo” su chi passa nei nostri confini. Per mettere in sicurezza le frontiere dell’ Unione si deve fare come fa l’ Inghilterra che senza il trattato di Schengen protegge bene il proprio paese. Con maggiori controlli anche le merci dovranno essere controllate, in questo modo si avrà un maggior controllo ma una lenta economia; questo concetto vale anche per i servizi all’ estero per lavoro, dobbiamo decidere se non avere i terroristi o averceli e ripetere stragi di portata mondiale. Per il fatto che i terroristi possono essere persone come le altre il controllo dovrà essere severo. In più i luoghi di affollamento o di maggior successo di una città devono essere sorvegliati. Questi metodi servono per contrastare il terrorismo? Questa domanda è per adesso non c’è una risposta ma si presume che porterà a dei risultati che ci aiutino nella lotta al terrorismo.

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  2. Le opinioni, del Presidente della Repubblica Mattarella sul Sole 24 ore, e del vicedirettore Antonio Polito sul Corriere della Sera, non paiono, a mio avviso, contrastanti; perchè riflessive su aspetti differenti.
    “Io credo che dobbiamo affrontare queste sfide alla luce dei valori per i quali dichiariamo di combattere”, così afferma il Presidente Mattarella, in risposta all'interrogativo sulla chiusura o meno delle frontiere europee, richiamando valori fondanti dell' Unione, quali la democrazia, la tolleranza, l'accoglienza, l'unità e la solidarietà. Si tratta di un discorso che ha il fine di non smuovere solo il quesito frontiere, ma di un vero e proprio rimando all' essenza per la quale l'Europa è nata, stata ed è.
    Si tratta di ricordare chi siamo e il perchè lo siamo. Presupposti dai quali partire per affrontare la problematica migranti.
    Differentemente, Polito si sofferma non solo sulle frontiere, ma anche sul controllo, “Ma quello dei clandestini non è il solo problema. Anche più pericoloso è lo scarso controllo di chi entra mostrando i documenti alle nostre frontiere.”, scrive. Ricordando la debolezza che ora contraddistingue il territorio europeo, per l'assenza di un esaustivo e capillare controllo delle frontiere, necessario ad oggi tra gli stati membri, che affonda le radici nell'accordo di Schengen.
    Che Schengen sia stata una conquista? Un passo avanti? Polito non lo mette in dubbio. Che sia da rivedere perchè non rispondente alle esigenze che ora attanagliano l'Unione Europea?...Questo il quesito sul quale rimarca le parole del suo articolo, evidenziando la necessità di potenziare il sistema di sicurezza in modo drastico per rispondere alle esigenze delle migrazioni e l'insorgere del terrorismo.
    Mettere in sicurezza le frontiere significherebbe potenziare i mezzi a disposizione, utilizzandone anche di nuovi; ad esempio migliorare la cooperazione tra le varie forze dell'ordine degli stati, permettendo una maggiore apertura e condivisione delle informazioni, pensando ad un'organizzazione d' inteligence comune, volta a sedare problematiche come il terrorismo.
    Controlli capillari, organizzati, specifici alle frontiere e nei luoghi comuni di passaggio internazionale, come aeroporto, stazioni ferroviarie e porti.

    Non si tratta quindi di mettere da parte i valori fondanti, ma partendo da quest'ultimi come presupposti, attuare cambiamenti e apportare modifiche in linea con le problematiche ora incalzanti.

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  3. Nei giorni seguenti le stragi di Parigi, i vertici politici europei hanno messo in discussione il trattato di Schengen, evidenziando le falle e le peculiarità di tale trattato.
    Il trattato di Schengen è entrato in vigore nel 1995, comprende 22 dei 28 paesi dell’Unione Europea e stabilisce l’eliminazione dei controlli alle frontiere interne e la libera circolazione per tutti i cittadini dei paesi firmatari, i quali possono spostarsi liberamente all’interno dello spazio Schengen.
    Il Presidente Mattarella, davanti al Parlamento di Strasburgo, ha affermato che non si deve fare un passo indietro limitando la libera circolazione delle persone e ha esortato i politici europei ad elaborare programmi in grado di offrire stabilità e crescita.
    Di parere diverso è il vice direttore del Corriere della Sera, Antonio Polito, il quale contesta il fatto che il trattato di Schengen permette la libera circolazione di cittadini europei, senza tenere traccia dei loro spostamenti e permette l’entrata di nuovi arrivati, senza che questi siano sottoposti a controlli sufficientemente sicuri.
    Io personalmente ritengo che il discorso del Presidente Mattarella, il quale ha voluto ribadire che l’Europa deve essere unita di fronte alla minaccia terroristica, sia un discorso molto ideologico e retorico, ma manca di concretezza.
    Condivido invece il pensiero di Polito, il quale sottolinea l’importanza di effettuare maggiori controlli, di migliorare le comunicazioni tra le forze di polizia dei vari Paesi, di creare dei database accessibili a tutti i paesi, di registrare i cittadini europei e quelli non europei che si spostano all’interno dello spazio Schengen.
    Io credo che sia assolutamente necessario intensificare i controlli sia all’interno dell’Europa che alle frontiere esterne, al fine di garantire maggiore sicurezza a tutti i cittadini.

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  4. Le opinioni di Polito e Mattarella trattano lo stesso tema in due modi differenti ma non per questo contrastanti tra loro. Ritengo per questo, che le due tesi siano da tenere in considerazione entrambe per il mantenimento e la sicurezza dei confini.
    E' molto importante ricordare il concetto che esprime Mattarella sull'Europa, affermando lo stato di solidarietà e unione dei popoli. Di fondamentale importanza anche il suo intervento al Parlamento di Strasburgo in cui ribadisce che i cittadini non possono essere limitati nella libera circolazione. Oltre a esprimere le sue idee Mattarella ha anche criticato la gestione di Bruxelles per quanto riguarda le gravi ripercussioni sul piano della coesione sociale.
    Polito al canto suo, espone la sua teoria dicendo che, avendo eliminato i controlli nell' area Schengen si dovrebbe avere un sistema di verifiche a prova di bomba per chi arriva dall' esterno.
    Sono d'accordo sul fatto che per salvare l' Europa senza frontiere che noi giovani abbiamo conosciuto, bisogna garantire che l'Europa sappia controllare le sue frontiere esterne, in modo che non entri chi vuole quando vuole.
    Per concludere mi sembra giusto citare l'idea che Noble ha in merito a questo argomento delicatissimo per l' Europa. Egli afferma che è come se avessimo appeso un cartello di benvenuto per i terroristi ai nostri confini. Senza contare i controlli sui cittadini europei con regolare e valido passaporto europeo.
    E' giusto allora avere leggi che non permettano a chiunque di entrare ma d'altra parte le legge sui confini esterni da sola non basta. Mattarella infatti ci ricorda che è estremamente importante aumentare la collaborazione tra i paesi e formare apparati di sicurezza alle attività di intelligence.

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  5. Le opinioni del Presidente Mattarella e del vicedirettore Polito non mi paiono contrastanti. Tutti e due si esprimono in maniera differente sulla questione delle frontiere ma entrambi affermano che il Trattato di Schengen dev'essere rivisto in alcuni punti. Il Presidente della Repubblica ha esortato l'Unione Europea a non chiudere le frontiere esterne che di fatto, se chiuse, potrebbero sbarrare la strada a chi fugge da aree di guerra e dalla fame.
    Invece secondo il vicedirettore Polito bisogna cercare di attuare delle modifiche alle frontiere in modo tale da renderle ancora più efficienti.
    Attuare delle modifiche significa potenziare le forze che si hanno a disposizione. In tal senso si potrebbe migliorare la cooperazione tra le forze dell'ordine dei vari paesi, permettendo un' apertura e una condivisione di informazioni tra di esse. Infine penso che sia giusto e necessario incrementare i controlli sia all'interno dell'Unione che alle frontiere esterne, al fine di garantire maggiore sicurezza a tutti i cittadini.
    Luca Ceretto

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  6. Buonasera, i discorsi di polito e mattarella differiscono perché, il presidente della repubblica, sostiene la libertà di movimento all' interno dell' europa, bocciando l' idea di una frontiera esterna, mentre polito sostiene la necessità di controllare i confini dell' europa, alla luce degli attacchi terroristici di Parigi che hanno minato la sicurezza della stessa. In questo periodo, più che mai, risulta essere necessario, controllare i confini europei, al fine di prevenire atti di terrorismo, innanzitutto aumentando i controlli nei luoghi di primo approdo, Italia e Grecia, questi controlli devono far si che ogni migrante debba essere controllato e schedato ed in caso di minimo sospetto, rispedito al suo paese con il divieto assoluto di entrare in europa, pena la detenzione, inoltre bisognerebbe attuare le politiche di controllo negli areoporti al fine di effettuare controlli incrociati per prevenire il traffico di terroristi, inoltre bisognerebbe attuare una cooperazione fra i servizi di intelligence dei vari paesi europei, perché solo se si è uniti, si può sconfiggere il terrorismo, la cooperazione fra i servizi di intelligence dovrebbe includere anche la Turchia, luogo di transito dei terroristi diretti in europa. Tuttavia queste misure, a mio avviso, non sono sufficienti, non lo sono per nulla, in quanto, al giorno d' oggi, i confini non esistono, ma non in virtù del trattato sulla libera circolazione, trattasi di shengen, ma per il fatto delle tecnologie avanzate, oggi la pianificazione degli attentati avviene anche per via telematica, tramite social network, a mio avviso, dunque, risulta essere impossibile controllare i social network, poiché miliardi di persone vi sono iscritte, ciò rende la questione terrorismo aperta e problematica, chiudere le frontiere è un primo passo, ma non certo l' unico, poiché i terroristi possono avvalersi anche di altri mezzi per fare attentati.

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  7. Buonasera, per quanto mi riguarda le due opinioni espresse inizialmente quella del vicepresidente Antonio Polito e successivamente quella di Mattarella non mi appaiono contrastanti. Entrambi le opinioni affermano che bisogna andare a rivedere il trattato di Schengen. Polito sostiene che questo sistema non funziona ed è perforabile. questo perchè qando si attraversano le frontiere i controlli sono limitati e molte volte passano persone di cui non si hanno informazioni certe. Pensiamo ad esempio a quello che è successo in Francia, dove questi terroristi sono riusciti a superare le frontiere senza essere fermati e senza aver adottato i dovuti controlli, riuscendo a seminare il terrore. Per quanto mi riguarda bisogna prendere immediatamente misure controffensive e correre al riparo. Bisognerebbe aumentare inanzitutto i controlli agli aereoporti i quali sono luoghi che subiscono ogni giorno una via e vai di persone, in modo da prevenire e bloccare eventuali terroristi presenti. Non sono d'accordo con quello che dice il Presidente Mattarella il quale sotiene una libertà di movimento nel nostro paese.
    a mio parare va aumentata la sicurezza e fortificare i controlli anche l'utilizzo di strumenti tecnologici che nel corso della storia sono stai particolarmente utili all'uomo. Chiudere le frontiere sarebbe un primo passo per migliorare la sicurezza nel nostro paese, ma chiudendole non si risolverebbe il problema, in quanto all'interno del nostro paese potrebbero usufruire di strumenti messi a disposizione dal nostro paese. Bisognerebbe aumentare l'arruolamento per tutti i servizi di sicurezza come ad esempio carabinieri, militari...
    il terrorismo va combattuto e c'è bisogno di un paese unito sotto tutti i punti di vista.

    MATTEO RUGGIERI

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  8. A prima vista i due discorsi non sembrano contrastanti, in quanto entrambi mettono su carta la necessità di rivedere gli accordi di Schengen che sembrano non funzionare più. In realtà il Presidente della Repubblica Mattarella, sostenitore della libertà di movimento all’interno dell’Europa, nel suo discorso mette in luce l’importanza di non creare frontiere interne volte solo allo sbarramento delle strade per chi fugge da situazioni di guerra e/o fame; idea diversa è quella espressa da Polito nel suo discorso, in quanto vede la necessità di una frontiera da qualche parte per poter salvaguardare l’Europa, terra senza frontiere, ma che necessita della capacità di saper controllare le sue frontiere esterne. Per mettere in sicurezza le frontiere dell’Europa sarebbe necessario fare dei controlli incrociati grazie al database in dotazione dall’Interpol, contenente 45 milioni di documenti rubati, contraffatti o smarriti che permettono di pianificare azioni terroristiche, unito al database disponibile su presunti criminali o terroristi; inoltre penso sia anche opportuno mantenere i tracciati di quei cittadini europei con passaporto e documento regolare che fanno spola dall’Europa alla Siria per poi tornare importando il terrore. Inoltre sarebbe molto importante intensificare i controlli presso aeroporti, stazioni, metropolitane e luoghi affollati.
    È pur vero che il terrorismo si sta diffondendo attraverso l’uso di mezzi telematici e social network e questo rende molto difficile il controllo capillare e totale di tutti coloro che usufruiscono di questi media.

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  9. I pensieri del Presidente Mattarella e del Vicedirettore del Corriere Polito sono contrastanti, in quanto per il Vicedirettore il trattato Shengen non serve più. Perché non ci sono abbastanza controlli per accorgersi delle persone che utilizzano dei documenti falsi. Invece il Presidente Mattarella afferma che in questo periodo bisogna restare uniti, in quanto essendo un'unione dobbiamo aiutarci e sostenerci nei momenti di difficoltà. Inoltre il Trattato Shengen non può essere eliminato perché l'UE si basa su di esso, però potrebbe essere modificato per avere una sicurezza migliore. Secondo me è giusto che in questo periodo dobbiamo restare uniti, ma dobbiamo mobilitarci per attuare delle modifiche per rendere il sistema di sicurezza migliore, come viene fatto in Inghilterra. Quindi nel momento in cui gli immigrati arrivano nel nostro paese dobbiamo controllarli e schedarli in modo adeguato. Si sa che per attuare questa provvedimento richiede molto tempo, ma occorre eseguirlo.

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