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sabato 21 gennaio 2017

SCUOLA E DISABILITA' "RIFORMA A META'"

per la classe 3^ LES

Corriere della Sera, giovedì 19 gennaio, articolo pag. 27 di Claudia Voltattorni

DA RIPASSARE
- composizione e ruolo della commissione parlamentare
- legge delega e decreti delegati

L'OPINIONE

Quali caratteristiche dovrebbe avere secondo voi una scuola inclusiva?

21 commenti:

  1. A parer mio sono stati fatti dei grandi passi avanti rispetto all'argomento delle scuole inclusive. Molti anni fa vi erano delle classi per i bambini "normali" e per quelli con handicap sia fisici che mentali. Ora i bambini posso stare in classe insieme, anche se ciascuno di questi bambini disabili ha il diritto ad avere un'insegnante di sostegno. Tuttavia è aumentato il numero di bambini che possono stare in classe: da 20 a 30.
    Secondo me però ci sono ancora due questioni da risolvere. La prima è che ci si è soffermati molto di più sui bambini con handicap fisici, rispetto a quelli con problemi mentali. Questi bambini hanno bisogno di molta più attenzione e in una classe con altri 29 bambini non sarebbero seguiti come ne hanno bisogno.
    La seconda è il problema degli insegnati: molto inferiori rispetto al numero effettivo di disabili. Inoltre alla maggior parte delle persone non "interessa" nulla di questi bambini, li vedono semplicemente come mezzo di guadagno, cosa sbagliata.
    Ci sono ancora questioni da risolvere come rendere idonei gli ambienti scolastici con ascensori, pedane, bagni appositi per chi è in sedia a rotelle, classi più grandi.
    Anche se c'è molto ancora da fare sono sicura che sia possibile migliorare il sistema scolastico.
    Oliveri Chiara

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  2. buonasera,

    Secondo me è giusto che i bambini disabili stiano con gli altri bambini e sono d' accordo che abbiano insegnati di sostegno.Ma ci sono aspetti poco chiari di questa nuova riforma per esempio il tipo di aggiornamento che gli insegnanti di sostegno devono fare.
    Ritengo che il tempo di addestramento per gli insegnanti di sostegno ovvero dieci anni ne sono sufficienti cinque se non meno. Una scuola inclusiva dovrebbe avere ambienti e strumenti adatti ai disabili
    come pedane o ascensori. I bambini disabili sono aumentati di conseguenza è necessario aumentare il numero di insegnati di sostegno che sono nettamente inferiori rispetto ai bambini disabili.

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  3. Buonasera,
    le scuole inclusive con queste ultime riforme hanno fatto grandi passi avanti: il governo ha infatti deciso che gli insegnanti che sceglieranno la cattedra di sostegno dovranno seguire questo percorso per almeno 10 anni. La decisione è stata presa per assicurare una continuità educativa e didattica al ragazzo disabile. Il problema però è che il ragazzo disabile non ha alcun diritto di avere lo stesso insegnante di sostegno per tutta la durata del suo percorso scolastico, in quanto il docente potrebbe essere spostato in un nuovo istituto. Questo lo trovo molto ingiusto perchè ragazzi con disabilità mentali e fisiche hanno bisogno di una persona che rimanga e li segua nel tempo, che faccia acquistare loro fiducia e che permetta loro di aprirsi. e questo richiede tempo, tanto tempo, mentre cambiando insegnante continuamente quella stabilità che si stava creando viene interrotta continuamente.

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  4. Buonasera,
    A mio parere una scuola inclusiva deve essere prima capace di occuparsi degli allievi "normali", e poi cercare una soluzione per chi ha problemi, e non lo dico con intenzioni cattive,mi sento di dare questo parere perché secondo me sarebbe estremamente errato vedere una scuola che non riesce ad offrire il personale e il materiale adatto per gli studenti con problemi perché giá con studenti "normali" a fatica riesce a coprire le spese e ad offrire loro dei contenuti adeguati. É necessario prima di tutto che la scuola sia in grado di permettersi certi investimenti per l'istruzione degli allievi con deficit, e poi metterli in pratica, altrimenti si rischia di offrire dei servizi non adeguati agli studenti in questione, che genererebbe solo malcontento nei genitori e nei figli stessi.
    Spero che il post non venga frainteso.

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  5. buonasera
    non farei classi completamente inclusive perchè i bambini con gravi deficit mentali non dovrebbero stare con gli altri ragazzi semplicemente per seguirli in modo più accurato dato che c'è il bisogno di assegnarli un insegnate di sostegno mentre per i ragazzi con leggeri deficit o chi ha disabilità fisiche sono d'accordo a metterli dentro le classi "normali", così si risolverebbe anche il problema della eccessiva popolazione delle classi passando da 30 a 20.
    stay accuort

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  6. Buonasera,
    A mio parere penso che non sia necessario seguire un percorso di 10 anni per garantire un supporto didattico migliore, non dico che non sia necessario seguire un percorso ma dico solo che non sono necessari tutti questi anni. Penso che sia corretto che i bambini disabili stiano con gli altri bambini e ritengo anche che sia necessario che abbiano insegnanti di sostegno. L'ultima cosa che vorrei dire è il fatto che i bambini disabili sono aumentati nel corso degli ultimi anni e penso che sia necessario aumentare il numero degli insegnanti di sostegno in modo che questi bambini siano più seguiti.

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  7. A mio parere mi sembra giusto che i bambini con delle difficoltà/handicap vengano inseriti nelle classi come tutti gli altri, seguiti da un insegnate di sostegno ma durante tutto l'arco della giornata,dovrebbero anche essere seguiti con un attenzioni maggiori magari facendoli assistere a delle lezioni extra o facendogli fare più pause.
    In modo tale che i bambini non si sentano esclusi o diversi rispetto ai propri compagni e riescano ad integrarsi.
    Però nella maggior parte dei casi questi bambini non vengono seguiti come dovrebbero perchè gli insegnati non hanno voglia di impegnarsi e perdere il loro tempo per creare un progetto di studi differente da quello degli altri alunni, quindi mi sembra opportuno e obbligatorio un insegnate di sostegno.
    In modo tale che diminuirebbe la disoccupazione perchè si inizierebbe ad assumere più personale.

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  8. Buonasera,
    bisogna dire che l'Italia ha fatto dei passi da gigante, dopo anni di sonno finalmente una riforma per l'inclusione dei ragazzi con handicap. Sono pienamente d'accordo sul fatto che si potrebbe fare molto di più, ma almeno è un inizio. Penso che, una scuola inclusiva, dovrebbe avere, oltre agli strumenti necessari per permettere l'accesso alla cultura, un apparato di docenti che si occupino esclusivamente di coloro che hanno dei problemi. A questo potranno entrare i professori che hanno svolto un corso preparatorio di 10 anni, come propone l articolo 16 della riforma, mentre, coloro che hanno svolti 5 dovranno partecipare ad un concorso da cui verranno selezionati i futuri insegnanti di sostegno. Così, diminuirebbe il problema dell'insufficienza di docenti per ogni singolo bambino disabile. Inoltre, è necessario però prestare attenzione anche agli studenti che sono in continuo contatto con loro, siccome hanno un ruolo fondamentale a livello sociale.

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  9. Buonasera,
    credo che la creazione di una scuola inclusiva sia un atto di responsabilità civile e umana al fine di un cambiamento positivo per la società .
    L'inclusione scolastica secondo me dovrebbe avere come scopo quello di realizzare il diritto allo studio di tutti gli alunni qualunque sia la disabilità o la difficoltà che si presenti .
    Una scuola inclusiva dovrebbe essere aperta a tutti e riconoscere le differenze di identità di ognuno .
    Dovrebbe valorizzare le differenze e cercare la partecipazione piena di tutti gli alunni, vi sarebbe una necessità di percorsi personalizzati e flessibili .
    Una scuola inclusiva favorirebbe l'integrazione .
    Per arrivare ad avere una scuola inclusiva bisognerebbe ripensare e riprogettare l'intero sistema scolastico e, credo che ora come ora sia un traguardo irraggiungibile.
    Bianca Elettra Rolle.

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  10. A parer mio una scuola inclusiva deve essere equa e responsabile, tutta l'equipe insegnante deve essere in grado di programmare e delineare la propria disciplina in modo inclusivo, adottando una didattica creativa, adottiva e il più possibile vicina alla realtà. Questo comporta il superamento di ogni rigidità metodologica e l'apertura a una relazione dialogica/affettiva, che garantisca la comprensione del bisogno e l'attuazione di risposte funzionali.
    Un docente inclusivo dovrebbe valutare la diversità tra gli alunni perché la differenza è una risorsa e una ricchezza, sostenere gli alunni perché i docenti devono coltivare aspettative alte sul successo scolastico degli studenti.
    La scuola inclusiva si delinea alla personalizzazione e all'individualizzazione attraverso metodologie attive, partecipative, costruttive e affettive.

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  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  12. Buonasera,
    personalmente io ritengo che la riforma della Buona Scuola a proposito della mancanza di insegnanti di sostegno sia contraddittoria. E' giusto formare e preparare degli insegnanti di sostegno ma se il problema è che non ce ne sono abbastanza non si possono aumentare gli anni di studio da 5 a ben 10 anni! Così facendo il numero di insegnanti diminuirà ancora di più poichè saranno scoraggiati. Inoltre, penso che molte delle nozioni si imparino con l'esperienza: lo studio serve, ma fino a un certo punto.
    Per quanto riguarda la scuola inclusiva penso che una scuola del genere debba avere degli insegnanti pazienti, affettuosi e aperti a tutti e penso che anche gli alunni lo debbano essere con i loro compagni con disabilità. Secondo me è giusto creare scuole inclusive perchè in questo modo i ragazzi disabili migliorano entrando in contatto con gli alunni che non lo sono e si sentirebbero più inclusi nella società. Inoltre, anche gli individui normali avrebbero beneficio a livello educativo nel relazionarsi con persone disabili.

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  13. Buonasera, mi trovo ad essere molto d’accordo con Enrico: da che mondo è mondo, non tutti i ragazzi hanno le stesse difficoltà in modo equamente grave: chi ne ha di gravi, è giusto che segua un suo percorso più mirato e concentrato: il che può richiedere un grande impegno da parte delle figure che lo seguono, di conseguenza, per una questione di logica e di rispetto, dovrebbe seguire lezioni private assieme al suo tutor, in modo da poter apprendere in modo migliore; mentre chi ha deficit mentali non così gravi potrà invece frequentare una classe “normale”, ma pur sempre seguito dai suoi tutori. Per quanto riguarda la lunghezza del corso di preparazione, da inesperta, 10 anni suonerebbero esagerati a chiunque, ma se servono a preparare un tutor in modo eccellente per affrontare il suo compito, ritengo che sia giusto e che soprattutto questi ragazzi, siano affiancati da persone competenti.

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  14. Buona sera, iniziamo col dire che con l'aumento della popolazione avviene anche l'aumento della popolazione disabile, questo non per fare differenze di due tipi di popolazione ma per dire che è direttamente proporzionale la crescita di ragazzi disabili con la popolazione.
    Giustamente per dei ragazzi disabili c'è bisogno di insegnati con preparazione ma non sono d'accordo con l'aumento fino a 10 anni di preparazione per un insegnate di sostegno, anzi secondo me 3 anni bastano e avanzano in modo tale di incentivare gente a studiare e formarsi per questo lavoro, e aumentare il numero di insegnanti.
    Riguardo alla scuola inclusiva, leggendo gli articoli, sono d'accordo con Rolle, che è un traguardo irrangiungibile e ci sono mille altri problemi più importanti da risolvere, anche se questa scuola inclusiva sarebbe qualcosa di molto bello.

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  15. Buonasera,
    secondo il mio parere,è stato fatto molto negli ultimi decenni riguardo al tema dell'inclusione.
    Inizialmente gli alunni con deficit fisici o intellettivi erano costretti a frequentare le classi differenziate e ciò non favoriva la loro integrazione.
    Io credo che una "buona scuola" debba essere un contenitore in grado di promuovere apprendimenti diversi: ciascuno impara in base alle proprie potenzialità e modalità.
    Molte sono le leggi emanate ultimamente a favore dell'inclusione ,ma spesso le scuole italiane,ad inizio anno,sono allo sbando:mancano gli insegnanti di sostengo e i tagli effettuati dal Ministero non riescono a garantire la copertura dei vari "casi".
    Penso che per questi alunni sia negativo non poter avere una continuità educativa,un punto di riferimento stabile nel tempo.
    Per includere,bisogna non solo progettare,ma soprattutto realizzare , attuando percorsi educativi specifici. Sono d'accordo con la richiesta di una nuova figura di insegnante di sostegno, che abbia un' idonea formazione e che sia di supporto all'intera classe. Concludo dicendo che i ragazzi con diverse abilità,non devono costituire per la scuola un peso,ma una grande risorsa.

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  16. Buonasera,
    l'inclusione scolastica è il rispetto delle necessità e esigenze di tutti, progettare al meglio gli spazi, gli ambienti e le attività, in modo da permettere a tutti di partecipare alla vita quotidiana in classe e all'apprendimento nelle modalità più adatte.
    Siamo tutte persone, ognuno con i propri bisogni, proprio per questo la scuola inclusiva deve trattare e giudicare gli stessi argomenti in modi diversi a seconda delle necessità.
    Cosa molto importante per avere una buona scuola inclusiva, è la continuità dell'insegnante di sostegno che deve essere lo stesso per tutto il periodo di grado di istruzione, perchè molto importante è l'efficienza dei rapporti interpersonali che si creano, la scuola è un luogo di vita e di cultura.
    Un bravo insegnante non è quello che si studia il giorno prima la lezione da spiegare in classe la mattina successiva, è quello che studia il modo, il metodo giusto per spiegarla e farsi capire da tutti anche da quelli con delle difficoltà, così da sentirsi soddisfatti e utili.
    L'avere in classe uno studente diversamente abile è una risorsa per tutta la classe che deve cercare di lavorare in armonia e mettere in atto strategie che possono aiutare il loro compagno, e questo è un percorso di crescita per tutti.
    Sarebbe utile che tutti gli insegnanti periodicamente si sottoponessero a dei corsi di formazione sulle varie disabilità per essere coscienti delle disabilità motorie, d'apprendimento ecc. a cui ogni giorno questi ragazzi sono sottoposti così da non trattare il problema con superficialità.

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  17. Buonasera,
    a mio modesto parere, dopo aver letto l'articolo assegnatoci, posso affermare che ci sono stati solamente in parte dei progressi per quanto riguarda le scuole inclusive. Il fattore positivo più importante è che le classi siano composte sia da bambini/ragazzi disabili che da bambini/ragazzi senza problematiche e che non ci siano discriminazioni verso di loro. Al giorno d'oggi questo fatto rientra nella normalità e penso che questa armonia tra tutti i tipi di studenti sia eccezionale. Però allo stesso tempo mi trovo in disaccordo con due concetti:
    -l'inutilità di avere lo stesso insegnante di sostegno per 10 anni.
    -la scarsità di insegnanti di sostegno rispetto ai bambini/ragazzi disabili.
    Trovo che il nostro Stato debba lavorarci ancora su questi due punti chiave, perché sono necessari all'istruzione di questi bambini/ragazzi, senza sprecare tempo, come nel primo esempio negativo da me fatto, ma inserendo nuove soluzioni più utili.

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  18. Buonasera,
    dopo mesi di attesa la riforma del sostegno è quasi realtà.Le commissioni parlamentari valuteranno il decreto del governo per l inclusione scolastica degli studenti con disabilità e poi sarà legge.È un punto di partenza che giustamente prevede l effettivo coinvolgimento di tutta la classe e che il docente di sostegno non è un badante del ragazzo.Anche gli altri professori partecipano,ma vanno formati e preparati.La formazione deve essere specifica per chi sceglie il sostegno e chi sceglierà questo percorso dovrà seguirlo per almeno 10 anni per assicurare una continuità educativa e didattica.La disabilità dello studente e L inserimento in una scuola verranno valutati da una commissione tenendo conto anche di ciò che l ambiente scolastico offre.Le classi non dovrebbero essere troppo numerose con un massimo di 22 alunni.Si spera che l attuazione di questo decreto sia fatta in modo da tutelare gli alunni disabili e consentire loro un buon inserimento scolastico che gli permetta di accedere al l'istruzione e educazione in modo adeguato.

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  19. Ritengo che per i ragazzi disabili dovrebbero essere costruite scuole apposite. Spesso la loro integrazione in un ambiente scolastico ‘normale’ non è delle migliori. I ragazzi, anche se con impegno, che non sono in grado di sostenere le quotidiane lezioni di una scuola non riceveranno da essa conoscenze. Infatti, se ne deduce che questi ragazzi disabili dovrebbero frequentare scuole per loro appositamente create, dove avrebbero la possibilità di istruirsi nel modo migliore possibile. Gli insegnanti di sostegno devono essere ben istruite a rapportarsi con ragazzi che richiedono maggior attenzione e aiuti. Tuttavia, 10 anni sono molti, credo che non incentivino le persone a ad affrontare questo percorso.

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  20. Buonasera,
    secondo il mio punto di vista per avere un'ottima scuola inclusiva bisognerebbe avere una ripartizione più equa fra alunni portatori di handicap e insegnati di sostegno,cosa che in questo momento non accade.
    Indubbiamente,per i ragazzi disabili sarebbe opportuno avere un insegnate di sostegno che l'occompagni per l'intero ciclo scolastico e bisognerebbe lavorare insieme alla classe per una integrazione sociale e non solo didattica.
    Uno dei problemi riguardati i ragazzi disabili e le scuole sono le barriere architettoniche,che,in molte scuole non sono ancora state superate. In certi casi impedendo,anche,l'ingresso a scuola o alle lezioni.

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  21. Buonasera,
    Finalmente è disponibile un "punto di partenza", come dice Pasquale Proietti della Uil scuola, la riforma del sostegno sta diventando realtà. Anche io sono convinto che l'inclusione è l'effettivo coinvolgimento di tutta la classe. Ma bisogna esplicitare dei fatti: il docente di sostegno non è un badante, ma coloro che andrebbero veramente preparati sono tutti gli altri insegnanti; inoltre una classe che contenga anche 30 bambini è letteralmente una "classe pollaio" nella quale dei ragazzi con deficit mentali e fisici, più o meno gravi, non si inserirebbero o non si troverebbero facilmente a loro agio. Da ricordare anche la quantità degli insegnanti di sostegno, rispetto a quella dei disabili: dal '98 ad oggi sono sempre stati il 50% circa rispetto ai ragazzi con deficit. Ritengo ci sia ancora della strada da fare per arrivare a un traguardo soddisfacente e giusto per tutti, ma c'è un punto di partenza.

    Edoardo Tello

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