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venerdì 23 ottobre 2015

ESISTONO DEI DIRITTI COMUNI EUROPEI?

per la classe 5^

La Stampa -giovedì 22 - V. Zagrebelsky pag. 1-23 "Le differenze sono quel che ci unisce"

DA CERCARE E SAPERE:
- cos'è il Consiglio d'Europa? Quando è stato creato e con quali finalità?
- cos'è la Convenzione Europea dei diritti umani ?

L'OPINIONE
Recentemente,analizzando la Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo, abbiamo visto come sia difficile identificare quali siano i "diritti universali". Vladimiro Zagrebelsky ci ricorda come il Consiglio d'Europa applichi la Convenzione Europea dei diritti umani e come le cosiddette "diversità" possano arricchire il dibattito e unire l'Europa.
Voi in cosa vi sentite simili agli europei e in cosa diversi ? In che senso le differenze possono unire l'Europa?

6 commenti:

  1. Vi sono valori di fondo nei quali è possibile che un cittadino europeo si possa riconoscere: il rispetto dei diritti umani, la condivisione della libertà di espressione, la tutela e rispetto della diversità di genere, delle minoranze e delle etnie eterogenee; condivisione della libertà di circolazione all’interno del territorio europeo etc…
    Le discrepanze che caratterizzano le identità nazionali di ogni stato membro non possono che confluire in un’identità comune; grazie al confronto delle diversità e del pluralismo culturale è possibile un allargamento del pensiero di azione collettivo.
    Come scritto da Vladimiro Zagrebelsky, sul quotidiano “La Stampa”: << [..] Nel lavoro comune, molto più dell’origine nazionale dei quarantasette giudici, emerge la loro individuale personalità, la loro esperienza, la cultura generale, non solo giuridica [..]>>. Per meglio chiarire che talvolta non ci si riconosce nei valori nazionali, ma bensì in quei valori comuni che definiscono un’identità europea univoca.

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  2. « Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.
    Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. »
    Questo è il 1 articolo della Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo.
    Davanti ad una frase così, non si può che essere d’accordo! Io credo, che qualsiasi cittadino europeo dovrebbe rispettare la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo, al fine di mantenere la pace, anche se nel suo piccolo.
    Penso di essere stata fortunata a nascere in Europa e non per esempio, come abbiamo visto in classe, nei paesi Arabi, all’interno dei quali non è stata accettata la Dichiarazione universale, proprio perché il popolo possiede un pensiero e una cultura completamente diversa, dove loro per libertà non intendono il significato che noi gli diamo, e di conseguenza praticano dei pensieri e una cultura totalmente differenti.
    Sostengo inoltre il pensiero di Vladimiro Zagrebelsky che esalta le diversità come un possibile strumento di arricchimento del dibattito in generale e dell’unione Europea.
    Penso che le diversità portino ad un rispetto reciproco ed ad un arricchimento sociale globale. A mio parere bisognerebbe trarre gli aspetti positivi delle altre culture per migliorarsi, è una sorta di compensazione, ognuno da all’altro per contribuire al benessere sociale.

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  3. Un diritto universale è molto difficile che possa essere rispettato e approvato da tutti. Infatti come abbiamo detto in classe la Dichiarazione Universale dei diritti umani non è stata riconosciuta dai paesi Arabi, perché è stata formata in un contesto occidentale. Però si è cercato di adattarla ad esempio nell' art. 18 la Cina e l' India si opposero di inserire una forte tutela della religione, in quanto molti paesi hanno diverse religioni e tradizioni. Infatti Vladimiro Zagrebelsky afferma che "le diversità uniscono l'Europa e non la dividono.", sostengo quest'affermazione. Perché è vero l' Europa è un paese comune con una pluralità di culture e tradizioni, che ancora oggi purtroppo portano a dei conflitti causati da eventi storici passati, come la Russia e l'Ucraina. Però questo pluralismo fa si che arricchisca la cultura e la conoscenza del singolo, quindi bisogna pensare l'Europa come un "noi". Personalmente mi sento uguale agli atri europei per certe culture e non per altre. Un esempio è la libertà che riconosco uguale nei paesi vicini all'Italia come la Francia, la Spagna, la Germania. Ma non identifico la stessa libertà nei paesi Arabi, in Russia e nei paesi balcani, si tratta dello stesso diritto ma attuato in modo diverso nei paesi europei.

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  4. Buonasera, io mi sento simile agli europei per quanto riguarda il godimento dei diritti umani fondamentali come il diritto alla vita, alla libertà e alla proprietà privata, mi sento simile agli europei in quanto come loro appartengo ad un' unione politica e monetaria in cui tutti collaborano al fine di trovare strategie comuni, mi sento simile agli europei perché come loro ho il diritto, grazie al trattato di Schenghen alla libera circolazione nel territorio europeo, mi sento simile agli europei in quanto come loro posso utilizzare una moneta unica per fare acquisti nell' unione, mi sento simile a loro per il fatto di essere un cittadino europeo avente dei diritti e dei doveri come i cittadini di qualsiasi stato, mi sento differente dagli europei per il fatto di godere di una parziale libertà di stampa, secondo le ultime ricerche di freedom house, mi sento differente per questo motivo, in quanto analizzando i dati di questa ricerca, mi sono reso conto che l' Italia e' uno dei pochi paesi che gode di una parziale libertà di stampa rispetto agli altri paesi dell' Unione, ciò mi ha fatto riflettere sulla necessità di adeguarsi, per quanto riguarda la libertà di stampa, agli sdandard dei paesi europei più avanzati come Francia o Gran Bretagna. Secondo me le differenze possono unire l' Europa, perché è solo attraverso il confronto diretto con altre culture che si raggiunge la vera unione, in quanto si impara a conoscere i pregi ed i difetti dell' altro e si sviluppa una coscienza critica capace di discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, superando inutili pregiudizi capaci di generare solo odio e violenza che portano alla disunione, ciò è esattamente il contrario di cui ha bisogno in questo momento l' europa, poiché oggi, più che mai deve restare unità, anche per sconfiggere i pericoli derivanti dal terrorismo che sta dilagando sempre di più al' interno dei confini della stessa Europa.

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  5. Il Consiglio d’Europa è stato fondato nel 1949 ed è la principale organizzazione di difesa dei diritti dell’uomo. Ne fanno parte 47 Stati, di cui 28 sono Stati membri dell’Unione Europea.
    Tutti gli Stati aderenti al Consiglio d’Europa hanno firmato la Convenzione Europea dei diritti dell’uomo, con cui ogni Stato si obbliga a rispettare i diritti fondamentali dell’uomo, senza distinzioni di alcuna specie, senza discriminazioni di sesso, di razza, di religione o di colore.
    Non a caso il Consiglio d’Europa e la Convenzione Europea furono creati nel 1949, a cavallo delle due guerre mondiali, in un momento storico in cui i popoli europei avevano subito le devastazioni delle guerre ed erano entrati in contatto con diverse culture, e vi era quindi l’esigenza di creare un fronte comune a salvaguardia della pace, dei diritti umani e della democrazia.
    Oggi, purtroppo, l’obiettivo di pace tra i popoli non è stato raggiunto, visti gli attuali conflitti tra alcuni Stati membri e le “diversità” sociali o religiose non sono sempre accettate e condivise.
    Il motto dell’Unione Europea è “Unita nella diversità”. Ciò sta a significare che gli europei operano insieme e uniti per raggiungere la pace e la prosperità, e le diverse culture, tradizioni e lingue presenti in Europa costituiscono la ricchezza del continente.
    Io credo che le diversità costituiscano un punto di forza per l’Europa, poiché gli Stati dimostrano la volontà di condividere i valori fondamentali e i diritti umani, salvaguardando la propria identità sociale e la propria cultura.
    Personalmente io mi considero profondamente italiana per quanto riguarda tutti gli aspetti sociali e culturali del termine. Mi sento però europea per altri aspetti perché so di far parte di un progetto comune dell’Unione Europea, finalizzato alla crescita, alla solidarietà tra popoli, alla democrazia e al rispetto delle diversità, qualunque esse siano.

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  6. Se la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea comprende numerosi articoli suddivisi in sette parti fondamentali, posso dire che mi sento simile agli europei perché possiedo dignità umana, diritto alla vita, divieto nei confronti della pena di morte, diritto alla libertà, diritto di sposarsi e di costituire una famiglia, libertà di pensiero, di coscienza e di religione, libertà di espressione e d’informazione, diritto all'istruzione, diritto di lavorare, diritto di proprietà, diritto di uguaglianza davanti alla legge e diritto di voto. Mi sento diversa rispetto agli europei per quanto riguarda il diritto di parità tra i sessi soprattutto in ambito lavorativo, in quanto un’indagine condotta dall’Eurostat, mostra che vi è uno squilibrio pari al 19,9 punti percentuali tra uomini che possiedono un lavoro(69,8%) e donne che hanno un impiego(49,9%). Un altro carattere per cui mi sento diversa dai cittadini europei, consiste nel fatto che l’Italia rispetto agli altri paesi dell’Ue gode di una parziale libertà di stampa; a limitare la libertà di parola ci sono le nuove leggi, i tanti processi per diffamazione a carico dei giornalisti e le intimidazioni che questi subiscono dalla criminalità organizzata ma, soprattutto, l'eccessiva concentrazione della proprietà dei media.
    Il motto dell’Ue: “uniti nelle diversità” significa che siamo uniti proprio a causa delle nostre differenze, in virtù delle nostre differenze e grazie alle nostre differenze. Dal punto di vista linguistico l’insegnamento dei dialetti e l’istruzione bilingue, possono essere importanti strumenti per ricordarci come le nostre culture siano tante e il multilinguismo non sia un ostacolo al vivere uniti. Promuovere, imparare e utilizzare le lingue regionali favorisce la pluralità di opinioni, la loro libera espressione e l’incontro tra differenti rappresentazioni del mondo, contribuendo ad un arricchimento culturale per tutti e quindi a una maggiore unità. Pertanto, quando si dice che le differenze possono unire l’Europa, si vuole trasmettere che le diversità esistenti sono quegli elementi utili per favorire il confronto tra paesi, l’eliminazione di pregiudizi ancora presenti, al fine di poter beneficiare del legame di unità tra paesi diversi.

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