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venerdì 9 ottobre 2015

CRISI IN MEDIO ORIENTE E RUOLO DELL'ITALIA

per la classe 5^ 

Il Corriere della Sera - giovedì 8 ottobre

articoli a pag. 2-3; in particolare pag. 3 M.T. Meli e F. Sarzanini + pag.1-29 P. Battista
Per il nostro studio sull'Unione Europea vi consiglio gli articoli a pag. 7 del Sole 24ore

DA CAPIRE

a quale coalizione partecipa l'Italia nella lotta all'Isis in Iraq?
sarà il Parlamento a dover decidere se l'Italia debba svolgere missioni di bombardamento in Iraq?

L'OPINIONE 
Se la decisione fosse rimessa al Parlamento e se voi foste parlamentari, votereste a favore di un intervento armato dell'Italia in Iraq ? Perchè?

11 commenti:

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  2. Se fossi un parlamentare italiano voterei a favore dell’intervento armato in Iraq,.
    Certo che , l’idea dei Tornado non più con una funzione di ricognizione, ma di combattimento nel confronti del Califfato e dei gruppi terroristici, non può che smuovere l’opinione pubblica, spaventandola; soprattutto per la paura di ritorsioni da parte dei fondamentalisti. Ma non si fa la frittata senza aver rotto le uova…
    E’ necessario ricorrere ad una politica di attacco dell’Italia, con altri fini ben più importanti per le sorti della nazione, quali l’appoggio degli alleati e del governo iracheno, con la conseguente possibilità di sostegno nella prestigiosa missione internazionale di pace in Libia (ex colonia italiana), ottenendo la possibilità di ridurre il problema di emigrazione dei profughi, che affligge e spaventa le coste italiane.
    Stefania Pederiva

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  3. Buonasera, se io fossi un parlamentare voterei a favore dell' intervento armato in Iraq per colpire lo stato islamico, ciò per il semplice fatto che l' Italia, facendo parte di organizzazioni internazionali, come l' ONU e la NATO, ha il dovere di partecipare per combattere una minaccia comune a tutti i paesi occidentali e non capaci di mietere vittime in tutto il mondo, è necessario punire chi è l' artefice di questa organizzazione andando a bombardare le basi dei terroristi per annientarli, sarebbe anche utile continuare ad armare i soldati curdi, i quali sono sempre in prima linea nella lotta allo stato islamico, come del resto aveva già fatto l' Italia nel 2014, colpire l' ISIS significa difendere l' occidente e soprattutto salvaguardare la libertà del popolo iracheno, stremato dalla lotta ai terroristi per restituire loro la libertà, da cittadino vorrei che si ponesse fine una volta per tutte alle barbarie commesse dai terroristi nei confronti di occidentali e non, è giunta l' ora di dire basta, spero che il parlamento approvi l' intervento armato in Iraq al fine di contribuire insieme agli altri paesi della coalizione a dire fine a questa triste pagina di storia che caratterizza il nostro tempo, è bene unirsi tutti insieme nella lotta ai terroristi, perché solo insieme si può dire basta, perché il mondo occidentale è più forte di loro e se i paesi occidentali fossero tutti insieme nel combatterli, allora sarebbe certa la vittoria degli occidentali sui terroristi. C'è anche da dire, però che l' 8 dicembre inizia l' anno santo e che vi è un pericolo di ritorsioni da parte dello stato islamico nei confronti dell' Italia, ciò è assolutamente probabile, ma lo si può prevenire con un controllo capillare della città di Roma e con un rafforzamento dei servizi antiterrorismo e magari per mezzo di un' amministrazione più competente, capace di non abbandonare Roma a se stessa, con gli aerei che gettano fiori dal cielo, che per giunta avrebbero potuto essere bombe o gas velenosi, la quale potrebbe intervenire per rendere Roma una città sicura e accogliente per i pellegrini, attesi a migliaia

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  4. ATTENZIONE: alla riga 4 per sbaglio ho scritto capaci di NON mietere vittime in tutto il mondo, da parte mia c'è stato un errore, poiché intendevo dire capace di mietere molte vittime in tutto il mondo( riferito all' ISIS), nella battitura mi è scappato il NON, che evidentemente non era riferito a quel contesto, mi scuso ancora per l' errore da me compiuto.

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  5. Innanzitutto parto con il dire che non sono d’accordo nell’attaccare l’Iraq; di conseguenza ribatterò a ciò che hanno scritto i miei compagni nei commenti precedenti.
    Cito una frase che ho letto nel corriere della sera: “ La presenza in iraq si spiega solo con la lotta all’Isis, pericolo per il futuro del mondo”, ecco, a tal proposito, secondo il mio parare, l’attacco all’Isis è solo una giustificazione che fa da mezzo per altri scopi. Lo scopo dell’italia, così come quello degli altri paesi è quello di poter mantenere l’interesse sul territorio, per questo motivo fanno degli interventi armati. Inoltre, io credo, che bombardare non sia il modo giusto per arrivare ad una conclusione, non solo, sarebbe la goccia che farebbe traboccare il vaso.
    Il problema non è l’Isis, il vero problema è rappresentato da chi lo appoggia e chi gli consegna le armi, qui sarebbe da approfondire.

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  6. io sono d’ accordo ad un’ intervento armato in Iraq per il fatto che, anche se la nostra costituzione è molto chiara sulla guerra, un ‘ azione armata potrebbe porre fine a un problema molto importante: l’ uccisione di persone innocenti, crudi atti di ingiustizia, gli attentati, la distruzione di opere d’ arte. Bisogna tenere conto che bisognerà “strappare alla radice” un’ organizzazione che potrebbe creare uno stato, lo stesso che vediamo in azione. Dobbiamo stare attenti ad avere informazioni corrette, se per sbaglio con gli aerei si abbattessero le basi dei ribelli, la situazione di mantenimento della pace sarebbe stata vana. Un’ altro problema :se i militari si spostano tutti all’ estero avremmo pochi soldati a difenderci nel nostro paese; infatti se l’ isis non crollasse come organizzazione ci saranno moltissime rivendicazione del nostro attacco e non solo nel nostro paese. Se tutto invece andasse bene bisognerà stare attenti che nessun organizzazione o altro partito sovversivo prenda il potere.

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  7. L’Italia è uno dei 22 paesi della Coalizione Internazionale designati ad intervenire militarmente contro l’Isis.
    Attualmente l’Italia ha 4 bombardieri Tornado dell’Aeronautica Miliare schierati da quasi un anno in Kuwait e da tempo gli Stati Uniti chiedono un maggiore impegno da parte dei paesi della Coalizione, nel fronteggiare il pericolo dell’Isis in Siria e in Iraq.
    L’Italia è l’unico paese, tra quelli facenti parte della Coalizione, a non aver mai attaccato i miliziani dell’Isis. Persino paesi militarmente più deboli dell’Italia, come l’Olanda e la Danimarca, hanno bombardato le sedi dei jiihadisti in Iraq.
    Questo atteggiamento di massima cautela nei confronti delle guerre, è caratteristico dell’Italia, ed è un comportamento che io personalmente appoggio e, se potessi esprimere la mia opinione in Parlamento, opterei per un intervento più umanitario che non di guerriglia.
    Nonostante le immagini scioccanti che quotidianamente ci mostrano la brutalità e la ferocia dei terroristi appartenenti all’Isis, non credo che rispondere con la violenza sia l’arma vincente per combattere questa guerra.
    Purtroppo, le grandi organizzazioni internazionali come la Nato e l’Onu, hanno fallito il loro compito e non sono riuscite a svolgere le loro missioni di pace in questi paesi completamente dominati dalle forze fondamentaliste.
    Sono convinta però che consentire ai nostri 4 Tornado di effettuare dei raid aerei, non modificherebbe il bilancio di questa guerra “blanda” della Coalizione, che in un anno, non è riuscita neanche a fermare l’avanzata delle milizie del Califfato.
    Infatti, in questo ultimo anno, nonostante la Coalizione abbia il controllo totale del cielo sopra l’Iraq, il Califfato ha avanzato in territorio islamico conquistando intere città.
    Ritengo che il nostro contributo militare avrebbe solo un significato politico e simbolico che non muterebbe assolutamente la situazione miliare in Iraq ma, al contrario, favorirebbe delle ritorsioni dei fondamentalisti contro l’Italia, con il rischio di attacchi terroristici, soprattutto in vista del prossimo Giubileo.

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  9. Sì, sono d' accordo nell' intervenire militarmente contro l' Isis, in quanto in questo modo ci adegueremmo agli altri paesi europei, i quali hanno approvato l' intervento armato contro lo stato islamico, cercando così di garantire una maggiore sicurezza all'Europa ed al mondo intero. Tuttavia sarebbe necessario adoperare tecnologie capaci di non "danneggiare" le abitazioni dei civili, o i civili stessi, ciò è molto importante, poiché il fine di questa missione è quello di aiutare i civili, non di danneggiarli! Bisognerebbe avere in mente quali siano precisamente gli obiettivi da colpire, per evitare che un minimo errore possa provocare vittime innocenti tra la popolazione.

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  10. Buonasera, sono Lanotte Chiara, pubblico con l' account di gabriele perchè il mio non funziona.Se mi trovassi nella posizione di un parlamentare, personalmente voterei a sfavore dell’intervento italiano in Iraq, in quanto ci potrebbe essere il rischio di creare una situazione di pericolo per l’Italia poiché i terroristi per ritorsione potrebbero compiere attentati sul suolo italiano. Inoltre i bombardamenti potrebbero coinvolgere anche i civili nel momento in cui le bombe sganciate dai Tornado potrebbero andare a colpire obiettivi apparentemente considerati come basi dell’Isis, ma che nella realtà sono abitazioni appartenenti ai civili. Penso anche che l’Italia in questo contesto di destabilizzazione dell’area medio orientale abbia già fatto la sua parte, soprattutto in seguito all’attentato di Tunisi che ha messo in luce come il nemico non sia poi così distante, anche se il ruolo del nostro paese resta limitato alla spedizione di contingenti militari che si occupano dell’addestramento delle truppe irachene. Sostengo che sia giusta la posizione di resistere alle pressioni che vorrebbero venisse autorizzato l’impiego di bombe e missili sui jet Tornado, prudenza su questo tipo di autorizzazione riguardante l’impiego delle forze aeree, che dipende dal possibile rischio di rappresaglie jihadiste in Italia. Infine l’intervento bellico aereo dell’Italia porterebbe a un elevato dispendio economico e non bisogna dimenticare che l’operazione in Iraq è già la più costosa tra quelle in atto con uno stanziamento di 135 milioni di euro. Chiara Lanotte

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