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venerdì 8 gennaio 2016

ASILI E POLIZZE. IL WELFARE IN BUSTA PAGA

per la classe 3^ e 5^ LES

per mercoledì 13 gennaio

Il Corriere della Sera, giovedì 7 gennaio, Enrico Marro a pag. 15 "Asili e polizze. Il welfare in busta paga"

DA SAPERE (prima di leggere l'articolo)

- cosa comporta la differenza tra costo aziendale del lavoratore e stipendio netto?
- ricerca i significati di : legge di stabilità, defiscalizzazione, welfare, contributi previdenziali, premio di produttività, aliquota.

L'OPINIONE 
Se foste un lavoratore, preferireste un premio in denaro, una pensione maggiore o prestazioni di welfare integrativo di valore maggiore ? Perchè ?

20 commenti:

  1. Nell'articolo viene sottolineata l'importanza e la convenienza maggiore delle prestazioni welfare rispetto al premio in denaro che garantirà però una pensione maggiore.
    Condivido anch'io che indubbiamente le prestazioni welfare, essendo garantite subito,possono sembrare più utili e convenienti in quanto permettono di risparmiare denaro per il futuro, tuttavia la preferenza di denaro e una pensione maggiore piuttosto che prestazioni welfare immediate dipende da ogni singola situazione economica e famigliare dei lavoratori, che magari necessitano denaro subito piuttosto che servizi.

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  2. Buonasera, io se fossi un lavoratore preferirei le pensioni di welfare integrativo per il motivo che non sono tassate a differenze dei premi di produttività né per me né per l' azienda in cui lavoro, allo stato non andrebbe 1 euro, ma io ne guadagnerei in quanto avrei più servizi che garantirebbero maggiormente il mio benessere, questi servizi potrebbero essere assistenza ad anziani o asili nidi, sarebbero molto utili in quanto si andrebbe a potenziare il welfare in uno stato in cui spesse volte esso non è tutelato, ciò sarebbe utile non solo per me ma anche per le persone a me dare come i miei figli i quali avrebbero la possibilità di frequentare un asilo nido grazie al welfare integrativo. Trovo dunque molto positiva questa proposta del governo. Io personalmente non metterei i soldi in fondi pensione, perché preferisco utilizzarli per le esigenze del presente, inoltre preferirei non pagare ulteriori tasse ma utilizzare questi soldi in Toto per le mie necessità al fine di accrescere il mio grado di benessere grazie alla fruizione di servizi resi possibili dalla legge di stabilità.

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  3. Da lavoratore, inizialmente avrei scelto le pensioni maggiori, poiché oggi vedo una gran difficoltà per gli anziani di riuscire a vivere in modo dignitoso con la loro bassa pensione. Un lavoro al quale si sono dedicati per tutta la vita ed ora vengono ripagati in modo misero. Questo sicuramente porta ad un rifiuto anche nei confronti della propria società, o comunque una situazione di disagio e delusione. Inoltre le pensioni sono anche tassate e possono inoltre essere soggetto a modifiche. Dopo aver letto l’articolo di Enrico marzo sul Corriere della sera, sul Welfare in busta paga ho cambiato idea, in quanto per quest’ultimo non si viene tassati, ed inoltre è una sorta di assicurazione o comunque di contenitore di servizi per i lavoratori e sicuramente non sceglierei il premio in denaro perché verrebbe tassato. Quindi la mia decisione sarebbe per il Welfare in busta paga.

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Il Welfare aziendale proposto dalla legge di stabilità propone condizioni vantaggiose sia per il lavoratore che per il datore, assicurando così ad entrambi servizi e prestazioni rispettivamente per il primo e risparmio per il secondo, come riportato nell’articolo di Enrico Marro del “Corriere della Sera”, “le prestazioni costano 150 euro all’azienda e valgono 150 euro per il lavoratore, in quanto nessuna delle due parti deve pagare tasse e contributi. L’azienda rispramia 65 euro, il lavoratore li guadagna”.
    Il lavoratore è libero di poter scegliere tra le “offerte” quella che meglio si addice alle sue esigenze, detto ciò è altresì importante sottolineare che la scelta deve essere consapevole; ovvero deve poter operare la propria decisione in un ambiente tutelato e libero dalle influenze esterne, non viziato dai possibili interessi dell’azienda, che potrebbero svantaggiare il dipendente, soggetto debole nella contrattazione.
    Se fossi una donna, maritata, con figli piccoli e in età scolare sceglierei probabilmente prestazioni di welfare integrativo, usufruendo dei voucher per l’asilo nido o delle borse di studio, buoni per la spesa o per il carburante; funzionali a ridurre le spese del quotidiano.
    Se fossi una giovane donna, da poco maritata, mi avvarrei del premio unilaterale, utilizzando i soldi liquidi e subito disponibili per le grandi spese, come comprare un immobile o un’auto.
    Nel caso in cui non necessitassi né delle prestazioni di welfare o del premio unilaterale, investirei il denaro in una pensione futura più cospicua, assicurandomi maggiore sicurezza e serenità per la vecchiaia.
    Insomma la scelta è direttamente proporzionale alle esigenze di un individuo durante un determinato periodo della sua vita, in vista di una certa aspettativa futura.

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    1. Modifico l'ultimo concetto che non ho ben espresso: le opportunità di scelta soddisfano le esigenze della gran parte dei lavoratori.

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  6. In Italia, negli ultimi anni, sempre più aziende hanno optato per il welfare aziendale, concedendo ai dipendenti una serie di prestazioni integrative non solo nel settore della previdenza e dell’assistenza sanitaria, ma anche e soprattutto per quanto riguarda i servizi a favore della famiglia.
    Infatti, la crisi degli ultimi anni, ha avuto come conseguenza la riduzione dei servizi ai cittadini da parte dello Stato e, per ovviare a queste mancanze, le aziende hanno la possibilità di applicare il welfare aziendale, il quale comporta sgravi fiscali per l’azienda e benefici per il lavoratore, il quale riceve delle prestazioni che lo Stato non è più in grado di sostenere.
    Quindi molte grandi aziende italiane, invece di aumentare i salari, riconoscono ai dipendenti pacchetti di contributi, come i fondi pensione, l’assistenza medica, borse di studio per i figli, asili nido, buoni pasto, rimborsi spese per i libri scolastici, corsi di formazione e rimborsi chilometrici.
    Alle aziende conviene applicare il welfare aziendale poiché, grazie alle significative agevolazioni fiscali, vi è un notevole risparmio sul costo del lavoro.
    Io ritengo che il welfare aziendale sia assolutamente vantaggioso sia per il datore di lavoro che per il lavoratore.
    Personalmente, se dovessi scegliere tra un premio in denaro o prestazioni di welfare integrativo, sceglierei senza dubbi il welfare integrativo. Credo infatti che le prestazioni offerte dal welfare integrativo siano largamente superiori al premio netto che verrebbe corrisposto in busta paga.
    Inoltre, io credo che, per ovviare ad una prospettiva di pensione ridotta, le aziende potrebbero offrire ai dipendenti la possibilità di scegliere quali benefit utilizzare, se benefit a favore della famiglia o benefit a favore di un piano di previdenza integrativo. In tal modo, si darebbe la possibilità di personalizzare i benefit a seconda delle esigenze personali.

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  7. Buonasera,dopo aver letto l'articolo di Enrico Marro,mi sento di dire che se io fossi un lavoratore preferirei avere una pensione maggiore. Questo perché attualmente in politica si sta discutendo molto sulla questione delle pensioni e l'età media per andarci è salita in modo considerevole (basti pensare che i trentenni di oggi potrebbero andare in pensione a 70 anni,con una minima retribuzione ). Mi sento di dire ciò perché a parere mio i cosiddetti incentivi o premi per i lavoratori sono non dico una fregatura, però spesso le persone si ritrovano a spendere piuttosto che guadagnare. Personalmente sarei piu tranquilla nel sapere di andare in pensione con una retribuzione più che adeguata al mio apporto nel mondo del lavoro. Ovviamente c'è da precisare che questo è solo il mio pensiero,naturalmente le situazioni variano a seconda della propria disponibilità economica. Maria Cristina Nevi.

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  8. Come afferma Enrico Marro " In sostanza il lavoratore dovrebbe valutare sulla base delle sue esigenze…", sono molto d'accordo con quest'affermazione perché la pensione maggiore, il welfare integrativo e il premio in denaro hanno dei vantaggi e degli svantaggi. Il premio in denaro come proposta non è molto vantaggiosa, perché il denaro che l'azienda da al lavoratore sarà alla fine minima. Questo perché sopra a questa somma di denaro il lavoratore dovrà pagare delle tasse. Invece il welfare integrativo è molto utile e interessante perché su di esso non vengono pagate le tasse, ma secondo me è molto difficile per l'azienda gestire ed interessarsi alle diverse esigenze dei lavoratori. Concludendo è molto più vantaggiosa la pensione maggiore, perché vedendo i pensionati di oggi, la pensione non è in relazione agli anni di lavoro che hanno impiegato nella loro vita, perciò con questa pensione si potrà vivere in modo più dignitoso.

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  9. Il lavoratore,come ovvio, deve scegliere ciò che verte a suo favore e in base alle sue esigenze, come detto dall'autore. Io se fossi un lavoratore preferirei ricevere premi in denaro, per diversi motivi. Primo fra tutti perché avrei la libertà di usarli a mio piacimento, dall'investimento alla beneficenza;successivamente anche se sembra banale l'effeto che fa il denaro liquido sotto i nostri occhi ci porta a desiderarne sempre di più, perciò sarei portato a compiere il mio lavoro in maniera ancora migliore rispetto alla precedente per ricevere un premio maggiore, entrando in una situazione di favore economico per me e per l'impresa in cui lavoro; una pensione maggiore la etichetterei come inutile a mio parere perché più si va avanti nell'età più si ha un bisogno minore generale, eccezzioni a parte. Alle prestazioni di welfare in più assegnerei la stessa etichetta perché gli stati facenti parte del welfare offrono già prestazioni sufficienti.
    Niccolò Parodi

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  10. La legge di stabilità contiene norme che incentivano il walfare aziendale ossia le prestazioni e i servizi erogati dalle aziende al posto di premi monetari per i lavoratori. È una proposta di rinnovamento che prevede una contrattazione tra sindacati e Confindustria. Il lavoratore potrà scegliere se per lui sia meglio avere più servizi subito oppure un premio monetario di valore inferiore ai servizi dati; ma una pensione più alta in futuro. La prima soluzione è vantaggiosa sia per le aziende, che non spendono di più per le prestazioni fornite perché non tassate, sia per il lavoratore che prende di più perché non tassato. Sarà quindi il lavoratore a valutare in base alle proprie convenienze.

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  11. La storia ci insegna che da quando esiste il lavoro dipendente il lavoratore ha sempre desiderato far sentire la propria voce per avere qualche privilegio in più. La legge di stabilità è un passo avanti da questo punto di vista. Fossi un lavoratore preferirei guardare al futuro tutelando la mia pensione. Penso questo perché ora come ora i pensionati italiani non se la passano per niente bene. E' anche giusto dire che non sono un lavoratore. Quindi mi viene più facile proiettare la mia scelta verso un futuro molto prossimo. Quando (speriamo) lo diventerò magari avrò altre priorità, che mi porteranno a trascurare la mia pensione in favore di un aumento retributivo.

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  13. Personalmente sono convinto che ogni dipendente dovrebbe avere come diritto quello di poter scegliere tra una serie di prestazioni gratuite da parte dell'azienda ( Che sì aumenterebbero il welfare aziendale, ma potrebbero anche non aiutare minimamente il lavoratore , in quanto potrebbero offrire servizi inutili) e un premio fisso , che magari al netto potrà essere minore dei servizi che l'azienda avrebbe potuto offrire, ma , in alcuni casi, potrebbe comunque costituire un vantaggio per il dipendente.
    Se fossi un lavoratore , gradirei che l'azienda rendesse noti prima i servizi dei quali il lavoratore potrà beneficiare , per poi prendere una decisione.

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  14. La legge di stabilità 2016 tenta di incentivare ulteriormente il welfare e propone di estenderlo dalle grandi aziende anche alle piccole medie imprese. Secondo il mio parere il welfare è un' ottima trovata per assicurare ai lavoratori maggiori servizi in tutti gli ambiti. Se fossi un dipendente sarei indecisa tra una pensione più alta o il welfare poichè, è vero che il welfare garantisce numerose prestazioni alcune delle quali a costo zero, ma bisogna tenere anche conto della situazione lavorativa futura.
    Inoltre si deve considerare la condizione famigliare ed economica del singolo: un uomo senza famiglia, preferisce magari avere una pensione più alta e pagare interamente i servizi.

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  15. L'articolo di Enrico Marro spiega la nuova linea di distribuzione dei servizi del welfare forniti direttamente dalle imprese ai loro impiegati. In precedenza i premi di produttività, anche quelli stabiliti dal contratto, erano distribuiti per via monetaria. In questo modo l'azienda si trovava costretta a versare una cifra di molto superiore al premio stabilito per via delle tasse; allo stesso modo anche il lavoratore riusciva ad incassare un premio netto di molto inferiore a quello iniziale. Con questo nuovo sistema sarà l'azienda a fornire direttamente al lavoratore i servizi di cui ha bisogno, senza creare scambi monetari, così da ridurre la tassazione ed aumentare i guadagni per entrambi. Sicuramente il nuovo sistema di distribuzione dei servizi risulterà più vantaggioso per i lavoratori, anche se la mancanza di denaro liquido li renderà maggiormente legati ai servizi forniti dall'impresa, senza la possibilità di modificare la propria scelta. Riguardo questo ambito, lo stato dovrebbe imporre dei limiti minimi di qualità in modo da garantire il valore del servizio, così da tutelare chi ne usufruisce. Infine distribuire servizi converrà anche alle imprese che avranno spese minori per il personale e potranno reinvestire il denaro, magari creando nuovi posti di lavoro.

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  16. Mi trovo pienamente in favore della nuova legge di stabilità realizzata dal governo; le nuove prestazionei del welfare sono vantaggiose unilateralmente: sia il lavoro fare che l'imprenditore ne ricaveranno vantaggio, penso che avere servizi erogati immediatamente sia nettamente migliore che vedersi prelevare modeste somme di denaro da quello che poi sarebbe il premio.
    Ovviamente la pensione ne risentirà ma penso che avvalendosi di fondi pensionistici e investimenti mirati il problema "denaro" una volta arrivati alla tarda età non si farà sentire.

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  17. Nell’articolo di Enrico Marro del “Corriere della sera” si chiarisce come nella legge di Stabilità 2016 il governo spinge affinché venga incentivata la contrattazione aziendale e il welfare integrativo. Questo modello è preferito dalle aziende in quanto risparmiano sul costo del lavoro non dovendo pagare le tasse e i contributi. Fino ad ora è stato attuato nelle grandi aziende, ma ora può essere introdotto anche nelle piccole e medie.
    Un altro concetto importante che viene sottolineato dal giornalista è il fatto che le persone potranno decidere se accedere al premio retributivo oppure alle prestazioni di welfare integrativo. Io credo che questo sia molto importante in quanto ogni lavoratore potrà scegliere a seconda delle sue necessità.
    Se fossi un lavoratore alle prime armi opterei per un premio in denaro perché probabilmente le mie esigenze sarebbero acquistare una casa oppure un’automobile e quindi avrei bisogno di soldi subito. Inoltre, un giovane lavoratore, probabilmente non ha ancora figli a carico o anziani da assistere.
    Se la mia situazione personale non avesse la necessità di avere soldi subito, ma potessi accumulare una pensione un po’ più alta per il futuro, sceglierei la seconda soluzione.
    Se fossi un lavoratore con figli e anziani a carico accetterei la terza opzione, cioè le prestazioni di welfare integrativo perché mi permetterebbero di far fronte alle esigenze familiari del momento.

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  18. Buonasera, se fossi un lavoratore dipendente preferirei senza dubbio le prestazioni di welfare integrativo. I motivi sono tanti, innanzitutto le necessità che un individuo ha sono molteplici e troverei sicuramente il servizio per me più utile. Il premio in denaro non lo sceglierei perché il carico fiscale sarebbe troppo alto sia per me che per il mio datore di lavoro. Non opterei per una maggior pensione futura perché la scelta sarebbe molto aleatoria, ma soprattutto perché non ho molta fiducia nell'attuale sistema pensionistico.

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  19. Se fossi un lavoratore avrei scelto le pensioni maggiori ma dato che oggi vedo che gli anziani non riescono a vivere in un modo dignitoso a causa della loro bassa pensione, le pensioni sono anche tassate ed è possibile che siano soggette a modifiche,sceglierei il welfare poiché con esso non si viene tassati ed è una specie di assicurazione.

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