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giovedì 25 febbraio 2016

E' PIU' CONVENIENTE PRODURRE IN ITALIA O ALL'ESTERO?

per la classe 3^ LES

La Stampa, giovedì 25 febbraio, art. pag. 1-27 di A. Quarati "La fabbrica che vince in Cina..."

DA SAPERE
- cos'è il piano regolatore?
- cos'è la conferenza dei servizi?
- cosa sono gli oneri di urbanizzazione?

L'OPINIONE
La scorsa settimana abbiamo incontrato gli imprenditori di J. FRY: un esempio d'impresa che preferisce produrre in Italia e vendere in tutto il mondo. Oggi, la Stampa ci propone il caso di un'impresa che, per colpa della burocrazia, non riesce a produrre in Italia e sfonda in Cina.
Ma allora, che differenza c'è tra queste due imprese?

7 commenti:

  1. Le due imprese di cui ci siamo occupati ultimamente, la J.FRY nella settimana dell’impresa e la Phase nell’articolo su La Stampa di giovedì 25 febbraio, hanno entrambe una guida italiana, con cervelli che hanno cercato di trovare una soluzione alle difficoltà che si erano evidenziate nelle singole ditte. L’una, la J.FRY, non ha bisogno di particolari spazi per la produzione di scarpe e si inventa la vendita sul mercato internazionale attraverso la rete internet; l’altra, la Phase, ha bisogno di spazi per poter produrre motori, servomotori e controlli per la robotica avanzata. Questo la porta a scontrarsi in Italia con la burocrazia, da molti individuata come uno dei freni maggiori per lo sviluppo delle imprese in Italia. Infatti dopo anni non è ancora arrivata la fine del problema e la risposta agli incartamenti, seppur necessari. La soluzione è spostarsi in Cina, dove in 40 giorni la ditta riesce ad avere i permessi per edificare la fabbrica.
    Quindi, la differenza penso che sia nella possibilità delle due imprese di “aggirare” la burocrazia. J.FRAY si sposta su internet dove probabilmente non ha troppi problemi burocratici a comprare uno spazio web da cui farsi conoscere; la Phase in Italia non riesce nel suo intento perché il piano di bacino, la conferenza di servizi e gli oneri di urbanizzazione la bloccano. Invece ottieni ottimi risultati in Cina dove questi problemi pare non ci siano.

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  2. J.Fray e phase: nonostante producano in settori totalmente differenti hanno una storia molto simile, infatti entrambe hanno rinunciato alla vendita in Italia seppur vi siano radicati e si sono lanciati in mercati extraeuropei.
    La differenza che noto di più fra queste due imprese è che Phase, ottenendo scarsi risultati in Italia, ha voluto andare in Cina e, riproponendo lo stesso prodotto nelle medesime condizioni con cui ci aveva provato in Italia, è riuscita a sfondare più facilmente e con minor fatica.
    J.fray invece si è lanciata su Internet: un mercato totalmente innovativo e quindi più rischioso perché all'inizio era abbastanza ignoto, e ha riproposto i suoi prodotti apportando modifiche sul prezzo seppur mantenendo un elevata qualità, a tutto il mondo e non ad un singolo paese, in questo modo secondo me è riuscita ad ottenere profitti molto più elevati rispetto a Phase

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  3. L'azienda considerata da Alberto Quarati è la Phase: industria che produce motori per grandi telescopi e per ascensori, collaborando anche con imprese più grandi ed illustri come la Otis. Questa attività, situando il proprio centro produttivo in Cina è riuscita ad affermarsi come leader nel suo settore grazie alla rapidità di produzione, ai salari più ridotti e soprattutto ad una burocrazia più snella rispetto a quella Italiana. Ora l'azienda sta tentando di aprire un nuovo stabilimento a Genova, ma sta incontrando molti ostacoli e resistenze. Questi eventi testimoniano che per un'impresa che opera in un settore tecnologico avanzato alcuni stati come la Cina sono in grado di fornire una rapidità sia burocratica che produttiva che risulta fondamentale per il successo dell'azienda. Un' altra impresa che abbiamo considerato è J.Fry: industria che produce scarpe di alta moda e che ha scelto di tenere la produzione in Italia e di non spostarsi all'estero. J.Fry opera in un settore molto diverso rispetto a Phase e, dal punto di vista del prodotto, il fatto che sia prodotto in Italia è sinonimo di qualità a livello internazionale, pertanto anche la scelta di rimanere in Italia si è rivelata vincente. Da questo confronto possiamo dedurre che non esita una scelta universalmente corretta, ma la strategia va modificata in base al tipo di impresa ed alle circostanze.

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  4. Le due imprese, pur operando in settori differenti, hanno er certi versi simili. Infatti entrambe si sono dedicate a mercati extraeuropei.
    Tuttavia ci sono due differrenze fondamentali.
    La prima è l'inferiore costo di produzione di J.Fry rispetto a Phase.
    La seconda è che J.Fry si è dedicato alla vendita online, mentre Phase ha deciso di produrre in Cina per i costi minori e per i meno limiti burocratici.

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  5. La differenza tra la J Fry e la Phase è il motivo per cui hanno deciso di dedicarsi ai mercati al di fuori dell'Italia. Infatti lo scopo della J Fry era quello di aumentare le vendite, al contrario la Phase aveva bisogno di uno spazio sul quale produrre.
    Sfortunatamente l'Italia è uno dei Paesi meno avanzati per quanto riguarda la burocrazia, al contrario della Cina che ti permette entro 40 giorni di ricevere tutti i permessi necessari. Per questo motivo questa impresa ha deciso di spostarsi e, considerando le procedure italiane molto lunghe, ha avuto la possibilità di iniziare al più presto il proprio lavoro dopo aver provato ad aprirla nel nostro Paese per un po' di anni.

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  6. Buon Pomeriggio, dopo aver letto l'articolo di Alberto Quarati mi sento di dire che la Phase,(azienda di motori di telescopi, motori di ascensori etc...),si sia trasferita in Cina principalmente per alcuni motivi fondamentali:la burocrazia,i costi stellari, la lentezza della pubblica amministrazione. Come emerge dall'articolo,in Cina la fabbrica è partita nel giro di un anno ( grazie anche alle autorizzazioni che sono arrivate nel giro di quaranta giorni),mentre a Genova stanno aspettando dal 2008. È più che comprensibile la scelta di spostarsi all'estero,scelta mossa dall'Amministratore delegato Marco Ventutini. La differenza con JFry che salta subito all'occhio è che quest'ultimo per pubblicizzarsi ricorre ad Internet,produce beni diversi rispetto all'azienda Phase (è più facile vendere scarpe che motori di ascensori ). Entrambe le aziende vogliono operare in Italia,ma con i tempi lunghi della pubblica amministrazione,mi sento di dire che anche io mi sposterei verso l'estero.

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  7. La differenza sostanziale che c'e' tra le due imprese e' che Jfry ha costi inferiori e soprattutto si e' dedicata alla vendita online. Phase, al contrario di Jfry, ha spostato la sua produzione in Cina per motivi di costi molto bassi rispetto ad altri paesi e, ovviamente, perché in Cina ci sono molti meno limiti burocratici, di conseguenza la produzione e' molto più veloce rispetto, per esempio, che in Italia.

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