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venerdì 29 maggio 2015

UBER DRIVER O TAXI DRIVER?

per la classe 4^ - per mercoledì 3

La Stampa , mercoledì 27 maggio pag. 9
Il Corriere della Sera, giovedì 28 maggio pag 25
e ascolta la trasmissione su:
http://www.biancoeneroradio1.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-c76f48bb-a13f-45c7-9ea3-c1400a006008.html

L'OPINIONE

Come ultimo post dell'anno vi propongo un argomento semplice, ma su cui riflettere. Leggete e ascoltate i documenti che vi propongo e pubblicate la vostra idea:
deve prevalere il libero mercato o lo Stato deve regolamentare  tale settore?

3 commenti:

  1. Buongiorno, per me dovrebbe prevalere il libero mercato nel settore trasporti pubblici, poiché questo favorirebbe un abbassamento dei prezzi e un vantaggio per la clientela, a mio avviso la concorrenza è sempre positiva, spinge il mercato a fare meglio in termini di qualità e di prezzi, rende più competitive le imprese e favorisce l' innovazione dunque la concorrenza è positiva, lo stato non dovrebbe intervenire in economia, il mercato si autoregola, la concorrenza di uber è positiva perché garantisce una mobilità di persone a prezzi vantaggiosi, riduce la quantità di auto su strada, quindi riduce l' inquinamento, inoltre potrebbe indurre i tassisti ad abbassare i prezzi delle loro corse per essere concorrenti con uber, questo favorirebbe un maggior numero di clienti per i tassisti , ciò favorirebbe un abbassamento dei prezzi dovuto all' incontro spontaneo, cioè regolato dal mercato, di domanda e offerta. Lo stato dovrebbe garantire, però dei controlli su uber e sugli autisti poiché ne va della vita dei passeggeri, le automobili dovrebbero essere revisionate frequentemente di modo da garantire sicurezza ai passeggeri, inoltre gli autisti di uber dovrebbero essere sottoposti ad analisi per valutare il loro stato di salute, che deve essere ottimale se vogliono trasportare persone, inoltre lo stato dovrebbe garantire la licenza a queste persone, cioè agli autisti di ubrr, non solo ai tassisti, è finita l' epoca di un monopolio dannoso per l' economia, bisogna essere moderni., bisogna garantire la concorrenza anche nei trasporti pubblici, un paese concorrenziale è un paese competitivo, innovativo, moderno capace di soddisfare i bisogni del mercato e dei suoi componenti, le persone fisiche.

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  2. Il servizio automobilistico Uber è una soluzione che offre servizi di taxi con conducenti privati e il sistema, in Italia, non è ancora regolamentato da alcuna legge.
    La Commissione Europea ha accolto favorevolmente l’app Uber, definendolo un sistema innovativo e ha invitato le autorità nazionali a stabilire regole per il suo utilizzo.
    Purtroppo, come sempre accade in Italia, tra polemiche e scontri nelle piazze, la regolamentazione tarda ad arrivare e, a farne le spese, sono i lavoratori del settore.
    Le associazioni di categoria dei tassisti si oppongono all’app Uber in quanto la considerano concorrenza sleale. A mio parere, alcune delle motivazioni dei tassisti sono condivisibili. I tassisti infatti pagano forti tasse e sono sottoposti a meticolosi controlli. Di contro, l'app Uber permette a chiunque di registrarsi come autista ed usare un veicolo privato per ricevere chiamate da clienti.
    In tutto il mondo, Uber ha creato tensioni e polemiche ma, in Italia, si tarda a delineare regole e norme precise al riguardo.
    Personalmente credo che, essendo Uber un servizio utilizzato in tutto il mondo, si debba pensare ad una normativa internazionale che fornisca linee guida, adattabili a tutti i paesi. Linee che prevedano tassazioni, controlli e parametri di costi per gli autisti Uber, favorendo così il libero mercato, senza penalizzare eccessivamente i tassisti.

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  3. Per quanto riguarda il dibattito tassisti e uber, favorire il libero mercato permette che si crei maggiore concorrenza, un conseguente abbassamento dei prezzi e una maggiore competitività tra le imprese. Se uber da un lato può essere visto positivamente, in quanto, le persone possono usufruire del “servizio taxi” a prezzi più vantaggiosi rispetto a quelli offerti dai normali tassisti, non bisogna dimenticare che quando parliamo di trasporto stradale, l’elemento più importante è la sicurezza degli autisti, dei passeggeri e dei mezzi che vengono utilizzati. Riguardo questo ultimo aspetto, è emblematico il caso verificatosi a Torino dove è stato indentificato e fermato un cittadino senegalese mentre guidava una FordEscort non in regola: la targa dell’automobile compariva non solo nella lista nera degli ipotetici autisti Uber, ma anche nell’elenco dei mezzi già sottoposti a fermo amministrativo. E’ evidente che sia necessario legiferare in materia, in modo da adeguare le normative alle necessità e alle novità introdotte da questo fenomeno riguardo, ad esempio, alle coperture assicurative: gli autisti di Uber pop svolgono, di fatto, attività in nero. Sono in corso numerose battaglie legali su questo, che hanno visto il Tribunale di Milano disporre il blocco di UberPop su tutto il territorio nazionale, accogliendo il ricorso presentato dalle associazioni di categoria dei tassisti per “concorrenza sleale”. Subito il sindacato dei tassisti ha festeggiato alla vittoria, mentre il Codacons ha accusato il danno ai consumatori. Due punti di vista, naturalmente, opposti dei quali tener conto facendo valutazioni attente nell’interesse delle persone, siano esse lavoratori o utenti. Non è un caso, comunque, che i tassisti abbiano cercato un modo di adeguarsi: ciò è dimostrato dalla nascita di una app di nome IT Taxi. La concorrenza è, sicuramente, un utile incentivo al cambiamento, un aspetto positivo da rilevare. In un contesto dove non esiste concorrenza, non esistono i necessari incentivi per il miglioramento di prestazioni e servizi.

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