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giovedì 8 maggio 2014

Nigeria: rapite dagli integralisti

classe 3^ - per martedì 13 maggio

Il Corriere della Sera - giovedì 8 maggio 2014 pag. 1 e pag 15

L'OPINIONE:
Che cosa si può fare perchè qualcosa cambi ? Anche in Italia un "certa cultura" riteneva che la donna non dovesse studiare né lavorare, ma le cose sono cambiate: cosa ha prodotto il cambiamento ?

(per chi dovesse dare una bella risposta - davvero bella - sono pronta a incrementare il punteggio assegnato)

16 commenti:

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    1. Continente Europeo e Continente Africano: le prime grandi differenze, oltre che di carattere geografico, sono di carattere culturale e religioso. Dal punto di vista religioso L’Europa ha radici cristiane, mentre l’Africa ha radici nel culto animista, praticato molto tempo prima che il cristianesimo e l’islam si diffondessero nel continente africano, considerate peraltro in molti casi come le religioni dei popoli invasori. L’animismo determina un rapporto tra uomo e donna molto diverso da quello che noi europei conosciamo. Quindi l’Africa è ancora legata a riti e usanze antiche, che saranno difficili da sradicare, dove la donna assume il ruolo di madre, colei che da la vita, e per questa ragione è solo consentito alle donne la semina dei campi.
      Tuttavia il culto animista non ha mai relegato la donna a schiava o succube dell’uomo, anche se in qualche modo e per alcuni aspetti subalterna all’uomo in molte scelte di carattere economico e sociale. Inoltre il colonialismo e la dominazione ha impedito alla scuola africana, o meglio ai popoli africani, di istruirsi e progredire, mentre in Europa da secoli le università formano giovani uomini e donne. Proprio questi due approcci culturali hanno condotto due interi continenti a seguire un percorso diverso di formazione scolastica.
      Boko Haram, ecco come si chiama il gruppo di fede islamica chi ha rapito le giovani liceali nigeriane: queste strane parole significano “l’educazione occidentale è peccato”. Secondo il gruppo Boko Haram le 300 giovani nigeriane commettono peccato, perché frequentano una scuola moderna, perché studiano e molto probabilmente saranno più emancipate delle loro madri: così la pensa Malala, la studentessa pakistana candidata al premio Nobel per la pace, che lotta con tante altre donne per la liberazione di queste ragazze.
      Nel nostro paese il cambiamento per la donna avvenne con la comparsa dei movimenti femministi (suffragette), che volevano il suffragio femminile, questo movimento dopo tante “battaglie” pacifiche riuscirà ad ottenere il suffragio femminile nel 1945 da un decreto di Umberto di Savoia. Nella scuola secondaria di secondo grado, le ragazze a scuola erano in minoranza rispetto ai maschi; dagli inizi degli anni ottanta in poi le ragazze Italiane incominciarono ad essere in numero maggiore rispetto ai maschi e a superarli anche dal punto di vista del conseguimento del diploma: infatti 78,4 per cento delle ragazze ha conseguito il diploma contro il 69,5 per cento dei ragazzi.
      Per far sì che la condizione della donna in Africa cambi, bisogna prima di tutto cambiare la cultura, cioè far si che la donna non debba essere sempre e solo relegata la ruolo di casalinga o agricoltore. Con la scuola le donne, grazie all’istruzione, anche contro il consenso degli uomini (padri, fratelli, mariti, politici, religiosi), possono cambiare il loro destino. Sarebbe utile che a livello politico si costituisse un gruppo di donne che avvantaggia l’inserimento delle donne nella scuola: inserire attivamente le donne nel mondo della scuola, non solo come studentesse ma anche come insegnanti.
      Produrre pubblicazioni (libri, volantini, ecc.), anche usando i nuovi media, pubblicizzare i risultati raggiunti dalle donne africane nell’ambito scolastico. Ciò ovviamente potrà non essere gradito dagli uomini, tuttavia è fondamentale che le donne africane, non solo quelle Nigeriane, raggiungano gli stessi diritti delle donne che vivono in paesi sviluppati, e ciò è possibile solo grazie all’ istruzione scolastica.

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  2. La società dell'età contemporanea sta decisamente peggiorando : sembra strano da dire ma tutt'oggi, che siamo nel ventunesimo secolo, accadono cose che non dovrebbero nemmeno essere messe in discussione: 300 ragazze, circa, sono state rapite in un dormitorio di una scuola nigeriana da uomini armati di Kalashnikov, solo perché avevano la capacità di padronare il loro futuro, avevano le idee chiare. Volevano essere istruite ed acculturate. Il loro sogno era quello di laurearsi, al fine di diventare avvocate, chirurghe o insegnanti. Un modo per risolvere questa situazione c'è : un proverbio afferma che "l'unione fa la forza"; se questo enunciato è vero tutte le ragazze nigeriane o di qualsiasi altro paese devono restare unite e non abbandonare per nessun motivo il loro obiettivo. Devono agire in base a ciò in cui credono: non saranno di certo degli uomini armati ad impedire alle donne del modo intero di accedere alla cultura.
    Francesca Barbero

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  3. Appendino Gregorio
    Sostengo che la situazione sia inaccettabile, 300 sono quasi le ragazze rapite ingiustamente, per il pensiero estremista di alcuni uomini che oserei considerare come animali.
    Dobbiamo agire, smuovere le più grandi potenze Europee, aiutare i padri che contro armi mortali cercano di difendere e liberare le proprie figlie.
    Dobbiamo agire prendendo in mano la situazione, credo sia possibile migliorare le vite e le condizioni di queste ragazze, che aspettiamo?
    È ingiusto che ragazze volenterose, intelligenti debbano subire tutti questi maltrattamenti e diventare come degli oggetti per degli uomini non in grado di comprenderne a pieno il valore.
    È ora di agire

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  4. Jacopo Gibin
    Credo che le ragazze siano state rapite per paura che superino l’intelligenza degli uomini.
    Di fatto è così, l’uomo ha , secondo me, paura di essere letteralmente superato in tutto dalle donne. Cosa ne possono però queste giovini che un giorno, mentre andavano a scuola si sono viste il loro sogno trasformarsi in incubo?
    Agiamo insieme, l’unione fa la forza, e insieme possiamo migliorare le vite di queste ragazze.
    Credo che le ragazze siano molto intelligenti e come noi uomini, devono avere lo stesso diritto alla scuola, all’istruzione, al lavoro, ma soprattutto pari dignità.

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  5. Matteo Ruggieri
    Leggendo subito il titolo dell'articolo si capisce che la situazione in Nigeria è veramente complicata da gestire. Queste studentesse sono state rapite perché in questi paesi studiare è considerato peccato. Questo dovrebbe farci capire che non in tutti i paesi la donna può studiare, infatti la donna viene considerata inferiore e non ha alcuni diritto come quello allo studio. Rapire 300 ragazze sono davvero tante, questa situazione deve essere risolta al più presto possibile, infatti sono state già inviate truppe speciali per rintracciare le ragazze. Quello che mi stupisce di più è il fatto che la polizia abbia offerto 300 mila dollari per avere solo qualche informazione sulle ragazza. Ma al posto di offrire soldi di dovrebbe intervenire subito prendendo in mano la situazione e salvare queste ragazze. Secondo me queste ragazze dovrebbero avere l'opportunità di frequentare ambienti scolastici senza aver nessun ruolo diverso da quello dell'uomo. Ognuno dovrebbe decidere cosa fare della propria vita e non essere ostacolati. Questo è uno dei tanti diritti che dovrebbero lasciare alla donna oltre alla libertà sul lavoro in modo da ritrovare una loro posizione all'interno della società.
    La donna deve avere gli stessi diritti dell'uomo.

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  6. Nella notte tra il 14 e il 15 aprile 300 ragazze sono state rapite nel dormitorio di una scuola in Nigeria da terroristi fanatici religiosi.
    Leggere notizie di questo tipo ai giorni nostri è agghiacciante, e lo è ancor di più sentire le parole diffuse dal leader del gruppo che rivendica il sequestro. In un video Boko Haram dice che le ragazze tra i 9 e i 12 anni sono destinate a diventare mogli, e adesso queste ragazze saranno vendute dai terroristi al mercato o saranno date in moglie.
    In occidente, fortunatamente, non assistiamo a episodi di questo genere ed essendo più fortunati, abbiamo l'obbligo di intervenire nei confronti di tanta ignoranza e ingiustizia.
    Esponenti autorevoli degli Stati Uniti prima e di altri stati dopo, si sono mossi e hanno creato un cordone di solidarietà e di sostegno per queste ragazze.
    Purtroppo situazioni di questo genere non sono solo un problema nigeriano, in molte nazioni le giovani non hanno diritto ad un'educazione e sono costrette a contrarre matrimoni combinati.
    In passato, anche in Italia, le donne hanno dovuto lottare per ottenere gli stessi diritti e privilegi degli uomini, e dopo anni di lotte e manifestazioni hanno raggiunto degli obiettivi importanti. Sicuramente, gli obiettivi sono stati raggiunti in Italia come in tutti i paesi occidentali, questo grazie all'istruzione ed educazione delle popolazioni.
    Sfortunatamente, nei paesi del cosiddetto "Terzo Mondo", l'istruzione poco diffusa e l'estremismo religioso non permettono cambiamenti a favore delle donne.
    Personalmente ritengo quindi che la chiave per un'evoluzione della condizione femminile sia proprio l'istruzione. Fornire a queste popolazioni la possibilità di studiare, confrontarsi, apprendere nuove culture, è secondo me la strada da percorrere affinchè si possano superare discriminazioni di sesso e di religione.
    Insegnare e diffondere la tolleranza religiosa e l'uguaglianza sociale sono principi fondamentali alla base di qualunque società civile e i paesi occidentali dovrebbero sostenere le nazioni più povere ed aiutarle a intraprendere questo percorso.

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  7. In questo come in altri casi, non è con la solidarietà internazionale (comunque importante) che si risolve il problema. Occorre agire per fare rientrare a casa le ragazze, non è accettabile che delle ragazze che vogliono studiare non lo possano fare, perché sanno che l’istruzione delle donne può essere pericolosa in quanto potrebbe fare valere i loro diritti e di conseguenza avviare una rivoluzione. Mai come in questo caso l’istruzione è considerata come un’arma! Adesso c’è bisogno di agire, se c’è un caso in cui i paesi civili devono assolutamente intervenire è questo. Un tale atto non può essere lasciato impunito, e soprattutto deve essere fatto il possibile per salvare queste ragazze. Noi crediamo che alla pace si arrivi con l’azione, e allora cominciamo a muover e il velo dell’ipocrisia che riguarda la violenza dell’ Islam per affrontare come si deve il problema alla base, per estirpare il problema bisognerebbe infondere la vera dottrina religiosa del Corano che non predica la violenza e non sostiene che le donne abbiano una posizione sociale inferiore all’uomo.

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  8. 300 ragazze sono state rapite in un dormitorio di una scuola in Nigeria da un gruppo di uomini armati, che sia per rivenderle o per impedire loro di avere un'istruzione non fa differenza, il risultato non cambia. Sono fiduciosa che una soluzione alla loro situazione si troverà molto presto e con la collaborazione di tutti.
    C'è da chiedersi perchè questi comportamenti contro le donne ormai non stupiscano più, perchè le donne devono subire cosi tante discriminazioni.
    La questione non riguarda solo la religione o l'istruzione, perchè quelle ragazze rapite e molte altre ragazze e donne discriminate prima di loro, non hanno niente in comune l'una con l'altra se non il fatto di essere donne, è quindi una questione di sessismo.
    Per risolvere un problema di cosi larga scala bisogna tornare alle origini, al motivo scatenante di questa discriminazione che risale all'alba dei tempi.
    Secondo me è colpa delle donne stesse, poichè per prime hanno creduto di essere più deboli e meno importanti e hanno permesso agli uomini dei comportamenti che le hanno indebolite ancora di più, quando invece avrebbero dovuto unirsi e dimostrare al mondo, agli uomini e a loro stesse che non sono deboli,che sono intelligenti tanto quanto gli uomini, che non hanno bisogno di un uomo che le aiuti a scendere da un'auto o a sedersi, che se vogliono essere istruite lo possono essere senza bisogno di permessi da nessuno, che non devono imparare come difendersi da uno stupro ma insegnare agli uomini che è sbagliato.
    Le donne costituiscono la maggior parte della popolazione mondiale, anche sui numeri sono importanti, e se si rendessero conto di esserlo, anche il resto della popolazione cambierebbe atteggiamento, se ci pensiamo nei paesi più sviluppati è successo proprio così, le donne hanno lottato per la propria istruzione e per la propria dignità e l'hanno ottenuta.
    La cosa che molti sembrano aver dimenticato è in realtà molto essenziale, quasi come respirare: una cosa, che ogni essere umano dovrebbe avere, ovvero la libertà, in pari misura e per tutti.
    Erika Gallini

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  9. Il mondo è un insieme di esseri viventi, solo uniti formiamo ciò che siamo. Uomo e donna sono naturalmente alla pari. La società umana è l'unica che antepone, fin dall'epoca pre cristiana, la figura maschile a quella femminile, dal punto di vista militare, politico ed economico. L'unico modo affinché questo possa cambiare è una campagna di sensibilizzazione costante su questo problema e via, via la creazione di leggi severe che comportino una scelta di ruoli politici, economici e militari non su base sessuale, ma meritocratica.
    Solo attraverso la scelta per merito si potrà verificare l'attuazione di una parificazione tra i sessi.
    Le donne hanno iniziato ad essere prese in considerazione in Italia durante soprattutto le guerre mondiali del '900 proprio a causa dell'assenza dell'uomo chiamato in guerra.
    Un tentativo di parificazione sessuale nel nostro paese c'è da anni (quote rosa, cariche politiche alle donne) , ma a mio avviso siamo solo all'inizio.
    FEDERICA LORICA

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  11. Il problema è la cultura in quegli stati che si dovrebbero aiutare per far si che non accadano cose di questo genere e anche per migliorare l'istruzione, perchè ragazze come queste meritano di studiare e di avere una cultura. Anche nella nostra europa evoluta in passato la situazione non era così rosea perchè le donne hanno ricevuto tardi i diritti politici. Si pensi che in svizzera le donne hanno ricevuto il diritto al voto nel 1971.
    Le donne hanno ricevuto i diritti più tardi rispetto agli uomini come per esempio: il diritto allo studio, il diritto al lavoro e solo agli inizi degli anni 40 venivano introdotte in Gran Bretagna delle leggi sulla tutela per il lavoro delle donne. L'Associazioni professionali avevano chiuso le facoltà alle donne e in Italia la professione di giudice venne aperta solo nel 1963. I Diritti politici e il diritto civile li acquisiscono più tardi. In europa la rivoluzione industriale e l'evoluzione culturale hanno determinato un cambiamento del ruolo della donna all'interno della società. A mio parere spero che gli stati che si sono offerti (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Cina) riescano a trovare queste ragazze perchè è una situazione incettabile che degli uomini rapiscano delle ragazze e le trattino come oggetti perchè non capiscono il loro
    valore.
    Luca Ceretto.

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  12. Una notizia che crea stupore, sconcerto e anche rabbia, una notizia che ci fa capire che alcuni paesi non hanno ancora una mentalità molto aperta. Credo sia per noi, che viviamo in un paese molto sviluppato, inconcepibile sentire che circa trecento ragazze vengano rapite perché vogliono allargare i loro orizzonti e acculturarsi per potersi concedere una vita migliore. C’è bisogno solo di una parola: CAMBIAMENTO, parola che deve indicare una PROMESSA, promessa che si deve trasformare in ATTO. Allora ci si chiede: “cosa si può fare perché qualcosa cambi?” qualcosa di sicuro si può fare; bisogna portare in quei paesi come la Nigeria gli strumenti di trasmissione di informazioni, le radio, i telefoni, perché le persone devono integrarsi con il resto del mondo. Bisogna inoltre istituire delle campagne in quei paesi, che promuovano la figura della donna, le sue capacità, i suoi diritti come quello allo studio e la parità dei sessi. Bisogna anche far partire dai paesi come il nostro delle missioni di persone volontarie che coraggiosamente offrono il proprio lavoro mettendo a rischio anche la loro incolumità, persone che credono nel cambiamento e indossino per esempio delle magliette di colore appariscente in modo da essere riconosciute e che abbiano la funzione di accompagnare queste ragazze a scuola e sorvegliare gli ambienti creati a fine di istruire le persone. Non basteranno sicuramente due o tre persone che se ne occupino, ma un esercito di persone che riesca in qualche modo a intimorire le frange estremiste che provocano distruzione e razzie. Si deve un po’ seguire il principio che l’unione fa la forza. Forse questo non basterebbe, forse bisognerebbe cambiare completamente la mentalità, il sistema organizzativo e governativo di questi paesi, ma tentar non nuoce. Anche se a noi oggi sembra disumano tutto ciò, non bisogna dimenticare che anche in Italia un tempo le donne erano considerate inferiori e non potevano studiare. Ci volle un cambiamento dal punto di vista governativo, ci vollero le grandi guerre e la nascita dei movimenti femministi come quello delle suffraggette, che si impegnò per rivendicare la figura della donna nella società. Solo con questi drastici cambiamenti si ottenne la parità tra i sessi, l’uguaglianza dei diritti e il diritto alla donna di poter studiare e lavorare. Per cambiare ci vuole forza di volontà, coraggio e organizzazione. L’importante è che si abbia voglia di cambiare, voglia che deve partire da oggi e fortificarsi giorno dopo giorno.
    Chiara

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  13. Notte del 14 maggio, Nigeria, sono state rapite quasi 300 ragazze nel dormitorio della loro scuola.
    Perché questo rapimento ? Perché proprio delle ragazze che sognano un diploma ?
    Non è forse tanto un motivo dovuto alla religione ma forse più dovuto alla paura che mangia il cuore di tali terroristi. Ci vuole davvero coraggio a fare questo, magari perché spinti da un forte maschilismo che portano dentro, per cui pensano di essere loro a dover governare mentre le donne devono solo tacere e ubbidire.
    Forse però non ricordano chi gli a dato la vita, chi lotta per davvero, chi non si arrende mai: la donna;
    qualsiasi sia : indiana, mussulmana, ebrea, buddista o in carne, troppo magra, troppo alta troppo bassa, ecc non ha distinzione, tutte noi abbiamo una cosa in comune l’essere donna e di questo non ce ne dobbiamo sicuramente vergognare ma dobbiamo farci valere per quello che siamo.
    Noi però, parliamo tanto degli accaduti vergognosi che accadono negli altri paesi del mondo, ma forse i primi a doversi criticare siamo proprio noi, magari è meglio riflettere e guardarsi dentro, prima di giudicare gli altri.
    Penso che nel nostro paese non sia poi così tanto diverso, beh sicuramente non fino a quei livelli, come ciò che è accaduto in Nigeria, però sì c’è tanto razzismo, c’è troppo giudicare l’altro, l’apparire e non l’essere.
    Certamente, dopo l’introduzione nel nostro stato della costituzione , ci sono stati grossi cambiamenti ma io son sicura che l’uomo dotato dalla sua ragione e dal suo cuore sia capace di andare ancora più in la,di andare oltre.
    Ancora oggi nelle scuole, fra i compagni , a lavoro, per strada, ci sono troppe discriminazioni e io direi partiamo prima da noi stessi con il cambiamento, diventiamo fonte di luce per gli altri, così che quelli attorno a noi lo faranno di conseguenza e poi i loro amici di seguito, così da creare una vera rete di umanità.
    Poi, una buona parte la può fare anche il nostro governo, prendendo spunto dagli aiuti che vennero dati dagli Stati Uniti, così come dalla Francia, dalla Gran Bretagna e anche dalla Cina.

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  14. Riguardo all'articolo sulle ragazze rapite in Nigeria a metà aprile, secondo me si potrebbe fare qualcosa. Secondo me, non ha senso fare inutili moralismi circa l'istruzione delle ragazze nei paesi africani, ma bisogna agire concretamente. Innanzitutto, bisognerebbe cercare di eliminare le frange fondamentaliste in Nigeria, quelle che impediscono alle ragazze di andare a scuola, in nome di una fede, se così si può chiamare, estremizzata e che porta solo a effetti negativi. Se si facesse una vera e propria repressione verso queste bande, esiliandole o arrestandole, tutto il paese ne potrebbe avere giovamento: gli stessi fondamentalisti. Questo perchè, vivere in un paese dove la maggioranza della popolazione è acculturata, porterebbe giovamento alla crescita economica del paese. Ma la verità è che i fondamentalisti hanno paura dell'istruzione e della cultura, poichè se una donna è acculturata, diventa di conseguenza libera di scegliere e quindi sicuramente sceglierebbe di non appartenere ad una religione, almeno per quanto riguarda le frange fondamentaliste, che disprezza le donne e che le priva di libertà. Anche nel nostro paese le donne venivano discriminate e in parte lo sono ancora, infatti fino al 1976 esisteva in Italia il delitto d'onore, per cui se un marito uccideva la moglie non finiva in carcere, poichè la donna era considerata proprietà dell'uomo. Oggi le donne vengono discriminate nell'ambito del lavoro, soprattutto per quanto riguarda la maternità. è bene dunque infondere nella popolazione italiana e in particolare nei datori di lavoro un sentimento che valorizzi le donne per quello che sono, cioè un' opportunità di sviluppo per il nostro paese.
    Gabriele Genchi

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