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venerdì 20 novembre 2015

LIBERTA' O SICUREZZA ?

per la classe 5^ les

Il Corriere della Sera, giovedì 19 novembre: 
pag. 1-32, 33 M. Houllebecq, P. Mieli
pag.17 P. Battista
pag. 19 F. Battistini

La Stampa: 
pag. 1-23 G. Riotta
pag. 12 M. Bresolin

L'OPINIONE
In seguito agli attentati terroristici Hollande ha reagito chiedendo modifiche costituzionali per estendere lo stato d'emergenza; nei quotidiani diversi scrittori e giornalisti si interrogano sull'equazione "Libertà o sicurezza?" . E voi cosa ne pensate ?

13 commenti:

  1. Buongiorno, per me la libertà è un valore sacro, inviolabile, non violabile da nessuna persona o istituzione, poiché è un valore cardine della nostra civiltà per il quale molte persone in passato sono morte, tuttavia, in questo periodo, specialmente dopo gli attentati di Parigi, risulta essere necessario rivedere la concezione di libertà che noi occidentali abbiamo, in quanto essa stessa risulta essere minata da gruppi terroristici, i quali vogliono infondere le loro barbare idee nella cultura occidentale fondate sull' orrore e sul terrore, in questo periodo, più che mai, l' idea di libertà deve essere reinterpretata a favore dell' idea di sicurezza. Da difensore dell' ideale di libertà, inorridisco quando sento che le autorità potrebbero controllare i miei movimenti su internet, inorridisco perché penso che il concetto di privacy sia un concetto fondamentale nella nostra civiltà, in quanto costituisce una solida arma di difesa contro possibili violazioni della nostra integrità, bisogna considerare, però, un fattore importantissimo, ossia quello di essere protagonisti di uno scenario di guerra, la quale differisce dalle guerre del passato proprio a causa degli strumenti tecnologici utilizzati, come gli smartphone, i quali permettono di comunicare da una parte al' altra del mondo e di organizzare attacchi terroristici in tempo reale utilizzando codici crittografati difficilmente interpretabili dai servizi segreti, è una guerra che differisce dalle altre per questo motivo, ossia quello della velocità con cui circolano le informazioni e gli ordini di attacco da parte dei presunti " capi" dell' organizzazione terroristica, bisogna dunque prevenire questo tipo di attentati controllando, nei limiti del possibile, i messaggi e gli ordini mandati dai terroristi al fine di prevenire futuri attacchi, ciò comporterebbe l' impiego di controlli incrociati da parte dei servizi segreti, ciò comporterebbe il possibile controllo di apparecchi tecnologici appartenenti a persone innocenti, ciò costituirebbe una violazione della privacy che sarebbe subita dalle persone comuni, ciò violerebbe il concetto fondamentale di libertà, su cui si fonda la cultura occidentale, questa violazione, tuttavia, è giustificata, poiché in questo modo si avrebbero più probabilità di scoprire le attività illecite dei terroristi al fine di difendere il mondo intero da possibili attacchi. Tuttavia, non dobbiamo darla vinta ai terroristi, non dobbiamo dare in pasto le perle della nostra cultura fondata sulla libertà a dei porci, non dobbiamo smettere di credere nella libertà di compiere azioni quotidiane, di andare al cinema, al ristorante, al centro commerciale, non dobbiamo e non possiamo consegnare la nostra vita a questi uomini che la vogliono distruggere, noi dobbiamo continuare a vivere!!, cioè dobbiamo continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto, senza avere paura di morire, poiché se abbiamo paura i vincitori di questa guerra saranno loro, coloro che vogliono la distruzione dell' occidente e dei suoi valori fondati non sulla propaganda, ma sulle riflessioni filosofiche, che a partire dai greci, hanno costituito il fondamento della nostra cultura e della nostra identità fondata sulla libertà e sulla fierezza di essere occidentali, perché essere fieri significa non avere paura!!

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    1. In questo commento ho citato una frase biblica:" dare le perle ai porci"( dal vangelo secondo Matteo, che recita nel capitolo sette: " non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi". In riferimento alla necessità di non gettare i nostri valori, solo perché abbiamo paura, davanti a persone, le quali vogliono solamente calpestare questi valori occidentali, per poi voltarsi, e come dice San Matteo, sbranarci, la frase di Matteo, mi è sembrata calzante con quanto è accaduto in questi giorni, mi sembrava giusto citare le parole di un evangelista al fine di sottolineare la necessità di affermare, soprattutto in questo periodo di odio, una religiosità basata sul' amore e sul rispetto, in contrapposizione all' odio portato dal fanatismo islamico.

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  2. Buongiorno. Libertà o sicurezza? questo è il dilemma. Hollande, nella notte di stragi a Parigi, ha potuto secondo la costituzione in vigore, proclamare lo stato di emergenza. Lui stesso elenca un impressionante serie di << dover essere>> per polizia, magistratura e i servizi di sicurezza. Di fronte a questa situazione il possibile disagio dei cittadini può essere legittimo. La libertà di un cittadino è un diritto inalienabile e fondamentale nella vita ma è altrettanto importante riuscire a garantire una buona sicurezza in questa situazione di pericolo. Per questo un cittadino è disposto a rinunciare a una piccola parte di libertà per avere la garanzia di un supporto per oltrepassare indenne questo periodo cupo e spaventoso. La sicurezza, però, deve essere istituita in modo giusto e corretto. Appunto per questo non condivido quello che ha affermato Hollande dicendo che le frontiere erano chiuse mentre in quello stesso periodo è stato trovato un terrorista in Belgio.

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  3. Per questo, è necessario che i cittadini abbiano la certezza che certe misure <> siano veramente portate a compimento . ( continuazione)

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  6. “Compagnie come Google, Facebook e Twitter hanno chiuso ogni “porta sul retro” nei loro software per proteggere la privacy dei consumatori, lasciando al buio polizia e magistrati.”
    “ ma il pubblico ha un cuore più privacy o sicurezza?”
    Alcuni spunti di riflessione suggeriti da Gianni Riotta, giornalista de “La Stampa”, che ricorda come il web, strumento di massa, divenga arma affilata e letale nelle mani dell' Isis.
    Un argomento delicato e complesso, che coinvolge direttamente l'opinione pubblica...Controllo per la libertà? E la libertà dove sta?
    A tal proposito vien difficile pensare di rinunciare alla propria privacy con facilità; cellulari, computer ormai strumenti che racchiudono le vite delle persone, criptati, dove nulla può essere nascosto perchè nulla si può nascondere.
    La riservatezza non può morire, non può annullarsi, ma può essere limitata. Come gli stati membri UE, hanno donato parti della loro sovranità a favore di una possibile sinergia della comunità, anche l'opinione pubblica può decidere, di rinunciare a parti di privacy, a tavolino concordate, a favore di un progetto più grande: la sinergia nella lotta al terrorismo.
    Questa proposta non intende affermare la rinuncia totale della privacy, ma di alcuni aspetti di essa sacrificabili per una maggiore sicurezza.

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  7. "Libertà o sicurezza?" Secondo me ci devono essere tutte e due, in alcuni ambiti maggiormente. Un esempio molto importante e che è peculiare del nostro secolo è Internet, in quanto come viene affermato nell'articolo di Riotta " Isis recluta sui social media". Proprio per questo ci devono essere più controlli e più sicurezza sui social network, come sta avvenendo in questi giorni su Facebook, Google e Twitter. Naturalmente questo provvedimento non è facile ma i grandi siti internet si devono mobilitare per trovare nuovi metodi di controllo più efficienti. Parlando della libertà penso sia giusto lo stato d'emergenza dichiarato dal primo ministro francese Hollande ma, non sono d'accordo ad espanderlo. In quanto a Parigi ci sono stati degli attentanti, ma nel resto d'Europa non ancora, però potrebbero avvenire. Ma se noi dichiarassimo lo stato di emergenza in tutta Europa non ci sarebbe più libertà, perché la gente avrebbe paura e non uscirebbe più di casa, ed è ciò che vuole l'Isis.Infatti non sono d'accordo con la maggioranza degli italiani che affermano di aver cambiato le proprie abitudini a seguito dell'attento di Parigi, perché noi come continente dobbiamo combattere contro il terrorismo, quindi non ci dobbiamo far frenare dalla paura ma, dobbiamo continuare a lottare e a vivere.

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  9. Dopo la strage di Parigi, due domande ritornano spesso sui giornali e negli editoriali televisivi. La prima riguarda la libertà e la seconda riguarda la sicurezza.
    Il Presidente Hollande ha parlato dell’attacco terroristico di Parigi definendolo l’inizio di una guerra, dando ad intendere che lo Stato Islamico ha dichiarato guerra alla Francia e, in considerazione di ciò, ha preannunciato l’approvazione di leggi speciali antiterrorismo.
    In Italia, il premier Renzi e il Presidente della Repubblica Mattarella sostengono che i terroristi non devono vincere nel loro intento di limitare la nostra libertà, e ci rassicurano sul lavoro svolto dalle forze e dall’intelligence per sventare eventuali nuovi attacchi.
    L’Italia, come tutti i Paesi Europei è un paese a rischio terrorismo e, soprattutto la città di Roma, dove si svolgerà il prossimo Giubileo, è considerata un obiettivo sensibile.
    Nonostante i rischi e le minacce reali di nuovi attacchi terroristici, io concordo con l’opinione di Renzi, di Mattarella e concordo anche con Papa Francesco, il quale non ha voluto accettare l’invito di rinunciare al Giubileo.
    I terroristi islamici vogliono annientare la nostra libertà e la nostra identità ed è difficile in questo momento di grande tensione in Europa, conciliare libertà e sicurezza. Inoltre sono assolutamente consapevole che, nonostante il grande dispiego di forze dell’ordine, è impossibile per qualunque paese, considerarsi sicuro e non a rischio di attentati.
    Credo però che questo non debba impedirci di continuare a vivere secondo la nostra cultura, i nostri valori e la libertà, in una società che il mondo occidentale ha faticato a costruire e che l’Isis vorrebbe distruggere.

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  10. Libertà o sicurezza? Secondo me devono esserci tutti e due ma in misura diversa. La libertà è un diritto inalienabile e fondamentale nella vita ma deve esserci anche un buon livello di sicurezza. In questo momento specie dopo gli attentati di Parigi è giusto che i cittadini rinuncino a una piccola parte della loro libertà per essere protetti. Penso sia giusto lo stato d'emergenza dichiarato da Hollande ma questo non deve essere espanso in tutta Europa perché porterebbe ad un clima di paura in molti cittadini dei paesi che fanno parte dell'Unione Europea. Infine credo che il continente europeo debba rimanere unito e lottare contro il terrorismo.

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  11. Libertà e sicurezza non sono una l'alternativa dell'altra. Io posso sentirmi libero e sicuro allo stesso tempo. Credo che controllare i social per scovare possibili terroristi sia giusto fino ad un certo punto. Personalmente dubito che l'Isis condivida post su Facebook o usi What's App per comunicare. Magari è vero che cerca reclute online, ma penso che preferisca usare canali più anonimi tipo il deep web.
    Lo scopo dell' isis è diffondere terrore. Se cambiamo le nostre abitudini per paura sarebbe come dare una piccola vittoria al terrorismo. Ogni volta che rinunciamo a prendere la metro, ad andare a un concerto, a cambiare vagone se vediamo un arabo seduto di fronte a noi è come se la dessimo vinta al terrore.
    Nello stesso momento dobbiamo essere consapevoli che il pericolo c'è. In realtà eravamo in pericolo prima dell'attacco a Parigi solo che non ce ne rendevamo conto. Purtroppo si tende a tralasciare ciò che succede lontano da noi. Gli orribili fatti di venerdì 13 sono stati un campanello d'allarme. Dobbiamo assumere la consapevolezza che questa è la guerra moderna. Al giorno d'oggi l'uomo è disposto a far del male a se stesso pur di danneggiare il prossimo. Il pericolo c'è, e va affrontato di petto, senza la paura che il terrorismo vuole trasmetterci. L'unica cosa che nel nostro piccolo possiamo fare per fronteggiarlo è quella di non cambiare le nostre abitudini e continuare a vivere liberamente.
    Federico Mori

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  12. Libertà o sicurezza? Pur essendo vero che la libertà è un diritto inviolabile e sacro che sta alla base della Dichiarazione dei diritti umani e della nostra Costituzione, credo che in questi casi sia giusto attuare delle misure di sicurezza maggiori necessarie al fine di poter prevenire eventuali gravi attacchi terroristici, anche dovendo andare, in alcuni casi, a invadere la privacy dei cittadini, perché purtroppo gran parte di questi attacchi vengono organizzati attraverso vie telematiche, social network e smartphone.
    Il fatto di possedere così tanta libertà, crea un senso di disfattismo nei cittadini che si trovano davanti a una possibile situazione di vedere ristretta la propria libertà.
    Sono gli europei disposti a perdere una minima parte della loro privacy per ottenere maggiore sicurezza? Credo di no, ma bisogna infondere in loro l’importanza di un controllo capillare. Intanto, nell'attesa di fare chiarezza sotto questo profilo, è importante incrementare la sicurezza sul suolo italiano ed europeo attraverso un numero maggiore di forze dell’ordine. Solo attraverso la sicurezza sarà possibile riottenere la vera libertà, quella che permette a ogni persona di vivere senza paura.

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