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venerdì 12 febbraio 2016

L'OCSE: ANALFABETA 1 SU 4

per la classe 3^ les

Il Corriere della Sera, giovedì 10 febbraio, articoli a pag. 27, C. Burberi e P. Giordano

L'OPINIONE
Perchè "chi non calcola oggi è perduto?". Siete d'accordo con i punti di miglioramento suggeriti dall'Ocse?  Cosa suggerite per modificare in meglio l'apprendimento della matematica?


10 commenti:

  1. Buonasera, dopo aver letto gli articoli di Chiara Burberi e Paolo Giordano,mi sento di dire che al giorno d'oggi chi non calcola è perduto perché incorre in pericoli seri. È dimostrato infatti che chi ha una scarsa padronanza degli strumenti rudimentali del calcolo ,si espone al rischio di venir maggiormente raggirato dalla grande complessita' nella quale siamo immersi. Mi sento di dire che sono a favore con i punti di miglioramento proposti dall'Ocse,in quanto è risaputo che al giorno d'oggi è più interessante (almeno per i più piccoli) apprendere con la tecnologia. Io proporrerei di far imparare la matematica con metodi innovativi,sicuramente adotterei quelli proposti dall'Ocse e incentiverei lo studio della matematica anche nella scuola dell'infanzia(come è stato per altro fatto per l'inglese ).

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  2. Gli articoli di P. Giordano e C. Burberi trattano come argomento le difficoltà che gli studenti italiani presentano con la matematica.
    Questo rappresenta un grave problema non solo per l'individuo stesso, ma anche per la società, specialmente in ambito economico.
    La frase - chi non calcola oggi è perduto - sta a indicare tutte quelle difficoltà che il singolo incontra nella vita reale perché è proprio in essa che la matematica viene applicata.
    Per quanto concerne i punti che ha sottolineato l'Ocse sono molto d'accordo e condivido l'idea che, per avvicinare i ragazzi a questa materia, si debbano utilizzare strumenti "vicini" al mondo giovanile (smartphone e tablet sono solo un esempio). Fortunatamente sono state già create numerose app per il cellulare che aiutano in matematica, ma penso che l'individuo debba avere un approccio con questa materia già nelle scuola dell'infanzia. Una buona base in matematica (ma del resto in tutte le materie) può portare a risultati soddisfacenti, anche nonostante le diverse predisposizioni personali.

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  3. Chi non calcola oggi è perduto perché in qualche modo ormai se non si sa la matematica ci si ritrova ignoranti come non saper leggere e scrivere: si corre il rischio di essere raggirati e truffati.
    L'OCSE suggerisce tre fondamentali punti di miglioramento che a mio parere sarebbero efficaci solo in parte: sicuramente la revisione della politica adottata in Italia del bocciare -per-corregge è assolutamente giusta e anche la rivalutazione degli elementi utilizzati dalle scuole per motivare i ragazzi all'apprendimento della matematica, tuttavia a mio parere il fatto che la matematica venga insegnata male e che questa sia la causa del perché certe persone siano più portate o meno per la materia non è vero: secondo me dipende dalla predisposizione di ogniuno nel riuscire ad imparare con più rapidità e meglio certe materie piuttosto che altre.
    Una possibile soluzione non citata nell'articolo sarebbe cercare diversi modi per applicare le regole e le formule spiegate in matematica in modo da rendere la materia un po meno astratta rispetto alle altre

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  4. Leggendo gli articoli di P.Giordano e C.Burberi mi sono resa canta che i giovani italiani per quanto riguarda la conoscenza della matematica nella classifica mondiale sono quasi gli ultimi. "Chi non calcola è perduto" è proprio vero perché la matematica ci aiuta nella vita reale: a scegliere il prodotto migliore e a buon prezzo al supermercato, a dosare bene gli ingredienti per cucinare, a saper calcolare quanto costa un prodotto in cui non viene contata l'IVA e soprattutto a non essere truffati... nelle bollette da pagare, nelle promozioni telefoniche e in moltissime altre cose. Inoltre sono molto d'accordo con l'idea proposta dall'Ocse di insegnare la matematica ai giovani utilizzando metodi moderni come l'utilizzo di smartphone, tablet, computer ecc..

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  5. L’Italia indietro sempre su tutto. Il fanalino di coda anche nelle scuole Siamo uno dei sistemi scolastici europei con il peggior risultato: peggio di noi fanno solo la Grecia e il Portogallo. E non è solo la matematica lo scoglio insuperabile per i ragazzi: uno studente su cinque è pressoché analfabeta in senso tecnico, cioè non sa leggere e uno su 6 è gravemente insufficiente in scienze. Questo quanto risulta dai sondaggio dell’Ocse ed è veramente difficile crederci.
    Sicuramente il fatto che in Italia ci sia sempre un numero crescente di stranieri, innalza notevolmente il dato.
    La matematica, forse una delle materie meno amate dagli studenti ma assolutamente indispensabile in ogni ambito ed in ogni settore. “Chi non calcola è perduto”, sicuramente: in ogni azione della nostra giornata i numeri sono fondamentali; il tempo, gli acquisti, le misure, tutto si riferisce ai numeri e non ne possiamo fare a meno. Ci si può davvero perdere se non si è in grado di controllare un resto, di valutare una distanza, controllare una bolletta o aprire un conto in banca. Chi non calcola è perduto in un vuoto cosmico.

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  6. Buonasera, partendo dal presupposto che uno studente su quattro ha gravi carenze in matematiche vorrei dire che la giornalista Chiara Burberi spiega con esempi l'utilità della matematica nel corso della vita quotidiana di ogni studente o adulto che sia.
    Al giorno d'oggi chi non calcola è perduto perché va incontro a degli ostacoli invalicabili, dal momento che dimostra una scarsa padronanza degli strumenti con cui si calcola cosicché per lui diventi complicato intraprendere lavori in cui la matematica e i calcoli sono alla base del lavoro stesso.
    Con i punti di miglioramento suggeriti dall'Ocse sono pienamente d'accordo dato che al giorno d'oggi è molto più semplice e più interessante imparare la matematica attraverso la tecnologia con la quale siamo perennemente a contatto.
    Per migliorare l'apprendimento della matematica punterei anche io sulla tecnologia perché sarebbe un modo efficace e divertente allo stesso momento.

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  7. Nel mondo di oggi la formazione gioca un ruolo sempre più fondamentale per il futuro dei giovani nel mondo del lavoro. Le conoscenze matematiche sono sempre più importanti anche nella vita quotidiana per evitare raggiri e migliorare le proprie abilità commerciali ed amministrative. I dati dell'OCSE invitano ad un cauto ottimismo visti i lievi miglioramenti ottenuti negli ultimi anni, ma evidenziano ancora dei grossi limiti nell'insegnamento viste le tecniche antiquate, i programmi non evoluti ed i risultati scadenti. Sicuramente un metodo valido per far sviluppare ai ragazzi l'interesse per la materia è renderla più attinente alla vita quotidiana e partire da problematiche più concrete per poi arrivare ai concetti teorici. Inoltre un maggiore utilizzo degli strumenti informatici, usati tutti i giorni dai ragazzi, durante le lezioni e la personalizzazione dei programmi ministeriali in base al percorso di studi e alle abilità del singolo studente aiuterebbero a migliorare radicalmente i risultati fin dal breve termine.

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  8. Con la frase "chi non calcola oggi è perduto?" Chiara Burberi e Paolo Giordano sottolineano le lacune matematica dovute al difficile approccio alla matematica di molti studenti italiani. Queste mancanze sono gravi, e rappresentano un problema sia per il singolo che per la società. Infatti l'ignoranza matematica, perché di ignoranza si tratta, sconfina poi anche in campo economico, ad esempio. Questo rappresenta un grave problema non solo per l'individuo stesso, ma anche per la società, specialmente in ambito economico. Per ovviare a queste mancanze l'OCSE propone, e concordo con questo provvedimento, l'utilizzo delle nuove tecnologie, affiancate al libro di testo, come tablet e lavangne multimediali.
    Io credo che sia importante, e non solo nella scuola scuola primaria, che i docenti di matematica sappiano invogliare i ragazzi ad apprendere la loro materia, facendoli sperimentare l'utilizzo pratico delle loro conoscenze teoriche. Per far questo sono sicuramente necessari dei corsi di formazione, ma soprattutto un cambio di mentalità, abbandonando il classico metodo d'insegnamento, che a quanto pare non raggiunge più i risultati sperati,e privilegiarne uno più consono all'alunno moderno.

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  9. La matematica è una materia molto impostante e i numeri sono fondamentali nella nostra società.
    Purtroppo molti ragazzi la reputano meno importante rispetto alle altre materie, ma dovrebbe avere la stessa importanza.
    Questo può causare problematiche in futuro, anche nelle azioni più semplici della nostra vita.
    Al giorno d'oggi le materie scientifiche hanno maggior penso grazie all'arrivo delle nuove tecnologie, ma anche la scuola dovrebbe aiutare i ragazzi, ad avere un avvicinamento maggiore.
    Io adotterei i metodi proposti dalla Ocse.

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  10. “Chi non calcola oggi è perduto”: sono d’accordo con questa frase perché senza calcoli non si riesce a risolvere anche i piccoli problemi della vita quotidiana (figuriamoci i problemi più complessi…) come calcolare uno sconto, capire quanto cacao bisogna mettere in una torta al cioccolato se ci sono il doppio delle persone indicate nella ricetta base, non rimanere truffati se compero due oggetti insieme e lo scontrino riporta solo il totale. Oppure quanta vernice devo comprare per dipingere la mia stanza di cui devo misurare la superficie delle pareti e del soffitto, o quanta benzina devo avere nel serbatoio del motorino per percorrere i 30 km che mi separano dalla località che voglio raggiungere e così via. Personalmente sono anche affascinata da situazioni matematiche più complesse di cui non capisco ancora bene il collegamento con la realtà, ma io sono fatta così e di per sé la matematica mi piace. Quindi la mia esperienza di apprendimento della matematica a scuola è un po’ noiosa e a me piacerebbe renderla più coinvolgente. Perciò sono molto d’accordo con i punti di miglioramento suggeriti dall’Ocse: bisogna bocciare di meno ad aiutare i ragazzi a trovare il proprio modo di studiare perché la bocciatura di solito non serve per correggere ma demotiva; bisogna far sì che le famiglie aiutino i ragazzi senza stressarli, ma i ragazzi si motiverebbero da sé se le attività scolastiche fossero più attraenti; bisogna insegnare la matematica con tecniche e metodi innovativi per cui gli sforzi degli studenti -anche quelli meno portati per la materia- portino a risultati evidenti e motivanti.
    Insomma, “fare matematica” servirebbe a usare gli strumenti più vicini alla vita reale e quindi porterebbe a vivere meglio.

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