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venerdì 30 ottobre 2015

MIGRANTI E INTEGRAZIONE UE

per la classe 5^ les

Il Corriere della Sera , giovedì 29 ottobre, F. Fubini pag. 16 "Intervista a M. Schulz" + pag. 29 "L'immigrazione si governa con una politica comune" di S. Gozi, M. Roth
Il Sole 24 ore, Beda Romano pag.11

DA SAPERE
- cos'è il Fiscal Compact
- che ruolo ricopre Federica Mogherini

L'OPINIONE
Martin Schulz, presidente del Parlamento Europeo, non mette in discussione la necessità di agire congiuntamente per fronteggiare il problema delle migrazioni, pone però il problema di come rendere le decisioni realmente efficaci.
Come è possibile avere degli strumenti comunitari efficaci per gestire le migrazioni ? Come è possibile "gestire meglio l'Europa"?


7 commenti:

  1. Per gestire le migrazioni è importante prima di tutto: rendere effettivo l’ accordo Europeo dei ventotto paesi (migliorare i controlli alle frontiere), redistribuzione dei rifugiati all’ interno dell’ unione Europea, delle politiche di rimpatrio più efficienti e una nuova cooperazione internazionale con i paesi d’ origine. Per gestire meglio l’Europa, si deve ribadire il rispetto della dignità umana e dello stato di diritto (democratico); si deve ribadire che l’ UE è molto più che un mercato unico è bensì un’ insieme di valori. Valori che sfortunatamente sono stati tralasciati dai paesi che, non cercano soluzioni per i profughi, “ostacolano” la salvezza di queste persone in difficoltà rifacendosi a valori soprattutto economici ma che nascondono degli interessi personali. Bisogna ribadire valori che si sono persi: ad esempio l’ Italia ha visto una migrazione del meridione verso l’ Americani; per questo forse l’ Italia guarda con un’ altro occhio la migrazioni rifacendosi a vicende già passate. Nei paesi Europei che sono restii a far entrare nel proprio confine si dovrebbe far si che il paese non ospitante, le vengano diminuiti gli aiuti.

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  2. Buonasera, per me il problema dei migranti dovrebbe essere gestito a livello europeo, imponendo quote obbligatorie a tutti i paesi dell' Unione, al fine di evitare inutili populismi, le quote devono essere obbligatorie e nel caso non fossero rispettate sarebbe opportuno sanzionare quei paesi che non le rispettano, bisognerebbe potenziare la rete di accoglienza europea, soprattutto per quanto riguarda i paesi balcanici, reticenti nell' accoglienza, al fine di non vedere mai più quelle scene orribili di migliaia di migranti al freddo in cammino per l' Europa, i quali, una volta arrivati a destinazione, si vedranno inevitabilmente la porta chiusa in faccia da un' Europa di filo spinato e di muri, questa non è l' Europa che vogliamo, poiché la vera Europa, è una Europa che aiuta chi ha bisogno, che è solidale con gli altri stati e che non lascia ad un solo paese l' onere e l' onore dell' accoglienza, onere perché implica costi elevati, ma onore in quanto restituisce dignità alle persone scappate dalla guerra

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  3. In una parola, per avere l' Europa unità bisogna restituire dignità alle persone e soprattutto bisogna essere coesi gli uni con gli altri, perché questi sono i principi che hanno permesso la nascita dell' Europa e in cui io credo, perché se non esistono questi principi, allora non si può parlare di Europa, poiché il termine stesso non avrebbe senso

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  4. L'Europa in origine è nata come un' unione di valori, quindi essa deve dare giusta dignità e giusti diritti alle persone, in quanto come afferma Sandro Gozi " I diritti di tutti vengo messi in pericolo quando sono minacciati i diritti di un singolo". Quindi l' Europa deve aiutare questi migranti che scappano dal loro paese per guerre interne ma, in particolare per il terrorismo. Quindi anche il popolo che gli accoglie deve immedesimarsi al fine di comprendere meglio le loro storie e dunque essere altruisti e coesi l'uno con l'altro. Successivamente l' Europa è nata, anche, come mercato comune, quindi essa per i suoi principi fondatori deve attuare delle procedure efficaci. Innanzitutto l'Europa deve fare rispettare le promesse e gli accordi che vengono presi a Bruxell, perché molti paesi non li attuano. Inoltre deve prendere decisione che siano obbligatorie per tutti . Queste decisioni possono essere una equa distribuzione del flusso migratorio, cioè ogni paese deve ospitare un certo numero di migranti, così nessuno è svantaggiato. Poi l'elasticità dei deficit dei paesi che ci dev'essere per tutti, perché per un paese non può servire, ma ce l'ha a disposizione, e ad altri servono per disporre posti accoglienti ai migranti. Sarebbe necessario rafforzare l'ideale comune di solidarietà europea al fine di essere più uniti, e rispettando i principi fondatori dell'UE.

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  5. Trovare un equilibrio a livello europeo per quanto riguarda il problema migranti, non é facile. Personalmente credo che sia possibile ottenere strumenti comunitari utili per gestire le migrazioni attraverso i fondi dell'Unione Europea. Esistono quattro tipi di fondi: il Fondo Europeo per rifugiati, il Fondo Europeo per i rimpatri, il Fondo Europeo per l'integrazione di cittadini di paesi terzi e il Fondo Europeo per le frontiere esterne. Penso che questo problema degli immigrati sia inarrestabile, ma sostengo allo stesso modo che si possa intervenire per gestire meglio l'Europa. Come? Basandosi sullo sviluppo di una politica comune di migrazione europea, che si fondi su principi comuni da attuare con azioni concrete e sui valori universali di dignità umana, libertà, uguaglianza e solidarietà. Al fine di gestire meglio l'Europa è anche importante varare un'operazione di politica di difesa comune nel Mediterraneo volta a smantellare le reti di trafficanti e contrastare il traffico di migranti e personalmente ritengo essenziale stabilire dal punto di vista quantitativo il flusso migratorio accettabile in ogni paese europeo.

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  6. Martin Schulz, Presidente del Parlamento Europeo, afferma da tempo che l’Europa non ha ancora attuato una strategia comune efficace per gestire i flussi migratori degli ultimi mesi.
    L’Europa conta una popolazione di oltre 500 milioni di abitanti e nei primi 8 mesi del 2015 si è trovata a fronteggiare l’emergenza di oltre 350mila nuovi arrivi di immigrati, costretti a fuggire a causa delle guerre e dei sanguinosi conflitti che vi sono in Libia, Egitto, Medio Oriente e Nord Africa.
    Si tratta di una situazione di emergenza destinata a crescere nei prossimi anni e, nonostante il fenomeno fosse stato ampiamente previsto, si è tardato ad affrontare il problema.
    I trattati europei stabiliscono che venga definita una politica migratoria comune che ponga come obiettivo il contributo di tutti i paesi dell’Unione per far fronte a questa crisi politica e umanitaria.
    In una situazione ideale, tutti gli Stati membri, sulla base delle proprie capacità ricettive e sulla ricchezza interna, dovrebbero spartirsi i migranti. La realtà però non è questa e Schulz non è affatto sorpreso. Afferma infatti che le decisioni prese dai vertici europei in materia di regolamentazione dei flussi, non vengono poi attuate dagli Stati, in quanto ogni governo è più interessato a salvaguardare i propri interessi nazionali.
    Io penso che l’Europa abbia tutti gli strumenti per accogliere e coordinare questi flussi migratori, a patto che tutti gli Stati membri mettano in pratica le direttive europee, controllando le frontiere esterne, distribuendo in modo equo i rifugiati e cooperando con i paesi di origine.
    Credo che in questo momento storico, segnato da conflitti e da crisi economiche, l’Unione Europea debba dimostrare a tutti noi la sua forza e la sua unità, dando prova di rispettare i valori fondamentali per cui è stata creata: la dignità ed i diritti dell’Uomo.

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  7. Certo è che un agire congiunto sul fronte immigrazione diviene delicato se alla base l'opinione pubblica è contraria alla collaborazione.
    Quale politico promuoverebbe azioni che dissentono dal sentire comune dei suoi elettori?
    Dunque, piuttosto che quote obbligatorie, come quelle proposte da Gabriele Genchi, perchè non puntare su una politica di sensibilizzazione del fenomeno immigrati? L' Europa sotto questo punto di vista è considerabile un' attempata, retrò, vecchia; ha la possibilità con queste immigrazioni di acquisire in svecchiamento e dinamicità, accogliendo individui che, dati i loro trascorsi sono sicuramente considerabili persone di grande volontà e forza di spirito, che non possono che essere apporto positivo per la comunità.
    Gli immigrati come arricchimento, concedendo il contatto con la diversità, che come ricorda l'Europa è quella che unisce.
    Con la speranza che la sensibilizzazione produca gli effetti sperati, la collocazione si ipotizza possa essere più naturalmente accettata conformemente da tutti i paesi, in modo da tentare una distribuzione degli immigrati omogenea e mirata.

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