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venerdì 29 gennaio 2016

SALVATAGGI BANCARI SENZA IMPATTO SUL DEBITO: la via della cartolarizzazione

per la classe 3^-5^ LES

Il Corriere della Sera, giovedì 28 gennaio, pag. 5 articoli di M. Sensini e F. Massaro
Il Sole 24 Ore, pag. 2, articoli di M. Ferrando, e L. Davi (prima parte dell'articolo)

DA CAPIRE E SAPERE
- cosa significa per una  banca avere  dei debiti in sofferenza ?
- cos'è la cartolarizzazione ?
- ripassare il concetto di debito e deficit pubblico (e le garanzie bancarie per la 5^)
- perchè la cartolarizzazione è un'operazione che non costa allo Stato, ma che potrebbe essere un volano positivo per la crescita del PIL?

L'OPINIONE
Se fossimo in uno Stato liberista, il governo non interverrebbe e lascerebbe che le banche falliscano.
Perchè oggi si interviene? Cosa succederebbe se la garanzia data dallo Stato fosse troppo cara ?




15 commenti:

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  3. Buonasera, se fossimo in uno stato liberista il governo non interverrebbe poiché secondo la filosofia del liberismo il mercato si autoregola da se, vi è un equilibrio fra domanda e offerta, per cui non risulta essere necessario intervenire in economia, poiché l' autoregolazione avverrebbe da se', dunque le banche potrebbero fallire o non fallire, a secondo di come sono capaci di vestirsi o meglio di come sono capaci di gestire la crisi, tuttavia il mercato non si autoregola da se', questo lo sappiamo a causa dei fallimenti del mercato, dunque lo stato è legittimato ad intervenire in economia, lo deve fare per il benessere della collettività , in particolare oggi lo stato interviene e aiuta le banche, poiché se queste fallissero ci sarebbe un grande danno per la collettività, poiché le banche sostengono, grazie ai loro finanziamenti le imprese e quindi l' attività produttiva e quindi la crescita economica, sostenere le banche significa sostenere la crescita nazionale, a mio avviso non sarebbe giusto se le garanzie fossero troppo alte, in quanto ciò sarebbe discriminatorio per alcune banche, le quali si troverebbero un aiuto minore dallo stato, dunque bisognerebbe garantire le banche tutte allo stesso modo.

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  4. Uno Stato liberista, nel caso in cui ci fosse stato un fallimento bancario di questo tipo, non sarebbe intervenuto, perchè il mercato, autoregolandosi da sé si sarebbe spontaneamente ripreso. A seguito di alcuni storici disastri economici, come la crisi del 29' americana, si è assodato che al contrario di ciò che pensavano i liberisti, il mercato non si regola autonomamente, ma è necessaria la presenza statale.
    Ad oggi, memori del passato, è necessario eseguire interventi mirati per evitare i fallimenti bancari, che procurerebbero gravi danni alla collettività.
    “ Il prezzo della garanzia è calcolato in percentuale sul valore del credito garantito e cresce nel tempo”, “ se una banca ha un credito svalutato da 100 a 44 e lo cede a 34, avrà una perdita a conto economico per 10, cui dovrà aggiungere il costo della garanzia”. Queste le parole di Fabrizio Massaro, giornalista de “Il Corriere della Sera”, che spiega le modalità e i provvedimenti proposti dalla riforma bancaria. Nel caso in cui il costo di commissione della garanzia data dallo Stato fosse troppo elevato, si verificherebbe il rischio, per le banche, di dover sostenere un prezzo di garanzia oneroso al punto di condurle a rinunciare a questo sistema che si verificherebbe non conveniente, il che vorrebbe dire “ esser punto daccapo”.

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  6. Lo stato attuale non è più del tutto liberista. É una mixed economy, in particolare un welfare state. In passato gli stati liberisti non intervenivano sul mercato e sulle banche perchè erano convinti che il mercato si potesse autoregolare. Oggi, dopo svariate crisi e nuove evoluzioni delle politiche economiche, lo stato è chiamato ad intervenire per regolare il mercato ed in particolare tutelare gli investitori. I recenti avvenimenti riguardanti alcune banche italiane, come Banca Etruria, hanno evidenziato come le banche fatichino a smaltire la sofferenza e come tutto ciò si possa ripercuotere pesantemente su risparmiatori ed investitori, specialmente a seguito dell'entrata in vigore del Bail In. Per risolvere questa problematica lo stato ha deciso di fornire alle banche una garanzia sulle sofferenze così che esse possano smaltirle più facilmente. In questo modo lo stato, dietro il pagamento di una commissione, si impegna a garantire almeno una parte dei crediti in sofferenza, così da rendere più semplice le rapida la loro cartolarizzazione. Questo provvedimento verrà applicato per tutelare sia le banche che cedono i crediti sia gli investitori che li acquistano, inoltre, secondo le previsioni elaborate fino ad ora, queste operazioni dovrebbero garantire un utlile al bilancio statale. Nel caso che la garanzia che lo stato è chiamato a fornire sia troppo alta, il costo della commissione aumenterà di conseguenza così da coprire il rischio di possibili spese. Infine lo stato dovrà analizzare singolarmente ogni richiesta di garanzia così da individuare rapidamente i crediti più rischiosi e muoversi di conseguenza col fine di evitare possibili perdite.

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  7. Oggi, come in passato, non è auspicabile far fallire le banche poiché ciò produrrebbe conseguenze negative su tutto il sistema finanziario.
    Durante la crisi economica degli anni scorsi, quando le banche si sono trovate in difficoltà, sono state spesso salvate utilizzando denaro pubblico, derivante dai contribuenti.
    Nel luglio del 2014 l’Unione Europea ha approvato una nuova direttiva, la cosiddetta “bail in”, che vieta ai governi di utilizzare soldi pubblici per il salvataggio delle banche.
    Per ovviare a questa direttiva, che impedisce l’utilizzo di fondi pubblici, l’Italia ha ideato una procedura, la cosiddetta cartolarizzazione, approvata dalla Commissione Europea.
    In termini tecnici si chiama “Gacs”, Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze ed è in sostanza la soluzione escogitata dal governo per aiutare le banche italiane ad alleggerirsi dei crediti in sofferenza che gravano sui loro bilanci.
    Io personalmente credo che sia assolutamente necessario aiutare le banche nel risanamento ed evitare che queste falliscano. Il fallimento delle banche produrrebbe effetti negativi sull’intero sistema economico. In Europa, negli anni della crisi economica, i fallimenti delle banche hanno avuto ripercussioni anche sulla stabilità dei governi, poiché i salvataggi avevano costretto gli stati ad indebitarsi per salvare il proprio sistema finanziario.
    Penso quindi che i provvedimenti che il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, voglia mettere in atto siano assolutamente necessari per salvaguardare la stabilità del nostro sistema economico e finanziario.

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  8. Buonasera, se fossimo in uno stato liberista e ci fosse stato un fallimento da parte delle banche come in questo caso, non sarebbe dovuto intervenire, poiché il mercato dovrebbe autoregolarsi da sé e così si sarebbe ripreso autonomamente. In questi anni lo Stato interviene in aiuto alle banche dal momento che se queste fallissero ci sarebbe un grande danno per la collettività.

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  9. Buona sera, dopo aver letto gli articoli di M.Sensini e F. Massaro mi sento di dire che lo Stato in quanto organo di riferimento per i cittadini,debba porre rigidi controlli , in quanto in passato quando vi era un tipo di economia liberista quest'ultimo non poneva limiti all'andamento del mercato perché si pensava che esso si autoregolasse da sé. Lo Stato al giorno d'oggi DEVE porre controlli,soprattutto dopo il fallimento delle banche che hanno affossato milioni di investitori (consigliati male). Personalmente ritengo che la garanzia data dallo stato debba essere equa per tutte le banche, altrimenti queste ultime potrebbero entrare in concorrenza tra di loro,generando ulteriori problemi. A mio avviso con il nostro tipo di economia ( mista ) lo Stato deve porre uno sguardo di attenzione in più. Maria Cristina Nevi.

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  10. Il liberismo, l'assenza di regole e di controlli da parte dello Stato hanno procurato nel corso dell'ultimo secolo crisi economiche profonde, come ad esempio quella del 1929.
    L'intervento statale nell'economia è oggi necessario anche alla luce dell'attuale crisi finanziaria. Per sostenere il sistema bancario il governo italiano e l'Unione Europea hanno raggiunto un accordo che prevede la creazione di bad bank a cui le banche "malate" possono cedere, a titolo oneroso, i loro crediti in sofferenza, cioè i debiti non pagati da imprese e famiglie.
    Per acquistare tali crediti le bad bank dovranno emettere delle obbligazioni che verranno collocate sul mercato; questo processo che viene chiamato di cartolizzazione permette così alle banche di bonificare i propri bilanci e di continuare a concedere finanziamenti.
    Per facilitare lo smaltimento delle sofferenze bancarie lo Stato concede delle garanzie ma solo su alcune tranche di cartolizzazioni, ossia quelle più sicure a fronte del pagamento al Tesoro di una commissione. Il prezzo della garanzia è quello di mercato ed aumenta nel tempo per incentivare ad un recupero veloce del credito.
    Se tale prezzo dovesse essere troppo alto le banche potrebbero decidere di non aderire all'offerta, perchè l'operazione potrebbe risultare non conveniente.

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  11. Il governo da il via libera al salvataggio di 4 banche cosa che in uno stato liberista non sarebbe mai stato possibile.
    Lo stato liberista avrebbe lasciato fallire le banche che secondo lo stesso saprebbe regolarsi autonomamente per poi riprendersi da solo. La storia però insegna che non è una cosa possibile e che l’economia non può regolarsi autonomamente e che i fallimenti procurano gravi danni alle popolazioni coinvolte.
    Oggi dopo diverse crisi lo stato interviene per tutelare gli investitori .
    Le gravi sofferenze ovvero i grandi crediti che non possono essere riscossi hanno creato un grave danno e lo stato ha deciso di dare alle banche una garanzia sulle stesse in modo che possano rendere più semplice e veloce la cartolarizzazione cioè l’emissione di obbligazioni collocate sul mercato in modo tale che possano sistemare i loro bilanci e poter continuare a concedere finanziamenti. Tutto questo ovviamente in cambio di una commissione.
    Lo stato quindi difende i risparmiatori e gli investitori aiutando le banche in difficoltà.

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  12. L'intervento dello Stato nell'economia è importante. Con delle nuove riforme può migliorare anche la situazione economica. Questo serve all'abilità delle banche di concedere prestiti e altro.
    Se interviene lo Stato per queste sofferenze ci
    si rimette in piedi, altrimenti si finisce in una crisi finanziaria profonda.
    Lo Stato e l'Unione Europea in aiuto è quindi la soluzione per il ritorno alla crescita economica. Purtroppo le sofferenze bancarie sono solo un effetto non una causa della crisi.
    Se lo Stato non interviene sarà difficile uscirne perché molte aziende e famiglie non sono più in grado di ripagare i prestiti.

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  13. L'italia interviene perché adotta una politica in cui tutela sia i lavoratori che l'economia a differenza ad esempio degli stati uniti
    In questo momento alcune banche attraversano un periodo instabile quindi il governo sta approvando nuove norme che definiscano un meccanismo volto a smaltire quei debiti che non vengono pagati
    Si interviene per evitare che questo possa incidere sui cittadini che hanno investito e che in questo modo verrebbero danneggiati
    Ma la nostra normativa offre una garanzia alle banche e per questo è positiva però allo stesso tempo introduce sistemi di rigidità e di controllo diminuendo la quantità di prestiti che le banche stesse possono offrire all'economia reale

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  14. In uno stato liberista il provvedimento preso dal governo in questi ultimi mesi non sarebbe mai passato in virtù della filosofia adottata.
    Come ben sappiamo, il mercato non si autoregola da sè, anzi il fallimento di 4 banche di tale importanza sarebbe stato un grande danno alla società riversando conseguenze in tutti i settori dell'economia italiana. Se la garanzia data dallo stato fosse troppo cara ne risentirebbero pesantemente i conti pubblici. Il ministro Padoan ha assicurato tempi brevi per il provvedimento e garantito che non peserà sui conti pubblici.

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