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giovedì 27 marzo 2014

Obama: l'Europa non deve tagliare i fondi per la Difesa

classi 4^-5^

Corriere della Sera - giovedì 27 marzo- pag.5 "Nuovo avvertimento a Mosca..";pag. 6 " Tra Usa e Russia..."
Il Sole 24 ore - giovedì 27 marzo - pag. 8 "Un patto Usa-Ue sull'energia"; pag. 22 " La vera partita è sull'energia"

RIPASSARE/CERCARE prima di leggere:

  1. Cos'è la Nato e cosa il G8
  2. cos'è il gas di scisto? 
CAPIRE LEGGENDO:
  1. Perchè la Russia è interessata alla Crimea?
  2. Perchè Obama preme per una Nato più forte?


L'OPINIONE
  1.   Nella vicenda dell'Ucraina, sono stati citati sia il diritto all'autodeterminazione dei popoli, sia il diritto all'integrità delle frontiere. Leggendo gli articoli quale idea vi siete fatta? Ritieni che l'Europa dovrebbe intervenire con sanzioni economiche (ad es. embargo), che si dovrebbe lasciare che la Crimea diventi parte della Russia, che dovremmo aumentare la potenza militare della Nato quale deterrente contro nuove invasioni o che ci potrebbero essere soluzioni diverse ?
  2. Sarebbe possibile ridurre la spesa per la Difesa senza ridurre la sicurezza militare europea? Come?

15 commenti:

  1. Alessandra Tua
    1. Riguardo alla prima riflessione penso che ogni Stato abbia diritto all'autodeterminazione e all'integrità fisica e che debba cercare di gestirsi in modo autonomo nelle misure in cui non si scatenino forti rivoluzioni, poiché, a quel punto, credo sia giusto e in parte doveroso che gli altri Paesi intervengano con l'assoluto rispetto delle questioni e dei problemi della Nazione stessa. E' inoltre vero che, quando all'interno di un Paese si scatena una forte crisi sociale ed economica, non si può restare indifferenti dal momento che tutti i Paesi, chi più chi meno, ne osservano gli svolgimenti e ne sono coinvolti. Fatta questa premessa, ritengo che la NATO, nei limiti del rispetto e senza recare offesa, dovrebbe essere più incisiva. Come fare? E' un problema in quanto la soglia tra il "rispetto" del Paese in cui si interviene e la rigidità dell' intervento stesso è molto sottile ed è altrettanto complesso non valicarla. L' unica possibile soluzione differente che potrebbe sussistere è l'autocontrollo decisivo e radicale, poiché ogni Paese è a conoscenza del fatto che con instabilità politica, economica e sociale la vita è dura.
    2.Ridurre la spesa per la Difesa comporta una diminuzione della sicurezza; o meglio se si riduce la spesa la percentuale di sicurezza cala, magari non di molto teoricamente ma in pratica si.Le risorse umane per la difesa non possono essere sostituite da macchine tecnologiche.

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  2. Quando si tira in ballo l'autodeterminazione dei popoli normalmente ci si riferisce ad un popolo che vuole rendersi indipendente rispetto allo Stato in cui vive, ad esempio i tibetani rispetto alla Cina, i Kosovari rispetto alla Serbia ecc. Ecco perchè si parla di autodeterminazione dei popoli e non degli Stati

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Valentina Crepaldi
    1.Tutti i popoli hanno il diritto di rendersi indipendenti rispetto allo stato in cui vivono, laddove siano presenti valide motivazioni , e di mantenere immutati i propri confini. Solo nel caso in cui si verifichi una guerra civile gli altri stati devono intervenire nel pieno rispetto delle problematiche del paese per sanare la situazione.
    Ritengo che l’annessione da parte della Russia della Crimea sarebbe una chiara violazione della carta delle nazioni unite, e che L’Europa dovrebbe intervenire con delle pesanti sanzioni economiche come l’embargo.
    Penso che non bisognerebbe aumentare la potenza militare della Nato quale deterrente contro nuove invasioni ma avere più colloqui mediativi con i capi di stato per evitare inutili guerre e conflitti che potrebbero recare danni all’intera economia e popolazione globale.
    La Nato dovrebbe intervenire in maniera pesante solo qualora si verifichino situazioni di violazione delle regole stabilite senza possibilità di risoluzione e di colloqui mediativi con i capi di Stato.
    2. No , non sarebbe possibile perché se ci sono meno mezzi di guerra disponibili(esempio caccia F35)e meno risorse umane la sicurezza diminuisce automaticamente

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  5. 1)Se ci soffermiamo a parlare dell'Ucraina le domande che ci poniamo e le risposte che troviamo ad esse potrebbero essere infinite. Personalmente ritengo che ogni popolo debba avere il diritto all'autodeterminazione. Riguardo all'intervento o meno da parte degli altri stati temo che, entrando nel merito, potrei scrivere cose che non stanno nè in cielo nè in terra: nel dubbio tento l'impresa. Credo sia giusto che gli altri stati intervengano per il benessere e la stabilità dell'Ucraina ma solo in casi determinati e prestabiliti.
    2)Se si riduce la spesa per la Difesa si riduce automaticamente anche il livello di sicurezza

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  6. 1) Opinione:

    Le problematiche che la “crisi” di Crimea mette in evidenza sono molte e le possibili soluzioni altrettanto varie, sia dal punto di vista del diritto sia da quello politico.
    La Crimea poteva, dal punto di vista del diritto internazionale, chiedere l’autonomia, l’indipendenza, ma è controversa forse la richiesta di annessione ad un altro stato, come il recente referendum ha sancito. Inoltre la vittoria della quota russa su quella ucraina a quale prezzo è avvenuta? Al di là delle critiche mosse al referendum stesso, di sicuro la popolazione è divisa negli umori, nei sentimenti e nel senso di appartenenza: da un lato ci sono gli Ucraini, con i loro recenti giovani martiri, le umiliazioni subite, dall’altro ci sono i Russi che rivendicano motivi di rivalsa per antiche , o recenti, sopraffazioni. Mi sembra, però, che come al solito i dolori dei popoli siano utilizzati solo per scopi politici. Di sicuro per la Russia di Putin la Crimea è un’ottima base militare per la sua posizione geografica: il “gioco di mostrare i muscoli” continua tra USA e Russia, come gli articoli sul Corriere ci mostrano. Movimenti di navi militari di ambedue la parti sono visti al Polo Nord, lungo le coste della Florida,ecc..
    E l’Europa quali parte può avere nel “gioco”? L’Unione Europea è dipendente, per buona parte, per gli approvvigionamenti energetici dal gas russo, anche la potente Germania.
    Mi pare che si dovrebbero cercare di attuare ancora altri negoziati, forse sventolare più energicamente l’opzione dell’embargo cercando di tenersi il più lontano possibile da minacce belliche. L’Europa è la culla degli ideali di libertà e di fratellanza, ha visto molte guerre nei secoli passati e può essere che gli Europei vogliano ancora “mostrare i muscoli”? Obama vuole che gli Stati dell’Unione investano più in armi (così anche nei suoi aerei) , ricorda come la pace non sia gratis (“freedom isn’t free) ma penso che la pace si prepari meglio con negoziati che con armi spiegate, sperando che “prender” tempo non risulti un “perder”tempo da parte dei nostri politici tutti.

    2) Opinione:

    Per mantenere un’adeguata Difesa, senza aumentare i costi, andrebbero forse aumentati i contatti politici e militari tra gli Stati membri dell’Unione, creando una specie di esercito unico e coordinando i vari Stati con un organismo militare che li rappresenti tutti. Questo però sembra pura utopia in un’Europa così frammentata in cui molti partiti politici, all’opposizione, nei vari stati si fanno portavoce di idee nazionalistiche e antieuropee.

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  7. ALESSIA CANELLI

    Nella Dichiarazione dei princìpi che reggono le relazioni tra gli Stati partecipanti viene enunciato che in virtù del principio dell’eguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei popoli, tutti i popoli hanno sempre il diritto, in piena libertà, di stabilire quando e come desiderano il loro regime politico interno ed esterno, senza ingerenza esterna, e di perseguire come desiderano il loro sviluppo politico, economico, culturale e sociale.
    Proprio per questo enunciato la Crimea (per volontà del popolo) è diventata parte della Russia.
    Dall’Europa e dall’America ci sono stati ammonimenti alla Russia per aver annesso al proprio territorio la Crimea, togliendola all’Ucraina e questi ammonimenti sono poi stati seguiti da esortazioni a Mosca di seguire una via diplomatica in quanto si stanno rovinando i rapporti delle varie potenze.
    Questo secondo me è un brutto segno e ne è la prova che il
    presidente del Consiglio Ue ha ricordato al presidente russo Vladimir Putin che l’Alleanza Atlantica prevede la difesa collettiva tra i paesi membri e che se la Russia continua a non rispettare i patti, la conseguenza sarà il suo isolamento sempre più grande e con conseguenze sempre più gravi.
    Mi par di capire che da un lato c’è il popolo della Crimea che vuole far parte della Russia e dall’altra parte abbiamo la Russia che, sfruttando l’occasione di annettere la Crimea, intende potenziare la propria presenza nel Mar Nero.
    In uno specchietto dell’articolo c’è scritto che il Cremlino di Putin vuole tenere testa all’America come ai vecchi tempi dell’Urss “imperiale” e non fa nulla per nasconderlo.
    Da quanto ho capito, la crisi ucraina ha colpito l’Europa non perché non abbia rispettato il principio europeo della formazione dei rapporti internazionali che deve avere un presupposto pacifista di reciproca convenienza economica ma perché questi principi sono apparsi deboli una volta messa in luce la scarsa capacità strategica su cui si fondavano questi principi a cui si aggiunge anche la questione della dipendenza energetica europea dalla Russia.
    Una soluzione al problema potrebbe essere come viene detto
    da Washington che tale dipendenza europea offrirebbe un’opportunità di collaborazione confermando la possibilità di fornitura di gas di scisto attraverso società private già autorizzate con la “promessa” di sostenere e di rafforzare le garanzie attuali a protezione dei consumatori e dell’ambiente.
    Inoltre sempre la Casa Bianca ha criticato i tagli alla spesa militare in alcuni paesi Nato come ad esempio l’Italia che sta discutendo di ridurre una commessa di cacciabombardieri.
    Secondo me non è possibile ridurre la spesa per la Difesa senza ridurre la sicurezza militare europea infatti Il presidente Barack Obama ha avvertito i membri della Nato che non è possibile permettere un taglio alla spesa militare con la “scusa” di risanare i bilanci pubblici e ha ricordato che “la situazione in Ucraina ci ricorda che la libertà non è gratis”.

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  8. Il principio di autodeterminazione viene utilizzato per dire che gli abitanti della Crimea hanno deciso di staccarsi dalla loro nazione, l'Ucraina, e hanno votato per aderire alla Russia ( non è chiaro quanto queste votazioni siano state libere).
    Il principio di integrità delle frontiere vieta a uno stato di invaderne un altro con soldati e carri armati, cosa che la Russia ha fatto in Crimea.
    Purtroppo l'Europa può fare ben poco: prima di tutto non può iniziare la guerra alla Russia; poi difficilmente l'Europa può applicare sanzioni, perché le applicherebbe anche la Russia; e le sanzioni che la Russia applicherebbe all'Europa sono la chiusura delle forniture di gas.
    Quindi tutti al freddo!
    Chi propone soluzioni diverse non le indica perché: per importare lo stesso gas dagli Stati Uniti occorrerebbe un gasdotto che non si può costruire nell'oceano, e per trasportarlo con le navi occorrerebbero centinaia di navi, specializzate per il trasporto del gas che oggi non esistono.
    Poi in Europa ogni paese tratta per conto proprio con la Russia; cioè fino a quando l'Europa non metterà in comune la politica estera avrà poco peso in queste situazioni.
    la realtà è molto semplice: la Russia si è presa,o ripresa, la Crimea perché da lì partono i principali gasdotti con cui viene esportato il gas e perché ci sono le sue basi militari.

    EDITH GASPARATO

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  9. Se ho ben compreso i fatti, mentre una parte consistente dei cittadini della crimea si dichiarava filorusso in un referendum in corso, il Presidente Putin ha preso al volo la situazione annettendo alla Russia questa regione dell'Ucraina.
    La motivazione mi è sembrata ovvia, così facendo si è guadagnato un accesso al mare e risorse economiche non indifferenti.
    La mia opinione è che così operando il Presidente russo ha violato i diritti internazionali non rispettando gli statuti e la costituzione ucraina.
    Secondo me lo ha fatto confidando nel mancato intervento armato europeo o della NATO e in effetti così è stato e forse è andata bene così scongiurando una guerra.
    MI risulta che giustamente sia l'Europa che la NATO hanno in corso delle sanzioni economiche come l'embargo in materia energetica.
    Gli USA hanno insistito per un potenziamento delle risorse militari europee al fine evidente di avvertire la Russia che altre iniziative non verranno tolllerate; hanno anche offerto sia all'Ucraina aiuti economici che possibili facilitazioni all'Europa così da non peggiorare la situazione economica già difficile.
    Io penso e spero che la situazione politica non sfoci in una guerra ma che il buon senso dei politici governanti abbia la meglio anche se l'atteggiamento del Presidente Putin di cui mi hanno riferito il passato al KGB crea non poche preoccupazioni.
    2) La logica mi fa pensare che riducendo l'armamento come aveva ipotizzato il nostro nuovo primo ministro, la sicurezza potrebbe essere meno efficace bisogna però considerare che non sono solo le armi a garantire la sicurezza specie oggi che un ordigno nucleare potrebbe da solo annientare milioni di persone.
    La politica i rapporti le alleanze soprattutto economiche penso possano di fatto rivelarsi un deterrente efficace e adeguato ai nostri tempi.
    per esempio mi pare che la russia sia stata esclusa dal G8 e che le nuove risorse come il gas scisto non abbiano riguardato la Russia

    BENEDETTA GIAIMO


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  10. 1) L'integrità dei confini è uno degli obiettivi della NATO ma, nonostante ciò è importante, secondo me, che ogni popolo debba decidere se costituire uno stato indipendente o annettersi ad un altro stato con cui condivide la maggioranza dell'etnia. E' per me giusto che la Crimea si possa annettere alla Russia. Questo però non deve alterare gli equilibri economici e politici che c'erano, ci sono (e, spero, ci saranno) stabiliti prima di tale evento. Sanzioni come l'embargo andrebbero a danneggiare solo la popolazione senza raggiungere alcun obiettivo. Per quanto riguarda l'aumento degli armamenti richiesti dal presidente USA, sono contrario perché sarebbe inutile sprecare denaro (che servirebbe molto di più in altri ambiti) per risolvere un problema risolvibile con il dialogo.
    2) All'interno di ogni singolo stato, ognuno deve scegliere quanto investire in Difesa, senza però ledere l'intera sicurezza europea. Infatti, una sicurezza maggiore garantisce agli stati membri una protezione superiore in caso di attacchi esterni.

    Giulio Cirillo

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  11. ANDREA ELMI

    L'autodeterminazione dei popoli è una norma di diritto internazionale che sancisce il diritto di un popolo , sottoposto a dominazione , di rendersi indipendente. Secondo tale principio la Crimea ha deciso di staccarsi dall'Ucraina. Dobbiamo però porci alcune domande. Tutto ciò è stato pilotato o il tutto è frutto di una libera scelta ? Come mai subito dopo l'annessione alla Russia , la Crimea ha ottenuto ingenti somme di denaro dai russi stessi ? Come mai prima di prendere la decisione di staccarsi dall'Ucraina il territorio della Crimea è stato invaso da ingenti forze militari russe? E' certo che questa scelta favorirà notevolmente Mosca , che
    potrà rafforzare notevolmente la sua presenza nel Mar Nero.
    Intanto Ucraina e Stati Uniti ritengono illegale tale annessione e chiedono a Mosca
    di spostare velocemente le truppe russe posizionate sul confine dell'Ucraina stessa. Mi sembra pertanto che alla base di tutto ci siano motivi economici e non forse la volontà di un popolo di evidenziare la sua sovranità.
    Violando con i suoi soldati le frontiere della Crimea , la Russia ha però violato il principio dell'integrità delle stesse e per questo gli altri Stati hanno ammonito la Russia esortandola a cercare una soluzione alla crisi, che la stessa con il suo gesto aveva creato. E' stata violata una norma di diritto internazionale, quindi tutti i Paesi dovrebbero essere uniti nel punire tale comportamento con dure sanzioni economiche ; ma anche in questo caso entrano in gioco gli interessi economici dei singoli stati. Basta pensare infatti che negli ultimi anni le relazioni commerciali tra Italia e Russia sono cresciute notevolmente creando risultati positivi sulla nostra bilancia commerciale ; se venissero adottate severe sanzioni siamo sicuri che Mosca non reagisca ? Visto che buona parte del gas utilizzato in Europa arriva proprio dalla Russia, la stessa potrebbe chiudere i rubinetti e i costi dell'energia per
    i paesi appartenenti all'unione lieviterebbero notevolmente. A mio parere sarebbe giusto però che noi popoli che ci definiamo democratici cercassimo in primis di difendere i diritti umani e la pace , anche se questo nostro comportamento provoca
    delle perdite finanziare ,perché la nostra forza poggia proprio sul rispetto di un sistema che protegge prima di tutto la persona e i popoli.
    Obama oggi ci sta chiedendo di investire di più in armi , mentre i paesi europei cercano ( vista l'attuale crisi ) di diminuire tale spesa. Mi chiedo quale sia la strada da adottare .Penso che la scelta debba essere presa in modo autonomo da ogni
    Stato , ma che diminuire tale spesa diminuisce la nostra sicurezza in caso di attacco .

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  12. Credo che sia giusto che un popolo possa scegliere a che stato voglia appartenere, ma penso anche che non sia accettabile che nel 2014 uno stato Europeo invada un altro stato Europeo, anche se come ha detto Putin è fatto nell’interesse dell’omogeneità etnica.
    Però discutere di queste cose può sembrare quasi una perdita di tempo perché sappiamo tutti che il vero scopo della Russia è quello di prendersi un punto strategico molto importante nel Mar Nero con accesso nel mar Mediterraneo. Ma sappiamo anche che le critiche e le paure dell’Europa e degli stati Uniti sono legate solo agli interessi economici e non alla difese dei confini Ucraini.
    Ancora una volta si usano giustificazioni sociali per mascherare i veri scopi che spingono gli stati ad agire in un modo o in un altro.
    Purtroppo l’Europa è troppo vincolata alla Russia per poter intervenire con sanzioni economiche drastiche e la Russia si fa forte di questa dipendenza e ‘tira la corda’.
    Obama ha escluso una ‘nuova guerra fredda’ ma come dice l’articolo di G. Olimpo i sottomarini e gli incrociatori sia russi che americani hanno intensificato la loro presenza.
    Non so quale deterrente si possa usare, ma penso che come l’Europa ha bisogno della Russia anche la Russia abbia bisogno di vendere il suo gas all’Europa e spero che quindi la via diplomatica prevarrà.

    2) Obama si è lamentato che alcuni paesi Europei stanno riducendo le spese militari, come ad esempio sta accadendo in Italia con la storia degli F35. Probabilmente se gli stati della comunità si sentissero più europei, potrebbero agire insieme e programmare una difesa comunitaria ottimizzando le spese militari, riducendo quindi gli investimenti dei singoli stati senza però ridurre la sicurezza. Invece stiamo vedendo che in tutta Europa ci sono sempre più spinte nazionaliste che vogliono portare alla disgregazione di questa comunità senza pensare che così le situazione potrà sono peggiorare sotto tutti i punti di vista.

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  13. 1) Il principio di autodeterminazione dei popoli sancisce il diritto di un popolo sottoposto a dominazione straniera ad ottenere l'indipendenza, associarsi a un altro stato o comunque a poter scegliere autonomamente il proprio regime politico. Tale principio costituisce una norma di diritto internazionale generale. Il principio di integrità delle frontiere vieta a uno stato di attaccarne un altro, come ha fatto la Russia nei confronti della Crimea. L’Europa, però, è troppo legata alla Russia (basti pensare al gas) e applicare determinate sanzioni potrebbe essere rischioso e sconveniente. Per quanto riguarda la Crimea, la possibilità di annettersi alla Russia dovrebbe essere una scelta autonoma e non imposta poiché in questo caso si violerebbe la carta delle nazioni unite. 2) Ridurre la spesa per la Difesa comporta una diminuzione della sicurezza. E’ chiaro che se si riduce la spesa il livello di sicurezza cala e non di poco. Per quanto mi riguarda ritengo che di sicurezza ce ne sia già poca, per cui sarebbe estremamente controproducente applicare anche il minimo taglio a questo settore.
    Federico Castaldo IV LES

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  14. Martin Chi arazzo

    1- La Russia ha dichiarato la Crimea “ parte inalienabile del suo territorio” a seguito del referendum , svoltosi in Crimea, che ha sancito l’annessione della penisola alla Federazione Russia, sancendo di fatto l’abbandono dall’Ucraina. Da qui nasce la domanda: La Crimea ha il diritto di autodeterminarsi? Io penso che la Crimea non ha questo diritto perché ciò ha come conseguenza la disgregazione dell’unità nazionale e della integrità territoriale. Per questa ragione penso che sia stato giusto che l’UE e gli USA sono intervenute con delle sanzioni economiche e non nei confronti della Russia, come la sospensione della sua partecipazione al G8 ed è giusto che non riconoscano l’annessione della Crimea alla Federazione Russa.

    2- E’ indubbio che l’articolo di Guido Olimpo sul Corriere sembra delineare nel confronto militare tra USA e Russia uno scenario che induce a pensare come i due paesi siano protagonisti di una corsa a che produce le armi e le strategie più sofisticate, mirate a controllare le mosse dell’altro e a superarsi nelle tecnologie militari. Sono queste due superpotenze che dettano le regole anche ai loro alleati in materie di armamenti militari. Gli Stati Uniti come nazione guida della Nato, la Russia con la sua zona d’influenza nell’est europeo. Eppure specie per l’Occidente qualcosa sta cambiando. La forte crisi economica di questi ultimi anni ha indotto gli stessi Stati Uniti e già diversi paesi europei e da ultima l’Italia (con l’annuncio di una riduzione sull’ordine dei bombardieri F35) a ridurre le spese militari. Verrà meno la sicurezza dei singoli paesi? Non saprei, certo dobbiamo augurarci che per la soluzione delle varie “crisi territoriali” trovino sempre più spazio le vie diplomatiche.

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  15. MARTINA BRIENZA
    1) In questi giorni assistiamo alla crisi della Crimea, che dopo anni trascorsi sotto l'egemonia russa, vista la situazione politica in Ucraina, che vuole avvicinarsi all' Europa, ha deciso autonomamente tramite un referendum popolare di essere indipendente. La Crimea è sempre stata un punto strategico importante soprattutto per la sua posizione, ponte di transito e commercio di armamenti e di risorse energetiche. Secondo me, in questa confusa situazione, l' Europa deve mantenersi unita e manifestare più che mai, una visione univoca, assumendo decisioni comuni.
    In questo momento la Russia e l' America si stanno fronteggiando pericolosamente con manifestazioni di forza, per ragioni geo-strategiche di vecchia data senza in alcun modo porre la dovuta attenzione a rispettare e capire le scelte del popolo della Crimea.
    A mio avviso, l' Europoa deve dimostrare di avere all' interno della NATO, la forza e l' unità necessarie per cercare diplomaticamente di garantire la tutela dei diritti del popolo della Crimea.
    Poi se, la NATO ritiene che non vi sono le condizioni di garanzia del rispetto delle leggi internazionali, si dovrà trattare con la Russia per evitare il più possibile di dover infliggere sanzioni economiche che non risulterebbero vantaggiose ne' alla Russia , ne' all'Europa.
    2)Ridurre la spesa per la Difesa , limitando l' acquisto degli aerei militari , secondo me non è la soluzione, in quanto non bisogna ricorrere a tagli che potrebbero diminuire anche la sicurezza nazionale e internazionale.Si può invece, a mio parere,lavorare per ridurre efficacemente le spese militari individuando e riducendo sprechi e spese "inutili", che oggi gravano sul conto economico dello Stato.

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