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venerdì 15 maggio 2015

INTESA EUROPEA PER LE QUOTE DEI MIGRANTI

per la classe 3^ - per giovedì 21

Il Corriere della Sera di giovedì 15; F. Sarzanini pag, 1-12;Caizzi pag.12; Cavalera e Lepri pag. 13; Buccini pag. 27

DA CERCARE/CAPIRE/ STUDIARE PRIMA DI LEGGERE
- differenza nei requisiti e diritti tra un richiedente asilo e un migrante economico/irregolare
- Chi è Junker? Chi è e che ruolo ricopre Lady Pesc?
- cos'è la clausola di opt out prevista per Gran Bretagna, Danimarca e Irlanda?

L'OPINIONE
Condividete l'opinione del Ministro degli Interni britannico Theresa May?

18 commenti:

  1. Fra gli Stati della Ue è stato raggiunto un importante accordo di collaborazione. I profughi saranno ospitati fra i diversi paesi in base a quattro parametri: il numero della popolazione, il Pil, il numero delle richieste di asilo ricevute e quelle concesse, il tasso di disoccupazione.
    Restano fuori da questo accordo Regno Unito, Irlanda e Danimarca. Si tratta di un accordo che consente ai paesi in prima linea, quali Italia, Spagna, Grecia e Malta di non dover sopportare esageratamente il peso dei flussi migratori.
    Il Primo Ministro britannico Cameron e il suo Ministro degli Esteri Theresa May sono gli alfieri del rifiuto a questo accordo. Secondo loro sinora c’è stata troppa tolleranza e non c’è alcuna intenzione di concedere ospitalità, essi sono favorevoli ad una sola opzione: rimandare in Africa i migranti, inasprendo le norme sugli ingressi e sui permessi. Inoltre tolleranza zero su chi lancia proclami contro l’occidente in ogni luogo: scuole, strade, luoghi di culto.
    Io penso che i flussi migratori da sempre caratterizzano l’umanità, si tratta di un movimento naturale che da sempre ha determinato e modificato le stesse etnie e ha contribuito allo sviluppo sociale. Detto ciò, considerata la fortissima spinta migratoria dall’Africa verso l’occidente, sono molto favorevole ad una risposta comune al problema. Sarei inoltre favorevole ad intraprendere un lungo ma secondo me inevitabile percorso affinché le motivazioni che spingono i migranti a muoversi in massa siano risolte, ossia procedere inesorabilmente alla risoluzione dei problemi in essere presso i paesi Africani.
    Non sono dunque d’accordo con una risposta unicamente difensiva come quella proposta dal Regno Unito. Certamente sarei propenso a respingere ogni forma di inneggiamento alla violenza contro l’occidente, ma, ripeto, mettendo in campo tutte le forze possibili; dalla diplomazia, alla politica, al volontariato, alla educazione nelle scuole, cercherei la via della pacificazione fra occidente e terzo mondo, riconoscendo ad esso una diversa dignità e non considerandolo unicamente un’ inesauribile miniera per sostenere il progresso occidentale.

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  5. È stato raggiunto un accordo che prevede la collaborazione dell’Italia con il resto dell’Europa per la questione immigrazione. Fondamentale al raggiungimento di questo accordo è stato l’impegno del presidente Jean Claude Juncker. L’accordo prevede la distribuzione obbligatoria dei profughi tra i 25 stati dell’Unione Europea, con la sola esclusione del Regno Unito, dell’Irlanda e della Danimarca grazie alla clausola di “opt out”. La divisione degli immigrati avverrà facendo riferimento a quattro punti:
    1) Il numero della popolazione del primo gennaio 2014,
    2) Il Pil del 2013,
    3) Le richieste di asilo ricevute e quelle concesse,
    4) Il tasso di disoccupazione del 2014.
    Il ministro dell’interno britannico Theresa May, soprannominata nuova lady di ferro, ha affermato che tale accordo mette in pericolo i migranti e incoraggia altre persone a rischiare la vita, per questo la sua posizione è quella di rimandarla in Africa.
    Personalmente, ritengo che, tale affermazione sia troppo forte, soprattutto in questo momento, in cui per la prima volta si è trovato un accordo condiviso.
    Il problema immigrazione è stato sottovalutato per anni, o forse non si è mai deciso come occuparsene e in questo senso, il governo britannico affermando che la nostra società è stata molto tollerante, potrebbe avere ragione.
    Oggi, finalmente l’intera Europa ha preso una decisione condivisa e a mio parere bisognerebbe darle fiducia e avviare questo processo di dialogo e di soluzioni approvate da tutti gli stati.
    Inoltre, i flussi immigratori sono sempre esistiti in tutte le epoche storiche e non sarebbe di sicuro una soluzione rimandarli nel loro paese d’origine senza averne compreso i motivi dell’allontanamento e senza aver dato loro la possibilità di una vita migliore.
    Questa intesa europea, potrebbe essere l’inizio, secondo me, per la risoluzione vera e propria del problema dei flussi migratori nei paesi dove ci sono guerre e conflitti armati. Sostanzialmente è un punto di inizio che ha avviato un processo di dialogo e responsabilità condivisa.
    L’unione Europea sta prendendo sempre più forma e sta imparando il “gioco di squadra”.

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  7. L’opinione del ministro degli interni britannico Theresa May è quella di rimandare in Africa tutti i migranti e quindi avere una tolleranza zero.
    Io certamente non sono favorevole alla posizione e all’opinione della May in quanto secondo l’accordo a Bruxelles il punto fondamentale è la distribuzione dei migranti obbligatoria, al fine di non essere accolti e ospitati solo dall’Italia.
    Questo in base a “quattro parametri”: numero popolazione, pil, numero di richieste d’asilo ricevute e concesse e il tasso di disoccupazione .
    Secondo questo accordo: la Germania dovrà garantire assistenza al 18,42% degli stranieri, la Francia il 14.27%, l’Italia l’11,84%, la Spagna il 9,10% e via a via fino a Cipro che si occuperà dello 0,9%.
    Ed è proprio grazie a questo accordo che in Italia verranno a crearsi sette centri di smistamento di circa 400 migranti ciascuno.
    Si riesce quindi a intravedere un Europa quasi più unita dal punto di vista solidale, di accoglienza e di responsabilità.

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  8. La tolleranza nei confronti dei migranti è finita. Penso sia questo l'assunto di Teresa May. Io non la conosco e non posso giudicare ma posso pensare che esista ancora nel 2015 una forma di razzismo che probabilmente si è ridotta nel tempo ma che non è estinta. Personalmente queste grandi imbarcate provenienti dall'Africa e dirette in Italia sono state troppe. L'Italia non ha la capacità di accogliere tutte queste persone e come detto condivido l'idea di aiutarsi tra i paesi europei e penso che con questa divisione possano risolversi molti problemi
    Gli italiani in generale secondo me fanno fatica ad accettare il nuovo o le novità (si parlava del Nord) e si diceva sempre che il lavoro agli italiani venisse tolto dai migranti e questa idea, nonostante io la ritenga sbagliata, è rimasta nel paese. Parlando di cose futili ad esempio mi sembra che anche nello sport l'Italia faccia fatica ad accettare anche solo i cosiddetti "oriundi".
    Penso che in alcuni soggetti il razzismo non si estinguera' mai ma questo aiuto reciproco europeo potrebbe portare belle notizie.

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  10. Il ministro degli esteri britannico Theresa May ,insieme ai governi di Irlanda e Danimarca , si è dichiarata contraria alla decisione presa in sede di Unione Europea circa una equa distribuzione degli emigranti che giungono sempre più numerosi sulle nostre coste.
    A parere della May, sinora c’è stata troppa tolleranza e non c’è alcuna intenzione di concedere ospitalità ; la proposta del ministro britannico è invece favorevole a rimandare in Africa i migranti, inasprendo le norme sugli ingressi e sui permessi. Ha anche ribadito il concetto di non aver più tolleranza verso chi lancia proclami contro l’occidente in ogni luogo: scuole, strade, luoghi di culto.
    I parametri di riferimento sono quattro :numero popolazione, "pil" ( prodotto interno lordo ), numero di richieste d’asilo ricevute e concesse e tasso di disoccupazione .
    Secondo questo accordo , la Germania dovrà garantire assistenza al 18,42% degli stranieri ; la Francia al 14.27%, l’Italia all'11,84% ; la Spagna al 9,10% e via via fino a Cipro che si occuperà dello 0,9%.
    In Italia si dovrebbero creare sette centri, in ognuno dei quali ospitare fino a 400 migranti.
    Quanto afferma l'Inghilterra, circa la troppa tolleranza e faciloneria con cui sono stati accolti i migranti finora, sono d'accordo. Si è lasciato troppo ingigantire questa piaga sociale, senza trovarvi rimedio.
    Ma ora, finalmente, pare che la sensibilizzazione da parte di tutta l'Europa sia in crescita. E trovo giusto che ci sia un programma , anche in funzione dell'aiuto all'Italia.
    L'intransigenza anglosassone è, secondo me, quanto di più freddo ed arido si potesse immaginare.
    Come giustamente ha commentato Fiorenza Sarzanini sul "Corriere della Sera" di giovedì 14 maggio: "Ora tocca ai governi stare al passo e mettere da parte i loro egoismi particolari".

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  11. Il canale della Manica si allarga tra l'Unione europea e la Gran Bretagna. E ancora di più tra Londra e Roma.
    Il governo di David Cameron, uscito trionfatore dalle ultime elezioni, boccia sonoramente il piano Ue sull'emergenza migranti, cioè il più grande risultato ottenuto finora dal governo italiano in Europa. L'esecutivo britannico annuncia che non parteciperà al nuovo sistema di asilo che ripartisce l'accoglienza dei nuovi profughi tra i 28 Stati membri. Secondo il piano approvato dall'UE i profughi saranno ospitati fra i diversi paesi in base a quattro parametri: il numero della popolazione, il Pil, il numero delle richieste di asilo ricevute e quelle concesse, il tasso di disoccupazione. Questo piano viene attuato per andare ad alleggerire tutti quei paesi come Malta, Spagna e Grecia che a causa della loro posizione geografica presentano pesanti flussi migratori. Secondo il ministro degli esteri britannico Theresa May e il ministro Cameron fautori della conseguente bocciatura della spartizione dei migranti,la loro oppinione è che vi sia stata fin troppa tolleranza fin ora e sarebbero quindi disposti a rimandarli in Nord Africa anzi che far percorrere loro un viaggio pericolosissimo dove spesso si avvistano miglia di morti come abbiamo visto negli ultimi giorni. Personalmente non condivido l'opinione di Theresa May in quanto facendo parte di un unione, ''l'UE'' che predispone una collaborazione tra stati, con questo suo intervento verrebbe a meno questa collaborazione, anche essendo consapevole molti di questi flussi migratori implicano nuova violenza nei nostri paesi dell'occidente, ma opterei comunque per una via più pacifica e una conseguente collaborazione migliore fra stati.

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  12. Il ministro britannico degli interni Theresa May ha reagito negativamente, criticando le nuove linee-guida comunitarie proposte da Lady PESC riguardo l'adozione delle quote che faciliterebbe l'allocazione di rifugiati che chiedono e possiedono i requisiti fondamentali per l'asilo politico.
    Il sistema di ricollocazione in tutti i paesi dell' UE degli immigrati e la possibilità (per chi trovato nelle acque mediterranee) di entrare nel nostro continente ha suscitato polemiche da parte della May che è intervenuta dichiarandosi a sfavore di questa decisione perché ciò faciliterebbe e incentiverebbe le persone a rischiare di perdere la vita imbattendosi nel lungo viaggio su gommoni precari.
    Non posso che dichiararmi vicina alla presa di posizione assunta dal Ministro degli Interni May, ritengo che dichiarare che c'è una speranza per chi si imbatte nell'attraversata del Mediterraneo sia una sciocchezza e che incentiverebbe i richiedenti asilo a provare di salvarsi nella maniera più estrema. Ovviamente la dichiarazione di Theresa May di rendere più rigide le norme sugli ingressi e di schierarsi come oppositrice riguardo l'aiuto per gli Stati "presi di mira" dai migranti risente negativamente sull'intenzione dell' UE di aiutare l'Italia ma cercando un altro compromesso secondo me si potrebbe giungere a conclusioni migliori.

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  13. Dopo aver letto gli articoli del "Corriere Della Sera", non condivido la posizione assunta dalla Gran Bretagna.
    Infatti, la Gran Bretagna al pari di Irlanda e Danimarca, attraverso una clausola del Trattato dell'Unione Europea cosiddetta "opt out" non partecipera' alla suddivisione della distribuzione territoriale tra stati dei profughi.
    A mio parere il problema dei profughi richiedenti "asilo politico" va ben distinto dai migranti irregolari; per i primi un senso di umanita' ci invita a riflettere sull'aiuto che tutti gli stati occidentali devono dare per l'ospitalita' di queste persone che sono rimaste nei loro stati di nascita senza possibilita' di lavoro e con paura per la loro stessa vita e la loro famiglia.
    Gli immigrati irregolari, al contrario, non meritano tutela.
    Secondo me, questo accordo europeo rappresenta un oasso avanti per l'Italia.
    Finalmente, vengono suddivisi sulla base di 4 parametri (numero della popolazione per stato, pil di ogni stato, il numero di richieste ricevute e concesse, il tasso di disoccupazione per ogni stato) i criteri di distribuzione tra stati (all'Italia spettera' poco piu' del 10% dei rifugiati), venendo incontro a quegli stati come l'Italia, Spagna e Grecia che fino ad oggi avevano principalmente e da soli questo problema.
    Spero che questo accordo rappresenti un primo passo per il problema dell'immigrazione e che possa diventare una soluzione a livello europeo e non piu' solo dei paesi come l'Italia, maggiormente coinvolti per via della vicinanza ai paesi dell'Africa mediterranea.

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  14. Si apre un nuovo capitolo riguardante i flussi migratori africani;si tratta di una collaborazione tra i paesi europei per controllare e limitare gli immigranti, in base a parametri stabiliti quali: Il numero della popolazione , le richieste di asilo , il PIL ,ed infine Il tasso di disoccupazione del 2014.
    L’ accordo non ha riscosso successo in Gran Bretagna, grazie alle idee politiche del ministro degli interi Theresa May, la quale ha affermato pubblicamente :“Ci opporremo ad ogni proposta della Commissione Europea di introdurre quote non volontarie. L’ondata migratoria che arriva nel Mediterraneo è ormai ingestibile.”
    May ritiene necessario che i profughi siano riportati nel loro paese d’origine rifiutando ogni possibile situazione alternativa.
    L’Italia si trova in una situazione ingestibile sotto questo profilo,ma non ritengo giusto “rispedire “ queste persone nella terra da cui sono scappate,
    anzi ritengo appropriata una collaborazione tra gli europei al fine di gestire questo fenomeno. Sicuramente sarà necessario applicare maggiori controlli.
    I flussi migratori nella storia dell’umanità sono sempre stati presenti e non bisogna scordarsi, che fino a qualche tempo fa, eravamo proprio noi europei a migrare in cerca di prospettive migliori.

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  15. È stato ultimamente trovato un accordo tra gli stati europei per lo smistamento dei profughi provenienti dall'Africa. Un piano secondo il quale i diversi stati europei hanno deciso una ricollocazione di questi profughi in base a determinati criteri come il numero di popolazione, il pil e il tasso di disoccupazione, ma alcuni stati hanno deciso di astenersi da ciò, come l'Inghilterra, l'Irlanda e la Danimarca.
    Ad affermare soprattutto un no deciso e zero tolleranza nei confronti dei profughi è stata l'Inghilterra con i ministri Cameron e May, i quali hanno affermato di essere stufi di ospitare nel loro paese estremisti che lanciano proclami di guerra o di vendetta. Personalmente non trovo una saggia decisione quella dell'Inghilterra perché essendo anch'essa parte integrante dell'Unione europea avrebbe dovuto aderire al piano e accettare anche una ridotta parte di profughi, come d'altronde fa ogni stato dell'ue. Se comunque è nata l'Unione europea è anche perché gli stati si diano aiuto a vicenda in situazione gravi come questa e non ritengo giusto che l'Inghilterra si esenti da ciò.

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  16. E' stato finalmente fatto un passo avanti verso il problema dell'immigrazione che affligge in primis l'Italia ma anche tutti gli altri paesi meta dei flussi migratori provenienti dall'Africa.
    E' stato infatti deciso che i paesi europei dovranno ospitare i profughi in proporzione al numero della popolazione, al Pil, al numero delle richieste di asilo ricevute e quelle concesse e al tasso di disoccupazione.
    L'Unione Europea che è relativamente "giovane" rispetto ad esempio agli Stati Uniti d' America si è dimostrata più matura reagendo unita a un problema che da troppo tempo era lasciato in mano a pochi stati.
    Si sono però tirati fuori sa questo accordo l'Inghilterra, l'Irlanda e la Danimarca. In particolare sono arrivate parole dure dal Ministro degli Interni inglesi Theresa May che sostiene che l'immigrazione è ormai ingestibile e che si deve respingere.
    Difficile non ammettere che per anni l'immigrazione è stata gestita nel peggiore dei modi a causa dell'indifferenza dell'Europa che lasciava il problema in mano ai pochi stati meta dei flussi migratori che potevano solamente offrire un primo pronto soccorso umano e caritatevole.
    Diverso però sarebbe porsi verso il problema con atteggiamento più critico, cercando di aiutare direttamente sulle coste africane, non permettendo che la gestione dei viaggi sia in mano a organizzazioni criminali, ma soprattutto intraprendendo un dialogo con i governi africani per cercare di aiutare a risolvere il problema alla radice.
    Inutile è respingere l'immigrazione. Intelligente è fermare l'immigrazione naturalmente risolvendo o almeno tentando di risolvere il problema che la causa.

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  18. ​Tutto è cambiato qualche mese fa, quando i flussi dei migranti hanno iniziato a trovare sfogo anche via terra e non solo attraverso il Mediterraneo.
    Improvvisamente l’Unione Europea, che era rimasta sorda ed inattiva alle richieste di Italia e Grecia che ormai da anni dovevano fare fronte all’accoglienza di centinaia di migliaia di migranti provenienti soprattutto dal continente africano, si è trovata ad affrontare ingenti flussi migratori di cittadini soprattutto siriani ed iracheni che scappavano dai loro territori devastati dalla guerra e dalle persecuzioni.
    Ecco quindi che è diventato importante mettere mano al Trattato di Dublino. Questo Trattato dell’Unione Europea che regolamenta e stabilisce le procedure di concessione della protezione internazionale ai rifugiati, stabilisce che spetta allo Stato europeo nel quale il migrante ha varcato per primo la frontiera accogliere il rifugiato e valutare la sua domanda di protezione internazionale.
    Nonostante il Trattato di Dublino firmato nel 1990 ed entrato in vigore nel 1997 sia stato poi revisionato nel 2003 e nel 2013 (Dublino III), è apparso di colpo superato di fronte all’emergenza migratoria di questi ultimi mesi che ha interessato mezza Europa. La stessa cancelliera tedesca Angela Merkel ha di fatto inapplicato il Trattato aprendo le frontiere a migliaia di migranti provenienti dalla Siria e dall’Iraq. Contemporaneamente sia lei che il presidente francese si sono fatti promotori per trovare soluzioni che permettano di superare la crisi. E i rappresentanti dei 28 Stati membri dell’Unione Europea si sono incontrati a metà ottobre per valutare varie soluzioni e proposte per arginare la crisi. Tra queste: redistribuzione dei rifugiati, rafforzamento dei controlli alle frontiere, richiesta di collaborazione ed aiuti economici agli Stati extraeuropei di transito, quali ad esempio la Turchia.

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