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giovedì 6 marzo 2014

cartello sui farmaci

classe 3^ e 4^ - per martedì 11 marzo

La Stampa di giovedì 6 marzo pag. 8-9 e 27 ; Il Sole 24 ore pag.8

 Prima di leggere andare a RIPASSARE gli accordi di cartello.

Provate a rispondere alle seguenti domande:
1) cosa vuol dire uso in label o off label ?
2) Come ci si è accorti della truffa?
3) Perchè Roche e Novartis annunciano ricorso al Tar e non ad un giudice ordinario?
4) Essendo i due farmaci entrambi mutuabili, perchè uno dei due era maggiormente prescritto pur essendo più caro?
5) Perchè la truffa rappresenta un danno per i pazienti ultrasessantenni, ma anche per lo Stato?
6) Cosa non ha funzionato nella vigilanza sul mercato del farmaco?

L'OPINIONE
- quali potrebbero essere le conseguenze positive/negative di un mercato dei farmaci libero, senza controlli statali e brevetti ?

classe 4^ - Il sole 24 ore pag. 12
MARX, MALTHUS E GLI SVILUPPI MODERNI
RIPASSARE:
1) quali furono le previsioni nefaste di Marx e Malthus circa il futuro del capitalismo?
2) perchè non si sono avverate?
RISPONDERE:
3) cosa vuol dire che la politica è spesso inadeguata a rispondere alle esigenze dello sviluppo economico?
L'OPINIONE:
4) Tra le soluzioni proposte dall'autore dell'articolo vi sono una maggior redistribuzione del reddito, un allentamento delle restrizioni sull'immigrazione e un ritardo nel pensionamento. Perchè la politica non riesce ad agire su questi temi?  

24 commenti:

  1. Anastasi Sara
    Un CARTELLO, in economia, è un accordo tra più produttori indipendenti di un bene o un servizio (anche illegali, come un cartello della droga) per porre in esse delle misure che tendono a limitare la concorrenza sul proprio mercato, impegnandosi a fissarne alcuni parametri quali le condizioni di vendita, il livello dei prezzi, l'entità della produzione, le zone di distribuzione, ecc. al fine di trarre benefici in comune.

    1)Per OFF LABEL si intende l'impiego nella pratica clinica di farmaci già registrati ma utilizzati in situazioni che, per patologia, popolazione o posologia vengono prescritte in maniera non conforme allo stesso.
    Spesso l'utilizzo degli off-label riguarda molecole già note e utilizzate da tempo e per le quali determinate evidenze scientifiche suggerirebbero un uso razionale anche in situazioni cliniche non previste dalla scheda tecnica e nel foglietto illustrativo dei farmaci autorizzati all'immissione in commercio dalle Autorità regolatorie (Ministero della Salute e/o EMEA). Di conseguenza il farmaco off-label può essere utilizzato in “particolari situazioni cliniche”, per esempio ma non solo, anche modificando alcuni aspetti fondamentali “consolidati” della posologia del farmaco. La prescrizione off-label si realizza quando un farmaco viene somministrato:
    • Diversamente dall'indicazione terapeutica prevista.
    • Diversamente dalle vie e dalle modalità di somministrazione prevista.
    • Secondo dosi diverse rispetto a quanto previsto dallo schema posologico dell'RCP.
    • Superando le controindicazioni contemplate nel RCP.
    • Diversamente dalle utilizzazioni autorizzate dal Ministero della Salute.
    • Diversamente dall'elenco predisposto dalla Commissione Unica del farmaco.
    2)La TRUFFA è stata scoperta grazie ai bandi delle gare d’appalto (che avvengono sulla base delle molecole) e Emilia Romagna e Veneto si sono accorte dell’equivalenza dei due farmaci. In più grazie alle indagini del Gruppo Antitrust del Nucleo speciale attraverso il controllo e l’analisi di email, telefonate e incontri tra Roche e Novartis è stato scoperto questo “maxi accordo”
    3)Roche e Novartis annunciano ricorso al Tar e non ad un giudice ordinario per dimostrare l’infondatezza delle accuse di fare cartello mosse dall’Antitrust; Big Pharma ricorre a questo “trucco” forse per ritardare l’ingresso dei più economici medicinali non griffati.
    4)Essendo i due farmaci entrambi mutuabili uno dei due era maggiormente prescritto pur essendo più caro perché medici e farmacisti hanno differenziato artificiosamente i due prodotti (anche se recentemente è stato dimostrato che le due molecole sono equivalenti) affermando che i flaconi di Lucentis (900 euro a confezione) fossero migliori rispetto a quelli di Avastin (dai 15 agli 80 euro a confezione)
    5) La truffa rappresenta un danno per i pazienti ultrasessantenni e per lo Stato nella misura in cui sostenevano loro l’onere
    6) Ciò che non ha funzionato nella vigilanza sul mercato del farmaco è il fatto che se ci sono intese di cartello che influenzano le informazioni sul piano tecnico e scientifico l’Agenzia non ha modo di agire direttamente e il direttore dell’Aifa afferma che “sarebbe auspicabile rinforzare la collaborazione con l’Antitrust”
    L'OPINIONE
    In un mercato di farmaci libero potenzialmente si abbassa il prezzo e si abbassa la qualità del prodotto. Una conseguenza che potrebbe verificarsi a lungo termine è la mancata propensione nel fare investimenti e di conseguenza la mancata propensione nel fare test accurati sui medicinali con conseguente pericolo di produrre farmaci non sicuri o addirittura dannosi.

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  2. Anastasi Sara
    1)I lavoratori, secondo MARX, avrebbero dovuto insorgere contro il sistema capitalista e attuare una vera e propria rivoluzione, la rivoluzione del proletariato. Tale rivoluzione avrebbe portato un periodo di dittatura del proletariato basata sull’uguaglianza e sull’abolizione della proprietà privata, la società comunista.
    Secondo MALTHUS la libertà di iniziativa economica si traduce in benessere non per tutta la collettività, ma solo per una parte di essa, mentre l’altra era destinata alla fame, alla miseria e alla morte prematura. Secondo lui l’ordine naturale è quindi tale per cui non esiste equilibrio tra risorse e popolazione.
    Dunque entrambi ritengono che il capitalismo sia destinato a finire e la causa della fine del capitalismo sarà il capitalismo stesso.

    2)Le previsioni nefaste di Marx e Malthus non si sono avverate perché il capitalismo esiste ancora oggi; esso ha saputo sopravvivere a sé stesso e soprattutto ha saputo reinventarsi.

    3) la politica è spesso inadeguata a rispondere alle esigenze dello sviluppo economico perché, a mio parere, coloro che poggiano il fondoschiena su quelle apparentemente comode poltrone rosse, sembrano più interessati a promuovere lo sviluppo economico in alcuni singoli casi. Ritengo anche che spesso la politica si inadeguata a rispondere alle esigenze dello sviluppo economico in quanto l’età media dei politici sia intorno ai 70 anni.

    4) Vorrei prima di tutto dire che tre delle soluzioni proposte dall’autore dell’articolo hanno la mia più completa approvazione anche se apporterei qualche correzione di base. La politica ha il potere e il diritto (purtroppo) di destreggiarsi come più le piace e di conseguenza anche i politici. A mio parere non è che non “riescono” agire su questi tre temi proposti ma non “vogliono”. Riguardo gli allentamenti delle restrizioni sull’immigrazione ritengo che sarebbe giusto concedere a più persone l’entrata in Italia ma ritengo anche che dovrebbero essere fatti più controlli su coloro che varcano il territorio italiano. Gli stranieri sono una gran risorsa per l’Italia.
    Riguardo alla pensione ritengo che sia un po’ difficile pensionare un morto. Ce, se aumentiamo ancora un po’ l’età di pensionamento, come indirizzo per ricevere la pensione bisognerà scrivere quello del cimitero. Poi secondo me ognuno dovrebbe essere libero di scegliere. C’è gente che ha 90 anni vorrebbe ancora lavorare (mio nonno pagherebbe per tornare a fare il calzolaio) e c’è gente che invece vuole solo passare in pace gli ultimi anni della sua vita. Non capisco perché qualcun altro dovrebbe poter decidere il “grado di stanchezza” delle persone. Ognuno è stanco quando si sente stanco, un vecchino deve avere il diritto di lavorare fino al suo ultimo giorno se è quello che vuole.

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  3. MARTINA BRIENZA
    Marx,Malthus e gli sviluppi moderni.
    4) Secondo me la politica non è riuscita a risolvere problematiche come quella del lavoro, del degrado ambientale, della giustizia fiscale perchè in questi ultimi decenni è prevalso un forte individualismo. Purtroppo i politici hanno spesso guardato principalmente i loro interessi personali e quelli dei loro partiti, dimenticando che il vero fine della politica è il "bene comune". In questi ultimi anni caratterizzati da una forte crisi economica i governi hanno anche avuto una durata breve che ha comportato una mancanza di continuità politica e legislativa, senza programmi a lungo termine.

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  4. Prima di analizzare quelli che sono gli effetti positivi e negativi, bisogna capire quale sia la durata di un brevetto. Generalmente, l’impresa può commercializzarlo in esclusiva per 20 anni, ricordando che ne occorrono almeno 10-12 perché un nuovo medicinale arrivi sul banco della farmacia. Ciò significa che all'azienda ne rimangono solo 8. Per le industrie farmaceutiche i brevetti hanno un importanza notevole, poiché proteggono l’impresa innovatrice dallo sfruttamento del principio attivo da parte delle imprese concorrenti, garantendo il monopolio all’impresa originaria. L’impresa monopolista, però, può vendere il nuovo farmaco al prezzo che più gli aggrada e ciò non è assolutamente un vantaggio, se si pensa che si è costretti a pagarlo a solo quel determinato prezzo, senza la possibilità di rivolgersi ad altri. Penso che il brevetto sia necessario e legittimo, ma gli anni che garantiscono il monopolio sono, a mio parere, troppi. Per quanto riguarda i controlli da parte dello Stato per evitare situazioni come la Roche e Novartis, in quanto il cittadino ha diritto di sapere ciò che gli viene venduto, poiché potrebbe contenere sostanze che possono danneggiarla più o meno gravemente (come un’allergia).

    Federico Castaldo IV LES

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  5. CARTELLO SUI FARMACI

    OPINIONE: Le conseguenze negative di un mercato di farmaci libero, senza controlli statali e in assenza di un brevetto, ossia di una tutela giuridica, sarebbero quelle riguardanti il fatto che le industrie concorrenti potrebbero copiare il farmaco abbastanza facilmente e vendere il medesimo prodotto senza averne sostenuto i costi; (attualmente i farmaci “di marca” vengono copiati, si parla di farmaci generici, ma solo in seguito alla scadenza del brevetto e inoltre hanno costi inferiori al 20% rispetto al farmaco originale). Un altro fattore negativo consiste nel fatto che in assenza di brevetto nessuna impresa avrebbe l’incentivo ad investire in nuovi prodotti provocando così un grave danno alla collettività. Il brevetto è un titolo attraverso il quale si conferisce un monopolio temporaneo di sfruttamento su un oggetto, in questo caso su un farmaco, consistente nella possibilità di disporne e commercializzare ma soprattutto di vietare ai terzi di produrlo, usarlo, metterlo in commercio o importarlo. Se poi non ci fossero i controlli statali, non avremmo la sicurezza sulle proprietà del farmaco, su i suoi effetti positivi e negativi. Inoltre se il mercato dei farmaci fosse libero, i prezzi dei farmaci verrebbero stabiliti dalle case farmaceutiche stesse e quindi sarebbero più alti. Invece, le conseguenze positive di un mercato di farmaci, libero, senza controlli statali e brevetti potrebbe essere quello riguardante il fatto che se non ci fossero i brevetti ci sarebbe maggior concorrenza tra le case farmaceutiche e quindi il prezzo dei farmaci si abbasserebbe, anche se probabilmente diminuirebbe anche la qualità di questi. Se lo Stato non dovesse effettuare controlli, i costi a livello statale per quanto riguarda i farmaci sarebbero inesistenti o inferiori. Infine se i farmaci non fossero collegati con lo stato e il mercato di questi fosse libero, lo Stato non sarebbe coinvolto nel dover rimborsare il costo dei farmaci acquistati, in quanto questi in Italia possono essere scaricati e quindi c’è la possibilità di riottenere in parte il denaro usato per comprarli.
    Chiara Lanotte

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  6. ALESSIA CANELLI:
    Il farmaco, dal greco “pharmakon”cioè veleno, è una sostanza di origine naturale o di produzione chimica, capace di apportare modificazioni funzionali in modo positivo o negativo, in un organismo vivente attraverso azioni fisiche e chimiche.
    Il settore farmaceutico si occupa della produzione e commercializzazione di principi attivi cioè di quelle strutture chimiche che sono in grado di curare un essere vivente.
    Affinché un farmaco possa essere commercializzato deve possedere tre caratteristiche: qualità, sicurezza ed efficacia che vengono date a par mio dal brevetto e dal controllo statale.
    La ricerca e innovazione hanno costi molto elevati e possono comportare grandi rischi.
    Un farmaco prima di poter essere venduto nelle farmacie deve attraversare
    un iter assai complesso e lungo. Il principio attivo che sta alla base del farmaco viene quasi sempre scoperto nei laboratori di ricerca delle più grandi industrie farmaceutiche che testano il principio attivo per verificarne la reale efficacia e l’assenza di effetti negativi o controindicazioni.
    In assenza di un brevetto, le industrie concorrenti potrebbero copiare il farmaco abbastanza facilmente e vendere il medesimo prodotto senza averne sostenuto i costi della ricerca.
    Quindi in assenza di brevetto nessuna impresa avrebbe l’incentivo ad investire in nuovi prodotti provocando un grave danno alla collettività perché a questo punto non ci sarebbe la produzione di farmaci che combatterebbero le malattie che si sono sviluppate in maniera più aggressiva.
    Il brevetto è un titolo col quale si conferisce un monopolio temporaneo di sfruttamento su un oggetto, vietare a terzi di produrlo, usarlo, metterlo in commercio o importarlo.
    Quando la responsabilità , come per i farmaci, è centralizzata a livello governativo, ogni ingrediente farmaceutico come ogni farmaco richiede un’approvazione e registrazione statale.
    Il garante della sicurezza è lo stato che sottopone le aziende all’iter necessario per tutelare la piena sicurezza del farmaco e la salute pubblica.
    Dal canto mio non utilizzerei mai un farmaco che non abbia passato tutte le procedure in quanto anche la ricerca della salute pubblica verrebbe sostituita dalla ricerca del guadagno.
    E il farmaco che dovrebbe guarire una mia malattia potrebbe rivelarsi il “pharmacon” greco nel suo termine specifico di veleno.

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  7. Alessandra Tua
    Riguardo al primo tema, ossia quello che tratta dello scandalo delle aziende farmaceutiche penso che l' errore che si commetta, non solo in questo campo, sia la mancanza dei dovuti controlli e che essi non siano abbastanza rigidi se si scatenano determinate situazioni come questa. Penso inoltre che un mercato libero crei troppa concorrenza al punto tale da generarne in modo sleale. Ritengo corretto l'uso dei brevetti che limitano le possibilità di vendita di un farmaco solo ad un'azienda per alcuni anni, anche se d'altra parte potrebbero insorgere situazioni in cui questi farmaci brevettati vengano clonati, o si cerchi in tutti i modi di crearne simili percorrendo strade che sviano la legalità.Sono quindi dell' idea che all'interno del mercato debbano essere posti dei rigidi limiti, e, se venissero correttamente verificati dalle autorità incaricate, non ci sarebbero molte persone che cercano di passare per altre vie.
    2.Personalmente, riguardo all' articolo intitolato "Marx, Malthus e gli sviluppi economici", credo che la politica, soprattutto in questi anni, non sia in grado di far fronte ai temi espressi dal giornalista Rogoff, in quanto in modo apparente ed esplicito non sembra interessata in modo concreto ad arrivare a fatti. Sembra da cinque anni a questa parte, che molti politici abbiano espresso parole a favore dei cittadini ma essi non sono mai passati dalla loro parte, seppur dichiarando di immedesimarsi nei loro panni. Si parla di redistribuire il reddito, intanto ci sono famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese tra le tasse e il mantenimento della famiglia, immigrati che accettano il lavoro che molte persone non vogliono fare, ma lo Stato non fa nulla per incentivarle anzi, prima che possono gli "anziani" o le donne smettono di lavorare o vanno in pensione.Siamo un paese vecchio? benissimo, incentiviamo i giovani a non recarsi all'estero, abbassiamo le tasse ai cittadini che sono strozzati e i consumi diminuiranno sempre più, agevoliamo gli anziani, le famiglie, le donne.

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  8. OPINIONE:LIBERALIZZARE I FARMCi?
    credo, come tutte le cose, ci siano aspetti negativi e aspetti positivi, sta a noi valutare e scegliere "i meno peggio".
    liberalizzare un farmaco potrebbe ridurre notevolmente il costo di questo e, di conseguenza, allargare il mercato dei soggetti interessati e disposti ad acquistare il medicinale.d'altra parte pero', privare le case farmaceutiche dei brevetti sarebbe come tagliare drasticamente fondi per la ricerca!cosa converrebbe infatti alle aziende farmaceutiche investire denaro se poi la concorrenza puo copiare la scoperta e/o la molecola?
    diverso sarebbe se tutte le aziende farmaceutiche dipendessero , anche in piccola parte, dallo Stato, questo infatti risparmiando sui costi della Sanita'(essendo stato sociale) potrebbe investire maggiormente sulla ricerca e, assicurare un continuo e costante impegno...
    tuttavia siamo in Italia -.-", potrebbe anche essere una buona teoria, ma nella realta',il nostro Stato si impegnerebbe?
    propongo pertanto che si continui a brevettare farmaci,ma con un maggiore controllo dato che vi sono delle case farmaceutiche che pur di mantenere il dominio su di un brevetto modificano la stessa molecola, con erbe magari "non curative", non sviluppando notevolmente la ricerca.

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  9. ALESSIA CANELLI

    Tra le funzioni di uno Stato quando questo si trovi in difficoltà è quella di attuare una redistribuzione del reddito. Essa dovrebbe così modificare, attraverso imposte ed agevolazioni fiscali la ripartizione del reddito dei vari componenti della società per motivi soprattutto di equità e di sicurezza sociale.
    Secondo me però non è sufficiente una semplice redistribuzione del reddito ma prendiamo come esempio i poveri; secondo me essi hanno più bisogno di riuscire ad avere un’educazione adeguata per aumentare le proprie opportunità economiche e la mobilità sociale.
    Secondo me la pluralità di governi che si sono succeduti in questi ultimi ani non sono stati in grado di attuare riforme in tal senso perché il lavoro iniziato da un governo non veniva continuato per visioni politiche diverse.

     Prof domanda:
    se non ho capito male nell'articolo viene detto che per combattere la crisi le donne devono entrare di più nel mondo del lavoro, i lavoratori devono andare in pensione più tardi e aumentare il numero degli immigrati. Ma se non c’è lavoro e ci sono un sacco di disoccupati come fa a essere una soluzione?

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  10. Cartello sui farmaci: opinione
    E' un problema dare una risposta univoca perchè un mercato dei farmaci libero, senza controlli statali e brevetti potrebbe offrire l'illusione di poter ridurre il costo dei farmaci e garantire così le cure a tutti, anche ai malati più poveri.
    In realtà gli articoli de la Stampa , sui due farmaci contro la cecità, sono un esempio di come le grosse ditte farmaceutiche possano riuscire ad imporre sul mercato il farmaco equivalente più caro, ma anche come l'insieme di Lleggi e di Associazioni di tutela possano svelarne l'inganno.
    Il "gioco" effettuato dalle due grandi industrie si e' potuto basare su cavilli legali.. Le due molecole sono state presentate per 2 differenti malattie, così il termine "off label" (fuori indicazione terapeutica) ha potuto indurre ad accettare i dubbi sulla pericolosità del farmaco meno caro. In Medicina vengono impiegati farmaci off label in molti protocolli terapeutici, cioè sono usati medicinali per indicazioni diverse da quelle per cui sono stati approvati perchè le Società Mediche li riconiscono come validi dopo accurati studi. In questo caso la giusta segnalazione dell'Ente Europeo (Emea) su reazioni avverse (possibili per ogni sostanza medicinale) ha solo indotto l'Ente italiano (Aifa) a richiedere informazioni, dalle Regioni, sui pazienti trattati con il farmaco meno caro (e off label) a scopo precauzionale. La ditta implicata Roche, insieme alla Novartis a cui è legata economicamente, ne ha approfittato, sottolinendo nel foglietto illustrativo del prodotto, nel"bugiardino",che le ASL e i Sanitari potevano impiegare l'Avastin, meno caro, solo sotto l'esclusiva loro responsabilità, in quanto qappunto farmaco "off label". Così si sono potuti curare molti meno pazienti e con dispendio di denaro molto più grande. Senza un controllo ogni ditta poterbbe generare dubbi sui farmaci e indurre a usare quelli più cari, pilotare cioè il mercato, ciò di cui ora Roche e Novaris sono accusate.
    Inioltre i brevetti sono una fonte di guadagno per le ditte, ma servono anche a finanziare la sperimentazione. Quando decadono le ditte spesso approfittano di cavilli burocratici per ritardare l'immissione sul mercato dei farmaci "generici", cioè non di marca.
    Le leggi che tutelano contro tutto ciò ci sono e spesso possono essere aggirate, però penso che sia meglio un mercato controllato, anche se con difetto, rispetto a un mercato libero che non tutelerebbe nessun paziente e non sarebbe di garanzia di bassi costi, come gli articoli ci hanno dimostrato.


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  11. Marx, Malthus e gli sviluppi moderni: opinione
    L'articolo de "Il sole 24 ore"offre delle risposte all'interrogativo sulla possibilità di benessere per le generazioni future e sottolinea 4 punti essenziali: il degrado ambientale (effetto serra, scarsità di acqua; un sistema che ha creato grandi differenze di reddito nei diversi Paesi; l'invecchiamento della popolazione, che sarà pagato dalle prossime generazioni,; la necessità di regolamentare le tecnologie, cosa che i governi non sono in grado di fare. Proprio come esempio di quet'ultimo viene portato l'esempio dell'industria alimentare che è capace di produrre cibi sempre più raffinati che sono però la causa principale di malattie cardiovascolari e di diabete, le maggiori cause di morte nei Paesi più avanzati.
    La politica non riesce a contrastare tutto questo anche se l'articolo offre soluzioni che sembrano non difficili.
    Penso che in parte sia dovuto alla paura, da parte dei governi, di andare contro un andamento abituale di mercato, così ad esempio non si oppongono all'industria di cibi raffinati perchè incapaci di offrire posti di lavoro alternativi.
    Allo stesso modo imporre un "carbon tax" globale implicherebbe rapporti economici trasparenti fra i diversi Stati, ma questo è difficile quando Paesi più avanzati sfruttano Paesi più poveri (forza lavoro, materie), ricavando utili forti solo per sé, perdendo la forza politica necessaria per poter, se non imporre, almeno favorire crescite industriali meno inquinanti.
    Per contrastare la decrescita demografica viene proposta una facilitazione dell'immigrazione, ma questo è impensabile per i governi che avvertono la paura dei cittadini nei confronti dello straniero, del "diverso", e non vogliono rischiare perdita di voti e di potere.
    Una politica interessata fino ad ora, come si legge anche nell'articolo, all'aumento di beni di consumo "privati" difficilmente può modernizzarsi così tanto da rendere più accessibili i beni "pubblici", come la Sanità, l'Istruzione, l'ambiente, che continuano a essere considerati solo come costi.
    Posso sperare che la politica riesca un giorno a considerare l'aumento di benessere non solo come aumento di consumi ma anche come aumento di salute per tutti, riducendo davvero l'inquinamento, salvando beni essenziali come l'acqua, il nostro "oro bianco" e aumentando la ricerca vera su fonti energetiche meno dannose per il pianeta.

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  12. Lo scandalo delle multinazionali Roche e Novartis non è altro che l'ennesimo episodio di speculazione ai danni dei malati.
    Io penso che non sia ammissibile che aziende che forniscono prodotti per la salute dei cittadini, speculino sui prezzi, danneggiando così i malati.
    Io credo che tutti coloro che operano all'interno del servizio sanità debbano avere come obiettivo la salute dei cittadini e non il profitto rispettando un comportamento etico, proprio di coloro che si mettono al servizio della comunità.
    Il fatto che esistano delle Autorità garanti con l'incarico di controllare l'operato delle aziende farmaceutiche ci dovrebbero rassicurare, ma non sempre intervengono con tempestività.
    Purtroppo, non vedo altre strade se non quella che si sta percorrendo, ovvero di affidare alle aziende farmaceutiche il compito di fare ricerca e all'antitrust e agli enti garanti il compito di vigilare.

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  13. CARTELLO SUI FARMACI:
    1 L'uso IN LABEL di un farmaco vuol dire che il farmaco è stato autorizzato, invece nel caso dell'uso OFF LABEL avviene quando il farmaco non è mai stato autorizzato.

    2 la truffa è stata scoperta grazie allo studio delle molecole dei due prodotti effettuato durante i bandi delle gare d'appalto delle regioni Veneto ed Emilia Romagna.

    3 Quando la sentenza è emessa dall' Antitrust il ricorso deve essere presentato al TAR. La stessa sentenza indica (a pag 100) "... avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al Tar del Lazio...".

    4 I medici prescrivevano di più il farmaco più caro perché era maggiormente "spinto" dalle case farmaceutiche.

    5 La truffa rappresenta un danno per i pazienti poiché le persone acquistavano il farmaco consigliato dai medici anche se era più caro. Per quanto riguarda lo stato, il sistema sanitario paga una parte dei farmaci prescritti dai medici di base, quindi in questo caso hanno contribuito con una cifra più alta.

    6 L'agenzia preposta al controllo non ha fatto bene il suo lavoro perché non ha verificato se c'erano illeciti.

    OPINIONE:
    In un mercato libero aumenta la concorrenza e quindi i prezzi diminuiscono e come conseguenza si ha un maggior risparmio sia per lo stato che per i pazienti.
    Ma in questo caso serve il lavoro dell'agenzia del controllo del farmaco. Altrimenti potrebbero essere messi in commercio farmaci non adatti, con conseguenze negative sulle persone.

    EDITH GASPARATO

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  14. La conseguenza negativa del un mercato dei farmaci libero potrebbero essere l'abbassamento della qualità del prodotto perchè l'azienda farmaceutica non effettua o paga di meno gli esperimenti sui prodotti farmaceuti e sulla loro lavorazione, abbassando cosi' il prezzo del prodotto.Inoltre i risulati dopo l'assunzione di questi farmaci potrebbe essere incerti e dannosi sui pazienti.Quindi è necessario il controllo dell'agenzia del farmaco .Valentina Crepaldi

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  15. Buonasera sono gabriele Genchi , vorrei comunicar i l ' opinione riguardo al cartello sui farmaci , le conseguenze negative di un mercato libero dei farmaci , potrebbero essere quelle dell ' aumento della pericolosità di questi ultimi , in quanto le case farmaceutiche non si sentirebbero in dovere di pagare i soldi previsti dalla legge per la ricerca scientifica e per la sperimentazione , questo provocherebbe la vendita sul mercato di prodotti non controllati , che possono di conseguenza nuocere gravemente alla salute , i brevetti sono molto importanti , in quanto senza di essi , i prodotti farmaceutici potrebbero essere venduti da chiunque è soprattutto potrebbero essere imitati , , l ' unica cosa che potrebbe essere positiva , risulterebbe essere quella di un abbassamento dei prezzi causato dalla concorrenza , questa potrebbe essere positivo , ma non bisogna illuderei , questo potrebbe anche essere dovuto ad una scarsità di qualità , che permette ai prodotti di avere un prezzo basso buona serAta gabriele genchi

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  16. Le conseguenze positive se il mercato dei farmaci fosse libero senza brevetti e che le case farmaceutiche non avrebbero il brevetto sul farmaco e sarebbero sottoposte alla libera concorrenza. I prezzi quindi si abbasserebbero e i pazienti avrebbero a disposizione subito farmaci più economici. L’assenza di controlli statali avrebbe invece un effetto negativo, perché le aziende farmaceutiche potrebbero diffondere e pubblicizzare farmaci per determinate cure quando magari non servono a nulla. E non essendoci un controllo l’inganno non verrebbe scoperto e le aziende farmaceutiche si arricchirebbero con delle sostanze placebo.

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  17. A mio parere,la politica non riesce ad agire sui temi che riguardano la maggior resistribuzione del reddito,restrizioni sull' immigrazione, e il ritardo sul pensionamento; perchè i politici non riescono a trovare un accordo comune da utilizzare su questi.
    Per quanto riguarda le restrizioni sull'immigrazione sono d'accordo con Sara, anche secondo me dovremmo aprire le porte all'immigrazione ma effettuare più controlli su chi entra in Italia.Per il ritardo sul pensionamento proporrei una misura per cui l'età pensionabile rimarebbe la stessa e le persone arrivate ad un certo settore,ad esempio quello pubblico,dovrebbero andare immediatamente in pensione.Per la maggior distribuzione del reddito, proporrei l'applicazione delle diverse tasse in base al patrimonio del soggetto. Valentina crepaldi

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  18. L'OPINIONE:
    Secondo me liberarizzare i farmaci sarebbe svantaggioso perché tutti potrebbero copiare il medicinale dall'azienda che l'ha appena inventato, perché non esistono brevetti. Un altro svantaggio è che ognuno può decidere il prezzo con cui vendere il farmaco. Ma potrebbe farlo costare molti soldi e far vociferare ai medici, come dice sul giornale, che quel farmaco al posto di un altro è ha più effetti positivi, perciò anche se costasse tanto sarebbe comprato lo stesso. Naturalmente decidere con quale prezzo mettere sul mercato un farmaco è un vantaggio per le aziende.
    Però, secondo me, ci sarebbe svantaggi per i consumatori.
    Lo svantaggio dei consumatori è che se i produttori decidessero di vendere i loro farmaci con costi elevati, come 900 euro, la maggior parte della popolazione italiana non se lo potrebbe permetterselo, essendo anche in un periodo di crisi.
    A livello di controlli statali la questione/ il contratto che hanno redatto le due aziende Roche e Novartis potevano tranquillamente continuare in quanto non essendoci brevetti, non avrebbero rubato a nessuno ed essendoci libero mercato l'accordo che hanno fatto non sarebbe stato illegale.

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  19. L’autore dell’articolo ribalta sulla politica una serie di problemi che riguardano le società occidentali e quelle in via di sviluppo.
    Le previsioni di Malthus, forse è vero, non si sono avverate, ma oggi grazie alla tecnologia agricola che ci ha salvato dalla carestia prevista da Malthus ci cibiamo di prodotti che non ci faranno morire di fame ma di altre malattie.
    Le previsioni di Marx secondo me non si sono ancora avverate, ma se attendiamo qualche decennio probabilmente dovremo dargli ragione.
    Le economie capitaliste basate sull’egoismo degli individui, hanno migliorato apparentemente le condizioni di alcune generazioni, danneggiando però il mondo intero. I grandi capitalisti operano per mantenere alti i loro profitti non occupandosi delle conseguenze negative o dell’impatto che le loro scelte hanno sul mondo e per questo formano cartelli, sfruttano bambini, devastano aree coltivabili, inquinano e non si convertono alle energie rinnovabili.
    La politica potrebbe fare molto per rimediare ai problemi generati dall’economia capitalista; ma per agire dovrebbe essere autonoma e libera e non sottomessa agli interessi economici. Finché la politica dovrà sottostare ai ricatti della finanza, delle multinazionali e delle grandi imprese non riuscirà mai a reagire in maniera positiva e non potrà far altro che aumentare le tasse ai lavoratori e ai pensionati.

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  20. MARX...
    Condivido molti punti di vista del giornalista, in particolare la necessità di una formazione continua durante il lavoro e soprattutto agli adulti per utilizzare le nuove tecnologie in modo produttivo.
    Mentre mi pare difficile decidere l'età della pensione, poiché mandare presto le persone in pensione potrebbe essere un vantaggio per i giovani, perché si generano nuovi posti di lavoro, ma allo stesso tempo è un falso vantaggio in quanto aumentano i costi necessari per pagare queste pensioni e quindi aumentano anche i contributi che i giovani devono pagare.
    Secondo me l'unica soluzione è la crescita vera, cioè tante nuove imprese che producano con tanti occupati in più.

    EDITH

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  21. CORREZIONE L'OPINIONE:
    Secondo me liberarizzare i farmaci sarebbe svantaggioso perché tutti potrebbero copiare il medicinale dall'azienda, che l'ha appena inventato, perchè non esistono brevetti. Un altro svantaggio è che ognuno può decidere il prezzo con cui vendere il farmaco, ma potrebbe farlo costare molti soldi. E far vociferare ai medici, come dice sul giornale, che quel farmaco al posto di un altro ha più effetti positivi. Perciò anche se costasse tanto sarebbe comprato lo stesso. Naturalmente, decidere con quale prezzo mettere sul mercato un farmaco è un vantaggio per le aziende.
    Però, secondo me, ci sarebbe uno svantaggio per i consumatori, ed è che se i produttori decidessero i vendere i loro farmaci con costi elevati, come 900 euro, la maggior parte della popolazione italiana non se lo potrebbe permetterselo. In quanto ci troviamo in un periodo di crisi.
    A livello di controlli statali, il contratto che hanno redatto le due aziende Roche e Novartis potevano tranquillamente continuare, in quanto non essendoci brevetti, non avrebbero rubato a nessuno. Ed essendoci libero mercato l'accordo che hanno fatto non sarebbe stato illegale.

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    1. Buonasera sono Gabriele Genchi , vorrei correggere l ' opinione riguardo al cartello sui farmaci ,le conseguenze negative di un mercato libero dei farmaci potrebbero essere in primo luogo quello dell ' aumento della pericolosità di questi ultimi, in quanto le case farmaceutiche non si sentirebbero in dovere di pagare i soldi previsti per la ricerca,questi soldi si devono pagare per legge , compresi quelli per la sperimentazione,questo provocherebbe la messa in commercio di prodotti non controllati che possono nuocere gravemente alla salute . I brevetti sono molto importanti , i

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  22. In quanto quanto senza di essi , i prodotti farmaceutici potrebbero essere venduti da chiunque, soprattutto potrebbero essere imitati la cosa positiva potrebbe essere quella di un abbassamento del prezzo a causa della concorrenza , ma non bisogna illuderai , perché questo potrebbe anche e soprattutto essere dovuto ad una scarsità di qualità dei prodotti buona serata GAbriele Genchi

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  23. Un mercato di farmaci può avere diversi effetti negativi , ripercuotibili nella società , pensiamo alla concorrenza nel mercato fra i vari "prodotti" in questo caso farmaci che non essendo controllati dallo stato potrebbero essere venduto liberamente anche se con una qualità scarsa. In più ogni venditore potrebbe usufruire di alcune libertà in modo negativo andando a contrastare l'utilità sociale ( art 41 della Cost. ) ovvero il creare nuovi farmaci con effetti collaterali , con il solo scopo di aumentare il proprio profitto o comunque aver testa all'interno di una concorrenza e per attribuirsi una buona fetta di mercato , ma non solo , senza brevetti ognuno potrebbe anche copiare il nuovo farmaco . Gli effetti positivi del non controllo da parte dello stato sui farmaci potrebbero generare delle minor ricarico di tasse sul prodotto e conseguentemente un miglior prezzo del farmaco a disposizione dei cittadini

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