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venerdì 9 ottobre 2015

POPOLAZIONE, RISORSE, DIRITTI E KEYNES


per la classe 3^ les

Il Corriere della Sera - giovedì 8 Ottobre

questa settimana potete scegliere tra due articoli:

1) art. a pag. 29 di M. Bachelet e Emma Bonino "La promozione dei diritti delle donne" 

L'OPINIONE 
Dopo aver letto l'articolo e aver fatto un parallelo con il pensiero di Malthus, provate a rispondere alla domanda: 
Da dove nasce la povertà alimentare nel mondo?

2) art. a pag. 39 di S. Bocconi "Keynes interroga l'Europa"

L'OPINIONE 
Perchè il giornalista ha intitolato il suo pezzo "Keynes interroga l'Europa?"

21 commenti:

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  3. Perche' vuole spiegare ai lettori come il capitalismo e' riuscito a sopravvivere in Europa mentre le economie collettiviste sono riuscite nello stesso tempo a far lo stesso nei paesi comunisti per esempio in Cina

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  4. Malthus esprimeva il fatto che se la popolazione aumentava le risorse aumentavano anche loro ma con un ritmo meno elevato. Se si mettono in relazione l'articolo e il pensiero di Malthus si può dedurre che quello che pensava il liberista andasse bene per un altro periodo storico ma non nel nostro e che la povertà nasce dalla mal distribuzione delle risorse alimentari.

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    1. Condivido le tue parole anche se poco chiare in alcuni punti.

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  5. Mlathus spiegherebbe la carenza delle risorse alimentari con la sua teoria riguardo la crescita e le risorse umane, ciò nonostante l'articolo dimostra come le risorse alimentari siamo male distribuite.
    Il secondo l'articolo ci spiega come la destra ha sostiene il capitalismo ( tuttora esistente) e la sinistra sostenga le ( economie collettiviste).

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    2. Il concetto e' giusto ma manca di chiarezza grammaticale e di esempi reali.

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  6. MARTA SISTU Il secondo articolo fa riflettere soprattutto per quanto concerne la situazione economica dei Paesi membri dell'Unione Europea dove si contrappongono posizioni intransigenti che non prevedono incrementi della spesa pubblica e altre che invece invocano maggiori interventi pubblici per favorire la ripresa economica ed in questo modo diminuire le disuguaglianze economiche e sociali tra i vari Stati.
    Tornare ad applicare politiche di tipo keynesiano e abbandonare le rigide regole di stabilità imposte dai trattati europei potrebbe essere una soluzione, definibile "di sinistra" per sperare di superare l'attuale crisi economica che ha colpito gli Stati Europei più deboli.

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  7. Andrea Rosso. Il secondo articolo si riferisce alla distinzione fra destra e sinistra, che prima della Grande crisi sembrava essersi attenuata ed ora sembra più che mai attuale. La divisione si basa sul condividere o meno che l'idea che lo stato intervenga nell'economia e nella società secondo il pensiero di Keynes. La destra ed il capitalismo sono sopravvissuti alla crisi ma hanno dovuto cambiare le politiche monetarie e fiscali per raggiungere la stabilità. La sinistra, secondo l'articolo, appare come l'unica soluzione possibile per raggiungere efficienza economica e giustizia sociale; anche se deve trovare un punto d'incontro con la destra.

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  8. Federica Morbelli: nel primo articolo è subito evidente che lo spreco alimentare é la causa principale della fame nel mondo, inoltre alle donne vengono dati piú aggravi sul lavoro in ambito agricolo, determinando una produzione più scarsa nonché un ingiustizia inammissibile.
    Questo problema globale persiste da secoli, a cavallo fra il 700' e l'800' Malthus suggerisce di risolverlo limitando le nascite dei poveri in modo da distribuire meglio le risorse fra i ceti sociali più elevati.
    Il pensiero di oggi invece è completamente differente, nell' articolo vengono avanzate le proposte di aumentare i diritti delle donne nel lavoro agricolo grazie ai nuovi metodi di produzione moderni, questo pensiero è più facilmente comprensibile da noi persone del mondo moderno rispetto a quello di Malthus, perché testimonia nell'effettivo che è possibile da noi uomini modificare la quantità di risorse future anziché limitare il nostro incremento demografico.

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  9. Buonasera,dopo aver letto l'articolo riguardante: "La promozione dei dititti delle donne serve a battere la fame" , e dopo aver fatto un parallelismo con il pensiero di Malthus,mi sento di dire che il problema principale della situazione di povertà alimentare che vede coinvolti molti paesi del mondo sia da attribuire in particolar modo a un disomogeneo sfruttamento delle risorse. Ai giorni nostri vediamo come molti paesi del mondo vedano un enorme divario tra popolazione e risorse, proprio per il motivo per il quale non sempre vi sono impieghi proficui nell'impiego di tecnologie superiori, che facciano fruttare il raccolto finale. Ecco perché il pessimismo di Malthus non si è verificato, perché molti paesi si sono attivati per migliorare le tecnologie e altri no (spesso anche per motivi economici certamente ). Personalmente ritengo di essere pienamente favorevole all'inserimento delle donne in campo agricolo,inoltre credo che sia più che giusto che dispongano di mezzi necessari alla produzione che spesso non gli vengono forniti. Nevi Maria Cristina.

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  10. Federico Orlando.
    Come giustamente affermato nel primo articolo, lo spreco di cibo, alimenti o altre risorse è un problema alquanto diffuso nella popolazione. Purtroppo, palesemente non tutte le famiglie o i singoli individui possono permettersi di acquistare beni alimentari di prima qualità: ciò provoca una sempre maggiore disuguaglianza fra gli individui che compongono la popolazione.
    Questo problema, verificatosi sul piano sociale, fu oggetto di opinione del pensatore classicista Malthus, il quale affermò che la disponibilità di risorse naturali è regolata in modo differente rispetto alla crescita demografica: le risorse prima o poi finiranno e non basteranno per soddisfare l'intera popolazione.
    In realtà la scarsità alimentare e la fame non sono altro che il frutto di una maldistribuzione, dunque da problemi di eccesso o di povertà. Azzerando, o comunque riducendo drasticamente, gli sprechi alimentari e concedendo all'iniziativa proposta nell'articolo, eliminando quindi gli ostacoli al fine di garantire alle donne i diritti richiesti, si potrà parlare di attenuazione della scarsità alimentare, senza bisogno di contenere l'aumento demografico, come suggerito da Malthus

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  11. Irene Pira.
    Nell'articolo “La promozione dei diritti delle donne serve a battere la fame” le autrici affermano che esistono due linee di azione per raggiungere l’obiettivo della “fame zero”: la prima è aumentare i diritti delle donne che lavorano in campo agricolo; la seconda è ridurre lo spreco alimentare in quanto la produzione di cibo è in teoria sufficiente a soddisfare le esigenze della popolazione mondiale attuale. Quindi la fame non nasce da scarsità di cibo, ma da problemi di distribuzione e di accesso.
    Malthus, invece, indicava che le risorse crescevano meno della popolazione e quindi che era necessario ridurre la popolazione anche con politiche demografiche forti. Malthus è stato smentito perché la produttività è aumentata e quindi ci sarebbe cibo per tutti.
    Nell'articolo si aggiunge che nel 2050 le risorse alimentari non basteranno più per svariate cause: l’aumento della popolazione, ma anche i cambiamenti climatici, le nuove abitudini alimentari nei paesi in via di sviluppo e la riduzione dei terreni coltivabili.
    Le autrici suggeriscono di trovare la soluzione sia nell'aumentare i diritti delle donne in agricoltura (istruzione, accesso ai finanziamenti ed alle tecnologie, possesso dei terreni…) e di ridurre gli sprechi attraverso un’equa distribuzione del cibo e dell’accesso alle risorse idriche ed alimentari. Questo permetterebbe anche di evitare le guerre.
    Sono assolutamente d’accordo con quanto affermato dalle autrici e sostengo la “Women fon Expo Alliance”!

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  12. Secondo la mia opinione, la povertà nel mondo é causata dalla diversa distribuzione delle risorse sul nostro pianeta. Infatti vi sono Paesi che non dispongono della possibilità di nutrire la popolazione, mentre in altri esiste addirittura lo spreco alimentare. Questa contrapposizione é simile all'idea di Malthus il quale afferma che solamente una parte del collettivo é destinata al benessere; al contrario l'altra va verso la miseria. Non sono molto d'accordo però sul pensiero di Malthus poiché, come si legge nell'articolo, tutto il mondo potrebbe essere nutrito equamente se solo si utilizzassero innovazioni efficaci. Ciò potrebbe anche essere sviluppato grazie alla presenza delle donne, non solo relativamente al loro apporto nell'ambito agricolo, ma anche per la riduzione dello spreco del cibo poiché sono coloro (molto spesso) che si occupano degli acquisti e dell'utilizzo dei generi alimentari.
    Martina Strobietto

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  13. Maria Elisa Chifari

    I problemi di fame e povertà sono purtroppo sempre di attualità e lo saranno, certamente, ancora per molto tempo. Le ottime proiezioni riguardanti gli anni futuri non fanno pensare a sviluppi positivi ma la nuova iniziativa Women for Expo alliance é un passo compiuto nella giusta direzione. Il contributo delle donne ad una sostanziale diminuzione della fame nel mondo é fondamentale e non puó piú essere ignorato.

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    1. Condivido pienamente il tuo pensiero, sperando che grazie a questa iniziativa (Women for Expo), possa combattere la povertà e la fame.

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  14. COMMENTO AL PRIMO ARTICOLO

    Credo che sia doveroso specificare che questo articolo non si concentra unicamente sulle differenze sociali, non parla solamente di ricchi e poveri, di sfamati e affamati. Qui si tratta di cercare di abitare un mondo in cui non vi sia una parte di popolazione, pari ad un sesto dell'integrità, che muore di fame. Fin da bambino ho pensato che non fosse giusto che Dio avesse creato il mondo e, subito dopo, avesse deciso che l'Africa, piuttosto che altri paesi dovessero essere poveri. Ma quanto l'uomo ha influenzato questa cosa? Quanti soldi investono i grandi stati per spedizioni in parti del mondo in cui c'è il petrolio e con l'unico intento di approfittarne? Perchè parte di questo denaro, uomini o altro, non può essere investito per risolvere un problema che molti ritengono primario, nella nostra società? Queste, come molte altre, sono domande alle quali non possiamo rispondere; possiamo però analizzare il problema, partendo dalla domanda: "Da dove nasce la povertà alimentare?". Secondo Malthus, la causa della povertà alimentare si nascondeva nel rapporto tra produzione agricola e popolazione, che non possono andare pari passo. Ma è proprio così? Veramente non c'è cibo a sufficienza per tutti sulla Terra? L'articolo, come molte altre fonti, conferma il contrario. Come, allora, è causato questo fenomeno? Più che prospettare un catastrofico futuro, mi baserei più su un concreto presente, per rispondere. Il Terzo Mondo dipende ancora dalle principali potenze mondiali, i terreni non sono adeguatamente sfruttati, il tasso di anafalfabetizzazione è ancora molto alto, e non favorsce l'inserimento sociale.

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  15. Giorgio Cospite

    Ancora oggi purtroppo, circa 800 milioni di persone continuano a soffrire di fame e malnutrizione, la maggior parte sono bambini.
    Questo a mio parere è causato dalla mal distribuzione della popolazione e dal poco sviluppo di alcuni paesi.
    L'Expo è stata una gran evento sotto tutti gli aspetti, ma molti si chiedo, dopo il 31 Ottobre i padiglioni e il cibo che fine faranno?
    Secondo me a questa domanda c'è una piccola risposta, Women for Expo, questo è un piccolo progetto, che parla di nutrimento e sostenibilità e lo fa per la prima volta mettendo al centro di un'Esposizione Universale la cultura femminile, forse riusciranno a combattere la fame.

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  16. Rachele Rossi.
    Thomas Robert Malthus 200 anni fa, durante l'epoca del liberismo, affermava che la piena libertà di iniziativa economica non avrebbe portato al benessere di tutta la collettività ma soltanto alla parte più ricca di essa.Egli attribuiva la causa di ciò al disequilibrio tra risorse e popolazione: sosteneva quindi che le risorse non sarebbero state sufficienti a sfamare l'intera popolazione. Malthus aveva ragione nel prevedere che il liberismo avrebbe favorito soltanto una parte della società ma non aveva colto la causa effettiva di questo problema. Infatti, come sottolineato nell'articolo del corriere della sera dell'8 ottobre 2015 "La promozione dei diritti delle donne", la povertà oggi non è causata dalla mancanza di risorse ma da una cattiva distribuzione di esse. In altre parole, i Paesi ricchi producono cibo in eccesso e sono costrette a sprecarlo mentre i Paesi più poveri soffrono di fame. L'associazione Women for Expo Allience crede che le donne abbiano un ruolo fondamentale nella ridistribuzione delle risorse e quindi nella lotta contro la fame e vuole fornir loro gli strumenti per sconfiggerla eliminando il gender gap in agricoltura.

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