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venerdì 19 febbraio 2016

WHISTLEBLOWER: DELATORE O COLLABORATORE?

per la classe 5^ LES

La Stampa, giovedì 18 febbraio, G. Galeazzi e I. Lombardo a pag. 4 e 5

DA SAPERE (sul quaderno)
perchè la corruzione stravolge la concorrenza, soffoca l'innovazione e rallenta gli investimenti esteri ?

L'OPINIONE
Sareste favorevoli a introdurre una legge sul whistleblowing? Con o senza taglia?

7 commenti:

  1. Sono favorevole all'approvazione di questa legge, in quanto ci sarebbe un controllo maggiore su tutte le attività sia pubbliche che private. Naturalmente come dice l'articolo il termine inglese " whistleblower" in italiano ha diversi significati sopratutto negativi, perché viene definito una spia o un metodo inefficiente. Inoltre si parla della denuncia in anonimato e della "taglia", tutte e due hanno dei vantaggi e degli svantaggi. In quanto la denuncia in anonimato può essere più sicura perché non viene rivelata l'identità del denunciante ma, allo stesso tempo può essere considerata un metodo inefficiente perché non cambia la situazione oppure una falsa denuncia per scopo di lucro. Molto spesso oggi l'anonimato non viene comunque mantenuto dalle istituzioni, la "taglia", che vuole essere aggiunta nella legge, è una somma di denaro fornita a colui che ha denunciato e viene considerata come un metodo efficiente per incentivare le persone a denunciare. Ma, questa " taglia" dà una somma di denaro al denunciante e rivela la sua identità. Quindi il denunciante può rischiare di essere licenziato oppure può subire un'azione di ritorsione. Dunque bisognerebbe rifletterci ancora per poter migliorare la situazione,perché tutti e due presentano grandi svantaggi.

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  2. Il 21 gennaio 2016, la Camera ha approvato la proposta di legge sul “whistleblowing” che ora passa al Senato.
    Il termine whistleblower indica un individuo che denuncia alle autorità competenti comportamenti illeciti che avvengono nel luogo di lavoro , sia pubblico che privato.
    Il nuovo testo integra l’attuale legge Severino. I principali punti del provvedimento sono: maggiore tutela del dipendente che effettua la segnalazione dell’illecito, il divieto di rilevare l’identità del whistleblower, la segnalazione deve essere fatta in buona fede, il whistleblower non avrà diritto ad un premio.
    La protezione dei segnalatori di corruzione è fondamentale per la riuscita del provvedimento poiché coloro che denunciano saranno d’ora in poi tutelati, onde evitare ripercussioni negative sul denunciante. Inoltre le denunce potranno essere anonime, ma devono essere assolutamente documentate ed attendibili.
    La nuova norma non prevede un premio per il dipendente denunciante l’illecito e ciò potrebbe essere un deterrente.
    Negli Stati Uniti invece, il denunciante riceve un compenso pari al 15-25% dei rimborsi ottenuti dallo Stato e ciò incoraggia le segnalazioni di frodi. Grazie a questa legge, gli Stati Uniti recuperano ogni anno più di un miliardo di dollari.
    Alla luce di tutto ciò, io credo che l’Italia dovrebbe seguire l’esempio degli Stati Uniti, introducendo un premio per il segnalatore. Finora in Italia, coloro che hanno segnalato illeciti sono stati oggetto di ritorsioni sull’ambiente di lavoro, senza ottenere alla fine alcun riconoscimento. Molti sostengono che premiare un segnalatore significherebbe incoraggiare le denunce per scopi lucro. Al contrario, io credo che la segnalazione fatta con cognizione di causa, con conseguente accertamento di frode, sia assolutamente da premiare, poiché il segnalatore, nel denunciare comportamenti illeciti dei colleghi di lavoro, si espone a dei seri rischi, sia dal punto di vista lavorativo sia dal punto di vista penale. Sono convinta inoltre che premiare il whistleblower possa essere un incentivo alla denuncia, altrimenti le segnalazioni in Italia continueranno ad essere molto ridotte rispetto alla realtà effettiva.

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  3. Come si fa a non essere favorevoli?
    Una legge così porterebbe a un maggior controllo all'interno del mondo del lavoro, poiché il controllo deriva dal lavoratore stesso che si responsabilizzerebbe maggiormente. Questa legge già presente negli Stati Uniti, la quale ha dato tantissimi benefici, inoltre non è un decreto che porterebbe ad un costo in termini economici.
    Il vero problema è l'idea radicata in noi italiani del "fare la spia" come locuzione per definire l'onesto come personaggio negativo. Probabilmente, sè questa legge venisse approvata, coloro che si troverebbero a denunciare irregolarità, potrebbero essere tutelati e probabilmente questo non bloccherebbe più i lavoratori/cittadini onesti che vogliono giustizia. In Italia, purtroppo, ci sono ancora associazioni malavitose, le quali convincono le persone ad attenersi alla loro parola d'ordine "omertà", ecco perché si ha paura di denunciare e far sentire la propria voce in campo di giustizia.

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  4. Buonasera, personalmente sono favorevole a questa proposta di legge, ossia quella del whistleblower, poiché andrebbe a ridurre la corruzione nel nostro paese, poiché si baserebbe su relazioni volontarie di persone, le quali ne sarebbero coinvolte, esse denunciano questo fatto alle autorità competenti e magari potrebbero ricevere un compenso in denaro sulla somma recuperata dallo stato, ciò incentiverebbe le denunce, sulla carta è un provvedimento molto utile poiché andrebbe a ridurre i fenomeni di corruzione nel nostro paese, tutelerebbe le imprese " oneste" e quindi metterebbe tutti sullo stesso piano favorendo la concorrenza e inoltre rilancerebbe l' immagine del nostro paese sul piano internazionale, poiché un paese meno corrotto e' più attraente per quanto riguarda gli investimenti esteri, tuttavia questa proposta di legge nasconde non pochi problemi. Il primo è insito all' interno della cultura italiana, poiché gli italiani non sono molto propensi a segnalare, o per paura o per pigrizia fatti illeciti, inoltre c'è il pericolo fondato di ritorsione dei colleghi su chi ha denunciato, ciò comporterebbe una serie di rischi per chi denuncia,sarebbe quindi necessario tutelare con apposite misure di protezione chi denuncia, cosa che ad oggi l' associazione nazionale anti corruzione non garantisce. Inoltre c'è il problema della taglia, secondo me sarebbe giusto dare una parte del denaro che lo stato ha incassato a chi ha denunciato, questi soldi sono utili poiché servirebbero per pagare le spese legali e le eventuali spese per alleviare i danni morali, bisognerebbe fare attenzione inoltre a chi sporge denuncia basandosi su fatti falsi, costoro denuncerebbero perché magari hanno subito un torto dai colleghi o perché hanno semplicemente bisogno di soldi facili, a mio avviso queste persone devono essere punite addirittura con l' arresto in quanto commettono un reato penale, ossia quello di diffamazione. Tuttavia, all' interno del whistelblowing si insidierebbe un paradosso: sia che il sistema funZioni, sia che il sistema non funzioni, le denunce sono zero, per due motivi: o vi è la paura di ritorsioni o vi è la consapevolezza che non servirà a nulla, bisogna quindi sensibilizzare i cittadini a denunciare episodi illeciti, garantendo ad essi adeguata protezione e convincendo loro circa la reale utilità della sua denuncia, la quale riduce la corruzione e se si riduce la corruzione tutta la collettività ne trarrà vantaggio.

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  5. Prevenire è meglio che curare. L'idea di seguire l'esempio statunitense e mettere un "canarino" nei luoghi di lavoro può rivelarsi molto utile per contrastare la corruzione. Verrebbero fuori molto casi di mobbing (più frequenti di quanto si pensi) e maltrattamento sul lavoro.
    I datori, sapendo di poter essere sotto osservazione migliorerebbero di gran lunga le condizioni del lavoratore e dell'azienda. Trovo un po' triste però dover ricorrere a "spie" per garantire un posto di lavoro normale ad una persona.
    Questo tipo di controlli mi fa venire in mente un tema di cui tempo fa si discuteva proprio su questo blog: dove sta il confine tra sicurezza e libertà?
    Con il whistleblower lavori consapevole che qualcuno, non sai chi, ti osserva ed è pronto a segnalarti al primo errore. Potrebbe essere il tuo vicino d'ufficio o il collega con cui predi sempre il caffè. Oltre a sembrare il soggetto di un thriller, il whistleblower renderebbe il lavoro più alienante di quanto già non lo sia. Dopotutto perché un onesto lavoratore deve sentirsi ancor più sotto pressione per colpa del capo corrotto?
    Detto questo, però, ritengo che il whistleblower sia un metodo giusto per sconfiggere la corruzione e spero che non debba essere usato per troppo tempo.
    Federico Mori

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  6. Dopo anni sono in corso i provvedimenti per definire una figura, in termini inglesi chiamata whistleblower, letteralmente colui che soffia nel fischietto, concretamente chi scoprendo un illecito lo denuncia. Si tratta di colmare alcune lacune della legge Severino del 2012, che proponeva una forma ancora embrionale rispetto alla legge approvata il 21 gennaio 2016 alla Camera, riguardante il “responsabile anti-corruzione”.
    Discordanti sono le posizioni in merito, << strumento inefficace>> lo definisce Luciano Berarducci, vicepresidente dell' Anac, secondo cui è impensabile l' idea di una Repubblica fondata sulla delazione, difficile è immaginare la segnalazione come arma contro la corruzione. L'ipotesi viene ribadita da Gustavo Piga, economista di Tar Vergata, che ad una lezione aveva paragonato la figura del WB ad un “eroe”, invece percepita come un “infame” dai suoi allievi funzionari pubblici.
    Traspare a partire da queste dichiarazioni una visione radicata, conosciuta già dall' Italia, l' omertà. Legata alla paura di ritorsioni o a ottusi codici etico-morali, tipici soprattutto del meridione.
    Certo è che il sistema non si può definire collaudato, perchè sono inesistenti reali “meccanismi di difesa” contro la ritorsione; infatti l' Anac non garantisce l' anonimato. Alcuni passi sono però stati fatti, dall 'Agenzia delle Entrate che ha messo a disposizione un servizio informativo con segnalazioni riservate, a diretta interazione con la figura del WB per le verifiche.
    Il sistema non si può definire efficiente, non tutelando il soggetto segnalante, vengono meno i tentativi di dar voce a situazioni di corruzione, per la paura di rivalse nei suoi confronti.
    Come procedere per invogliare la denuncia? L'idea è quella di una “taglia”, come quella che veniva messa nei tempi del Far West su brutti ceffi e criminali ricercati, un meccanismo premiale con una cifra del 15% o 30% sulla cifra recuperata dall' illecito.
    Il premio oltre ad essere un incentivo fornisce una somma a riparo dei danni economici e morali subiti (mobbing o sospensione illeggittima dall' impiego). In questo modo è possibile favorire una partecipazione maggiore nella lotta alla corruzione, stimolando la denuncia in cambio del ritorno del compenso monetario. Certo è che i controlli di verifica delle segnalazioni devono essere appuratamente verificati tanto quanto deve divenire efficiente il sistema di anonimato.
    La taglia è indispensabile all'interno dell' impianto di anti-corruzione, come ricorda Granelli, Consigliere della Corte dei Conti nel 2012, << senza taglia lo strumento è inutile>> perchè non invoglierebbe le persone a fare “la soffiata”, ma a chiudersi nell' omertosità e indifferenza delle loro coscienze. La motivazione economica, come sempre nella storia, ha mosso più cuori di quanto non abbia fatto l'amore.

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  7. Se nell'esprimere le opinioni riguardo temi affrontati in precedenza, ho sempre espresso un giudizio a favore o ho assunto una posizione centrale riguardo un aspetto trattato, in questo caso affermo di essere totalmente a sfavore di una legge sul whistleblowing. Ritengo pertanto che esso sia un provvedimento troppo severo che introduce negli ambienti di lavoro, pubblici e privati, un clima invivibile di accusa segreta. La differenziazione tra segnalazione, denuncia e delazione è valida solo in apparenza, ma il risultato, alla fine, sarebbe uno solo: un meccanismo di sospetto diffuso, un “l'un contro l'altro armati” che sarebbe catastrofico per chi è denunciato ingiustamente, da soggetti che inoltre sarebbero protetti dall’anonimato. Nel caso in cui, supponendo, la legge passasse, sarei a sfavore dell’introduzione della taglia da concedere al denunciante, in quanto penso che molti soggetti andrebbero a sporre denuncia solamente per ottenere un vantaggio economico. Allora tutto questo sistema nato per controllare gli eccessi di corruzione, non andrebbe forse ad accentuarla? Inoltre chi ci assicura sul fatto che i membri componenti del whistleblowing non siano i primi ad essere corrotti?

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