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giovedì 24 novembre 2016

REFERENDUM: SI' O NO?

per la classe 4^ LES

La Stampa, giovedì 24 novembre, articoli alle pagine 4-5, M. Sorgi a pag. 6-7

L'OPINIONE

Al referendum votere/votereste sì o no? Perchè ?

(ricordatevi che su drive trovate anche le slides proiettate giovedì scorso sul referendum)

12 commenti:

  1. Buonasera, dopo aver letto l'articolo di M.Sorgi su La Stampa, mi sento di dire che al referendum voterei no. Le motivazioni che mi spingono ad arrivare a questa conclusione sono molto semplici: a scuola, sin dalla prima liceo abbiamo studiato la Costituzione ( da chi è stata scritta, quando e perché), e ho avuto modo di imparare che è stata scritta da valorosi costituenti, i quali avendo vissuto periodi come il fascismo durante il quale si sono visti privati dei loro diritti fondamentali, si sono uniti (partiti di ideologie diverse)per redigere una fonte che potesse garantire diritti ai cittadini delle generazioni future. La nostra costituzione, per la sua perfezione ed attualità, è invidiata da moltissimi Stati e paesi del mondo, proprio perché è garantista di diritti fondamentali, per tanto non vedo il motivo per il quale si dovrebbe modificare.

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  2. Credo che come opinione personale, portata avanti anche nella lettura dell'articolo su "La Stampa", sia più propenso a votare NO al referendum.
    Credo infatti che sia giusto riformare, in alcuni punti, la costituzione, ma non in questo modo.
    A mio parere con le 2 camere le leggi possono essere ponderate in modo migliore e tenere senatori che dovrebbero svolgere la loro funzione aldilà degli impegni che già hanno come funzionari regionali mi sembra errato.
    Nonostante ciò non posso che essere d'accordo con il principio di cambiamento che ha guidato la potenziale riforma, ma credo si potesse fare meglio.

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  3. buonasera, dopo aver letto l'articolo penso che se avessi già la maggiore età voterei senza alcun dubbio NO, dal momento che penso che i padri costituenti che hanno formulato la costituzione abbiamo scritto tutto ciò che sarebbe stato necessario e penso, quindi, che oggigiorno non ci siamo motivi validi per attuare modifiche alla costituzione. inoltre la costituzione italiana viene vista da molti paesi mondiali come una perfetta costituzione che garantisce i diritti fondamentali e quindi non trovo un valido motivo per cui essa debba essere aggiornata.

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  4. Buonasera.
    Dopo aver sentito e risentito fonti riguardanti il referendum che avrà svolgimento il 4 dicembre, mi sento di esprimere la mia non approvazione a questa riforma.
    Ritengo che l'Italia abbia sì bisogno di una spinta verso il futuro, verso il cambiamento, ma nonostante ciò le riforme che saranno apportate complicheranno maggiormente le procedure oggi in vigore. Le due camere impiegano parecchio tempo per accordarsi sui vari emendamenti da apportare alla legge, però in tal modo, la norma sarebbe molto più precisa e dettagliata. ritengo che non vi sia alcun bisogno di velocizzare l'iter legislativo, in quanto la media di norme emanate all'anno è già alta.

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  5. A pochi giorni dal referendum costituzionale vi è ancora una grande confusione e incertezza da parte degli elettori. In effetti la legge è complessa e molti cittadini non sono sufficientemente informati. Il punto più importante della riforma riguarda il Senato che non avrà più gli stessi poteri; in particolare il Senato non potrà più sfiduciare il Governo perché questo potere spetterà solo alla Camera dei Deputati e di conseguenza, garantendo più poteri alla camera, l'iter legislativo verrà velocizzato. Inoltre il numero dei senatori verrà ridotto, da 315 a 100 e ciò porterà a un rilevante taglio dei costi. L'unico punto negativo, a mio avviso è la modalità in cui verranno eletti i senatori: non più dai cittadini, ma in maniera indiretta e non ancora ben definita. In conclusione credo che questa riforma, anche se non perfetta, potrebbe dare inizio ad una importante trasformazione.

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  6. Dopo aver letto i vari articoli, la mia opinione riguardo al referendum non ha fatto che riconfermarsi.
    A mio parere la riforma costituzionale rappresenta la volontà di cambiamento in un paese paralizzato dai lunghissimi iter legislativi; la proposta risanerebbe alcune parti della macchina governativa che negli ultimi decenni hanno fermato e rallentato lo sviluppo del paese. Inoltre la tanto desiderata diminuzione dei costa della politica sarebbe per una volta concretizzata.
    La riforma renderebbe lo stato più centralizzato è consapevole dei problemi delle singole regioni, migliorando la soluzione di quest'ultimi. Sicuramente da una parte calerà la rigidità per l'approvazione delle leggi ma migliorerà la tempistica per la messa in vigore di esse.

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  7. Il prossimo 4 dicembre tutti i cittadini italiani maggiorenni sono chiamati alle urne per esprimere il proprio voto sulla riforma costituzionale proposta dal governo Renzi. Il quesito recita: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della costituzione?”.
    Certamente in queste settimane sono apparse, sugli organi di stampa, molte notizie tra loro contraddittorie, tanto da rendere difficile decidere se votare sì o no.
    Per prima cosa intendo ribadire che io andrò a votare perché credo il diritto di voto, in particolare riguardante una riforma della carta costituzionale, deve essere assolutamente esercitato. Si tratta infatti di esprimere il proprio pensiero rispetto alla seconda parte della legge fondamentale del nostro stato.
    Dopo averci pensato a lungo, io voterò sì. Il primo motivo che mi spinge a questa scelta è che anche la costituzione può cambiare, però è necessario conoscere il perché i padri costituenti hanno deciso di scriverla come la conosciamo ora. Comunque non ci si può bloccare in un immobilismo che non permette il cambiamento. Per esempio, già da decenni si sente parlare della necessità di superare il bicameralismo paritario, ma non ci si è ancora riusciti. Adesso si può. Sono dispiaciuta del fatto che non è molto chiaro come funzionerà il nuovo senato, soprattutto nell’elezione di secondo livello e nelle competenze. Però il fatto che sia una Camera espressione delle regioni e dei comuni italiani è un’idea interessante. Sottolineo anche il fatto che le leggi avranno un iter parlamentare più breve perché non ci sarà più il doppio passaggio alla camera ed al senato. Naturalmente le leggi non saranno necessariamente migliori se fratte più velocemente, però i tempi per l’approvazione di alcune leggi erano stati biblici. Inoltre si registra finalmente una diminuzione del numero dei parlamentari e – strano a dirsi – ciò è stato voluto dallo stesso parlamento. Quando mai potrebbe succedere di nuovo se vincesse il no?
    Per quanto riguarda la revisione del Titolo V della parte II della costituzione, bisogna ricordare che questa parte è stata già oggetto di modifica nel 2001, ma la nuova legge ha provocato difficoltà nell’interpretazione delle competenze tra Stato e regioni. Con le attuali norme, le materie di competenza dello Stato sono definite meglio, e di conseguenza anche quelle di competenza delle regioni, eliminando del tutto le materie concorrenti. Con la riforma si introduce anche la cosiddetta di “clausola di supremazia”, cioè il principio per cui, nei casi d’interesse nazionale, le decisioni dello Stato prevalgono su quelle delle regioni. Certo bisogna sempre ricordare come è importante sentire le opinioni dei cittadini, anche nelle questioni di interesse internazionale.
    Concludo dicendo che, a mio parere, qualunque sia l’esito del voto non ci saranno catastrofi economiche e neppure derive autoritarie. La democrazia ha bisogno che i cittadini si esprimano attraverso il voto e quindi suggerisco a tutti i maggiorenni di usare il loro diritto.

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  8. Buonasera, se avessi 18 anni voterei noi prima di tutto perché, se passasse il sì, i sindaci dovranno occuparsi non solo dell'amministrazione regionale, ma ricoprire anche la figura di senatore, e non credo che uno Stato, dove emergenze rifiuti, terremoti, inondazioni etc siano all'ordine del giorno, possa permettersi una tale lusso.
    Inoltre, se ora, per l'approvazione di una legge, servono consenso di Camera e Senato, se vincesse il sì, il tutto si complicherebbe, i sistemi di approvazione salirebbero a 10, e l'incomprensibilità delle procedure genererebbe un inequivocabile conflitto di attribuzione e competenze gestito poi dalla Corte Costituzionale.

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  9. Il 4/12/2016 è una data destinata a fare la storia della politica italiana. Quel giorno gli italiani saranno chiamati ad esprimere il proprio voto riguardo il referendum costituzional proposto dal governo Renzi. Come chiaramente espresso negli articoli letti, la grande difficoltà di comprensione, dovuta alla complissità del testo proposto, ha inevitabilmente portato le persone a formare le proprie opinioni in base ai condizionamenti attuati dai media e dai politici di riferimento piuttosto che in base agli interessi personali. Io, personalemente, sostengo che votare sì possa essere l'unico modo per cambiare concretamente l'ordinamento politico del nostro paese e favorire una maggiore rapidità del sistema giuridico, riuscendo inoltre a ridurre notevolmente costi della politica con dei tagli che sono necessari ormai da diversi anni. Votando no, al contrario, si esprimerebbe soltanto una volontà di opposizione al governo che, in questo caso, non farebbe altro che rallentare le riforme e mettere nuovamente a rischio la stabilità politica di un paese che è già in crisi. Per questi motivi ritengo che l'approvazione del referendum possa portare molti vantaggi al nostro paese, specialmente in un momento critico e di transizione come quello che stiamo vivendo.

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  10. Non posso ancora votare, ma se potessi voterei Si perché penso che in generale al di là delle modifiche alla costituzione che il referendum ci chiede di confermare c'è bisogno di un cambiamento, certi aspetti della costituzione sono ormai superati e in teoria sono democratici ma in pratica apportano complicazioni al sistema.
    Un esempio lampante è il bicameralismo che non fa che rallentare.
    Ovviamente in questo referendum sono contenute numerose modifiche alla costituzione su cui si potrebbe non essere d'accordo su tutte, però in generale se vincesse si almeno sarebbe un passo avanti verso un miglioramento dei problemi di cui spesso ci lamentiamo riguardo al governo e alle leggi della costituzione

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  11. Il 4 dicembre,i cittadini italiani votano al referendum costituzionale. “Perché sì o no”? dopo avere ascoltato la ragione del SI e la ragione del NO, se voterei, secondo me andrebbe bene il SI. Magari la ragione del SI porta al cabiamento. Sì perché si puo credere nelle cose che questo governo sta rirormando e sta facendo, Sì perché bisogna cambiare, Leggendo alcuni testi del quesito mi sono convinta a votare sì, Voto sì perché serve stabilità.Pero questa riforma non è assolutamento perfetta, ma è un passo in avanti.

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  12. Dopo aver letto molte cose a riguardo ed essermi informato, ho opinioni molto contrastanti sul mio voto.
    Innanzitutto penso chd l'Italia abbia bisogno di una spinta verso il futuro, e questo referendum può essere un buon punto di partenza verso, in futuro, un qualcosa di più concreto.
    Nonostante ciò penso che la libertà di voto del singolo cittadino sia stata molto limitata, perché avendo posto all'interno del referendum troppi punti, mi trovo d'accordo con alcuni e in disaccordo con altri.
    Ma nonostante ciò penso che voterò sì perché i punti che credo positivi e fondamentali siano superiori ciò può portare ad un inizio di progresso ad un paese ormai radicato e immobile

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