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venerdì 20 marzo 2015

ATTACCO TERRORISTICO ALLA TUNISIA

per la classe 3^, per giovedì 26 marzo

Il Corriere della Sera , giovedì 19 marzo,  pag. 11, F. Battistini e R. Tottoli

L'OPINIONE
Fino ad adesso,  in Tunisia il terrorismo aveva risparmiato la capitale e il turismo,  ovvero la principale fonte di reddito del Paese. Ora qualcosa è cambiato.  Quale strategia persegue il terrorismo dell ' Isis con questo nuovo attacco ?

6 commenti:

  1. Questo attacco da parte dell'isis è stato progettato al fine di colpire la Tunisia, non soltanto a livello politico, ma soprattutto a livello economico. Questa scelta di attaccare la capitale, non è stata causale, ma è studiata e organizzata in modo ben preciso. Secondo me, uno degli obiettivi dell'isis è quello di incutere terrore e in questo senso vi è riuscito, in quanto il vero problema si constata quando tutte le minacce divengono reali.
    Si pensa che la Tunisia sia stata un espediente, il loro obiettivo ultimo è quello di arrivare in Italia.
    Da alcune fonti si deduce che tali terroristi vengano finanziati dagli americani stessi, che, attraverso tale contatto potranno ottenere l'egemonia sul mondo.
    Forse è osare affermare ciò, ma nessuno saprà mai definire questi eventi, fino a quando non si vedranno gli effetti che porteranno quest'ultimi .
    Tutta via, è sicuramente degna di nota il modo e il luogo in cui hanno deciso di attaccare: museo , Tunisi, capitale della Tunisia, posto frequentato da molti turisti.
    In questo modo hanno voluto spaventare non soltanto la Tunisia ma anche le nazioni di provenienza delle persone che sono state uccise, spaventate e terrorizzate.

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  2. Ovviamente con questo attacco terroristico l'intero pianeta ha capito che ormai l'isis è alle porte di tutti i paesi e agisce in modo tattico.
    Fino ad adesso abbiamo potuto notare che tutti gli attentati sono stati mirati a popolazioni che hanno commesso blasfemie contro la loro religione (prendendo come esempio Parigi o Copenaghen), in questo caso, a Tunisi, l'attacco è stato finalizzato a colpire la capitale non solamente dal punto di vista politico ma soprattutto dal punto di vista economico. Colpendo il cuore della Tunisia, i lupi solitari, hanno scelto una meta molto gettonata dal punto di vista turistico, così facendo hanno colpito persone innocenti, presenti nel museo per motivi di interessi personali e del tutto indifferenti al fatto di trovarsi in una zona in cui la religione è diversa dalla propria professata, persone come tante altre che hanno perso la vita perché un gruppo di terroristi hanno sentito il bisogno imporre le proprie credenze e farsi temere dal resto dell'umanità.
    Come ben tutti possiamo capire, questo attacco non è stato una rivendicazione di qualche "ingiustizia" blasfemica, ma semplicemente una mossa per far capire che sta venendo gettato sangue di innocenti per quella che loro definiscono Guerra Santa, è commessa solamente per incutere timore a noi italiani, che ci troviamo a due bracciate a nuoto dalla Tunisia e a tutto il resto dell'Europa, in modo tale da rendere nota la loro potenza e la loro sicurezza nel seguire ciò che gli è stato affidato come compito dal Profeta.
    Con questo gesto, la Tunisia andrà di sicuro a perdere molte risorse economiche perché, se non tutto, una grandissima quantità di patrimonio statale era basato sul turismo, ma con questa situazione, chi metterà più piede nel Maghreb se non un folle che non ha paura della morte?

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  3. Ormai l'Isis ha fatto capire che le loro mire non sono circoscritte ai paesi che hanno compiuto blasfemie ma tutti i paesi del mondo sono potenzialmente in pericolo.
    Con questo attacco a Tunisi non solo l'Isis punta a distruggere dal punto di vista economico oltre che dal punto di vista politico disseminando terrore in tutto il mondo,perché quando le persone hanno paura e non hanno più speranza,non riescono a reagire e si sottomettono al "grande Isis"ma la cosa più preoccupante é che stanno riprendendo pratiche utilizzate dal nazismo...non solo vogliono distruggere il popolo dal punto di vista politico ed economico,ma vogliono distruggere anche la loro storia,come fecero i nazisti quando bruciavano e distruggevano le opere d'arte e i libri,come se quel popolo non fosse degno di essere ricordato perché professante una religione diversa,la stessa cosa che fece Hitler solo che il suo problema non era la religione.

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  4. Oltre alla chiara provocazione e al colpo inferto al turismo, in Tunisia il motivo dell’assalto a coinvolto non solo i turisti ma indirettamente i cittadini di Tunisi.
    Questo il messaggio che è stato inviato all’Europa, proprio come hanno colpito a Parigi qualche mese fa, coloro che credono in questo tipo di lotta, che sia Isis o altre bande armate, potranno giungere ovunque e attaccare persone innocenti disarmate.
    “Non ci fermiamo qui”, questo è il messaggio che leggo nelle numerose azioni terroristiche verificatesi ultimamente.

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  5. La Tunisia è stata fino a poco tempo fa un paese relativamente tranquillo; infatti i disordini erano occasionali, limitati solo alle zone di confine con l' Algeria. Leggendo l'articolo di Francesco Battistini, pubblicato sul "Corriere della Sera" di giovedi 19 marzo, si può dedurre che la situazione stia peggiorando da quando sono iniziati gli arrivi dei profughi dalla Libia, dopo la rivoluzione. La mentalità dei giovani viene modificata con degli ideali malati e terribili, messi da queste persone dell'Isis, con la motivazione di un mondo islamico migliore. Colpire città turistiche come Tunisi, assume un significato di terrore che si espande via via in ognuno di noi.
    Terribile è pensare di non avere assolutamente una minima traccia di come si potranno muovere gli jihadisti; sappiamo solo purtroppo che, come ci hanno più volte annunciato, continueranno nella loro folle distruzione di altre città e vite umane.

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  6. Considerando la Tunisia un paese, fino all'attacco terroristico, meta di turisti provenienti da tutto il mondo e lontano dalle guerre, si pensa che questa crudele strage, messa in atto da due o più terroristi dell'ISIS abbia il compito di destabilizzare il governo tunisino incapace di prevenire e prevedere questa strage; che ha causato morti e feriti e un abbandono momentaneo o definitivo di questa meta turistica con conseguenze disastrose sul suddetto governo. Inoltre questa strage ricorda a tutti i paesi europei in primis l'Italia che le possibilità di azioni terroristiche siano vicine in tutta Europa. Questi terroristi e assassini sono particolarmente giovani provenienti da tutta Europa e reclutati virtualmente tramite social network. Lo scopo dell'ISIS è di destabilizzare materialmente e psicologicamente attraverso il terrore provocato da morti e distruzione.

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