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venerdì 28 aprile 2017

COSA FARE PERCHE' ALITALIA TORNI A VOLARE?

per le classi 3^ e 4^ LES

giovedì 27 aprile: 
La Stampa: buongiorno di M. Feltri pag. 1; art. di Martini e Paolucci pag. 9; lettera di S. Camusso pag. 20

Il Corriere della Sera: articoli pagg. 5-6 

DA CERCARE PER COMPRENDERE L'ARTICOLO:
- cos'è e come funziona la Cassa Depositi e Prestiti?
- cosa vuol dire commissariamento per un'azienda?
- cos'è un prestito ponte?

RIPASSARE
- qual è il ruolo dei sindacati ?

L'OPINIONE
Dopo essere arrivati ad un accordo con Alitalia, i sindacati hanno sottoposto tale soluzione a referendum presso i dipendenti Alitalia. L'accordo è stato sonoramente bocciato. Si poteva fare qualcosa di diverso? Cosa non ha funzionato?
Se oggi voi foste al governo, cosa proporreste? Nazionalizzazione, fallimento e successiva vendita  o liquidazione tramite "vendita spezzatino" di tutti gli asset Alitalia? Spiegate le vostre ragioni.

29 commenti:

  1. Secondo il mio parere è ovvio che i dipendenti dell’Alitalia hanno votato no al referendum proposto dai sindacati in quanto non era vantaggioso per loro anche se avevano precedentemente raggiunto un accordo. Il referendum non ha funzionato perché i dipendenti non avrebbero mai votato a favore della riduzione degli stipendi e degli esuberi del personale. La soluzione che secondo me è migliore doveva essere attuata molto tempo prima, prima che la compagnia fosse in una situazione così grave. I prezzi di Alitalia dovevano essere abbassati, diventando come quelli di Ryanair, Easyjet o Vueling, che in questo periodo sono molto gettonate in quanto i loro voli costano quasi la metà di un qualsiasi volo Alitalia. Ovviamente questo non può essere fatto adesso, perché i concorrenti di Alitalia hanno avuto la meglio, e ora la compagnia italiana si trova con una perdita di 600milioni di euro che continuerebbe ad aumentare se i prezzi fossero abbassati. Se fossi al governo non procederei sulla strada di una nazionalizzazione, perché ci sono già troppe cose controllate dallo Stato, è bene che qualcosa rimanga privato. Sono contraria alla “vendita spezzatino” degli asset perché sarebbe una procedura troppo lunga e dispendiosa e non credo porterebbe a grandi miglioramenti. L’unica strada secondo me è quella del fallimento e della vendita ad altre compagnie aeree straniere o ad altri enti privati italiani, cercando di ridurre al minimo i licenziamenti e i tagli sugli stipendi.
    Oliveri Chiara

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  2. Dopo avere letto gli articoli, si vede che c’è la preoccupazione per quello che sta accadendo in una grande impresa come Alitalia. Anche lì bisognerebbe essere in grado di stare sul mercato e competere. Ha vinto il “no” perché si è diffusa, anche per responsabilità di qualche sindacato che si è mosso in modo poco trasparente, l’idea per loro sbagliata, che Alitalia possa essere nazionalizzata.Pero secondo me ,l’unica strada sensata per non perdere le competenze e le abilità operative necessarie per continuare l'attività ordinaria di questa impresa “Alitalia, nel brevissimo termine le banche devono intervenire e deve intervenire anche il governo in qualunque modo sia con il commissariamento che il finanziamento ponte che è molto utilizzato nelle operazioni di finanza aziendale. Non c’è altra soluzione, ha bisogno dei soldi in milioni di euro questa per rimanere in piedi. Poi bisogna ripartire con un piano serio, di gestione e ristrutturazione. Adesso sappiamo che la crisi è diventata davvero drammatica perché quanto è grave la situazione se davvero nella situazione di “rottura di cassa” e mancano i soldi per il carburante come si apprende da alcune fonte.Comunque possiamo anche immaginarci un ritorno dello Stato nella compagnia come azionista, credo che sia la soluzione di ultima istanza perché il problema è la gestione dei processi e dei costi che sono magari fuori controllo.

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  3. Buonasera,
    Secondo me l'errore più grave è stato fatto nel 2008 quando saltò l' accordo per la vendita di alitalia ad airfrance a causa dei sindacati che non accettarono l' esubero di 2100 dipendenti anche se rappresentava solo il 10% dei lavoratori quindi una perdita minore di posti di lavoro mentre il piano che è stato bocciato dai dipendenti prevedeva molti più esuberi e infatti è normale che sia stato bocciato.Se fossi al governo farei la stessa cosa che sta facendo Gentiloni quindi ha investito 300/400 milioni di euro per tamponare la crisi aziendale e avviare il commisariamento. Sono d' accordo con ciò che dice Susanna Camusso che la cassa depositi e prestiti dovrebbe aiutare alitalia e darle le risorse per trattare la vendita. Una delle cause per cui alitalia si trova in questa situazione sono anche gli investimenti come per esempio il rinnovamento delle divise o la scelta di tratte di volo poco redditizzie.

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  4. Buonasera,
    sicuramente la situazione Alitalia si sarebbe dovuta discutere già con più interesse dal 2008 quando ci fu la prima crisi,qualcosa di diverso,sicuramente,si sarebbe potuto fare tra i dipendenti,i sindacati e Alitalia.
    Innanzitutto far comprendere che barricarsi dietro ad agi del passato non era più possibile,perché ciò avrebbe,come sta portando,a far fallire la compagnia.
    Questo in parte è quello che non ha funzionato,ma non solo,il fatto di non essere concorrenti con le varie compagnie Low Cost,ha portato ad un allontanamento da parte della clientela.Oggigiorno,sarebbe una follia nazionalizzare una compagnia,che ci è già costata centinaia di milioni di euro,quindi,è giunta l'ora che si smetta di pensare a compagnie di bandiera come una grande famiglia.
    Sicuramente,l'azienda andrà commissariata fin quando non sarà venduta o liquidata tramite vendite "spezzatino".

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  5. Alitalia ha ricevuto tanti aiuti di stato nella sua storia recente. A partire dagli anni novanta è iniziato il suo declino e le crisi si sono susseguite fino a quest’ultima.
    Lo stato non potrebbe aiutarla, attualmente l'unione europea vieta aiuti di stato alle compagnie aeree. Come dichiarato dal presidente del consiglio Gentiloni, lo stato non può intervenire per aiutare l’Alitalia se non con un prestito ponte che permette solo l’esercizio ordinario dei voli in programma. E’ di quest’oggi la nomina di tre commissari che procederanno all’amminstrazione straordinaria di quella che fu negli anni ’60 la terza compagnia aerea europea.
    I tentativi di rimettere le ali ad Alitalia sono falliti. Sia i quelli da parte d'imprenditori italiani sia quelli che prevedevano accordi con altre compagnie aeree.
    Sono ormai 10 anni che la compagna è in perdita.
    Alitalia sembra non riuscire a liberarsi da un modello economico ormai superato.
    Questo sembra lo sappiano bene le compagnie aeree che negli anni hanno stipulato accordi con l'Alitalia, chiedendo ristrutturazioni a partire dal taglio del personale.
    Sembra che tutte le strategie imprenditoriali non siano state in grado di rilanciare la compagnia italiana.
    Infatti, sostengo che Alitalia dovrebbe essere venduta e affidata la ad un management capace, che trovi strategie per il suo rilancio anche a costo di sacrifici.
    Penso non sia giusto continuare a far gravare le perdite di Alitalia sulle tasche dei cittadini italiani. Allo stato tocca il compito di occuparsi di gestire coloro che saranno licenzati.

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Buonasera,
    Personalmente credo che l'Alitalia avrebbe dovuto cercare di prevenire ad una tale situazione di crisi tempo prima nel 2008 quando già stava cominciando un periodo di crisi per l'impresa e col passare del tempo la situazione è peggiorata anche per la continua concorrenza della compagnie low cost. Sarebbe un peccato che una compagnia aerea italiana cosi famosa come questa fallisca, è già tanto che in passato hanno chiuso le scuole di volo dell'Alitalia che comunque secondo me anche queste avevano un certo apporto economico per la compagnia. Ora alzare i costi dei voli penso che sia proprio la cosa più sbagliata da fare date le numerose compagnie aeree che offrono tratte a prezzi più modesti, piuttosto eviterei i licenziamenti forse per l'inizio potrebbero essere accettati anche stipendi poco percepibili almeno finché la compagnia non ritorna in ordine con i costi.

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  8. I sindacati, che teoricamente dovrebbero difendere i diritti dei dipendenti di Alitalia, si sono accordati pensando di più a salvaguardare Alitalia dall imminente fallimento piuttosto che i suoi lavoratori, i quali hanno votato in maggioranza No al referendum eccessivamente svantaggioso per loro
    Dato che il problema di fondo del fallimento di Alitalia è la forte concorrenza delle altre compagnie aeree, le quali puntano su un prezzi più accessibili, la soluzione a mio parere sarebbe nazionalizzare la compagnia in modo da salvaguardare il posto di lavoro dei dipendenti e abbassare i prezzi in modo da darle uno slancio per ripartire nuovamente.

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  9. I sindacati, che di norma dovrebbero pensare quasi esclusivamente ai lavoratori, hanno proposto, invece, un accordo a salvaguardia di Alitalia, società il cui tracollo annunciato, é frutto di un'amministrazione pessima e le scelte sbagliate di questa, negli ultimi dieci anni.
    La mia proposta sarebbe quella di non nazionalizzare l'azienda, ma di stabilire un periodo in cui si cerca un acquirente valido, che dia stabilità, e, nel caso in cui non si trovasse, liquidare ogni tipo di bene dell'azienda (aerei, strutture, etc) e, il ricavato investirlo in opere pubbliche per dare lavoro ai neodisoccupati.

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  10. Buonasera,dopo aver letto gli articoli sul Corriere della sera, mi sento di dire che principalmente l'errore più grande che è stato commesso sia stata la scarsa attenzione prima, durante e dopo il 2008, perché il fallimento di Alitalia purtoppo era imminente, vista la continua concorrenza con le altre compagnie aeree che da anni si è cercato di appianare. Un secondo errore che è stato commesso è stato quello di mettere in secondo piano la posizione dei lavoratori, visto che i sindacati dovrebbero prodigarsi per tutelare questi ultimi. Credo che in un momento così critico sia auspicabile adottare delle offerte convenienti per i clienti, sicuramente evitare di licenziare i lavoratori che come ho già detto sopra sono già stati poco tutelati dai sindacati. Una soluzione che ritengo sia necessaria è quella di nazionalizzare Alitalia, in modo da diminuire i prezzi e tutelare i lavoratori dipendenti di essa.

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  11. Quello che in questi giorni stiamo vivendo con il caso Alitalia mette in evidenza l'incapacità di questo governo di risolvere le questioni importanti a livello nazionale.
    Ai lavoratori è stato proposto un Referendum che prevedeva la riduzione degli stipendi e il taglio degli organici.
    Era scontato che i dipendenti Alitalia non cedessero al ricatto dell'accordino proposto dai sindacati .
    Io credo che ormai sia troppo tardi per risollevare le sorti di Alitalia .
    Molti errori sono stati fatti in partenza .
    La compagnia avrebbe dovuto essere più competitiva come le altre compagnie Low cost .
    A questo punto rimane ben poco da fare.
    Colmare un buco di 600 milioni di euro sarebbe impossibile!!
    Credo che ormai sia più conveniente che la compagnia venga commissariata e successivamente venduta ad altre compagnie straniere .

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  12. Buonasera,
    Alitalia è stata a lungo il simbolo della bella vita tra le nuvole e oggi sono rimasti solo 600 milioni di perdite del 2016 e il fallimento, per colpa di scelte politiche sbagliate e aziendali , persone alla guida incapace di risollevarla e sindacati sbagliati, di quella compagnia di lusso e di benessere è rimasto solo il ricordo.
    Per quanto riguarda l’accordo con Alitalia, non ha funzionato perché si chiedevano pesanti sacrifici alla categoria dei lavoratori, 1700 posti di lavoro in meno, 980 lavoratori a tempo indeterminato sarebbero stati gestiti con la cassa integrazione, 588 precari non avrebbero avuto il contratto rinnovato, entro maggio ci sarebbe stato un rinnovo del contratto con aumento di carichi di lavoro, tagli salariali pesantissimi per gli assistenti di volo più dell’8% . E per tutto questo ovviamente i dipendenti non hanno accettato.
    Se fossi al governo non la dividerei a spezzatino , non sono d’accordo nel dividere un’azienda che era un tutt'uno in vari settori che alla fine da soli non riescono a essere autonomi e potenti.
    Dobbiamo farci una domanda perché molte nazioni riescono e noi no? Noi perché non riusciamo a far funzionare una compagnia nazionale come l’Alitalia?
    A capo di questa compagna ci deve essere del personale competente del settore.
    Penso che il problema si poteva evitare comportandosi come le compagnie low cost facendo pagare di meno i biglietti per i passeggeri.

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  13. Buonasera ,
    a mio parere si poteva fare qualcosa di diverso che ci sia stata una non sufficiente informazione nelle assemble dei lavoratori, i dipendenti esasperati,confusi e immersi nell'instabilità economia e operativa hanno scelto di bocciare il referendum.
    I sindacati erano più interessati a salvaguardare la compagnia e non i dipendenti così sono andati incontro a un imminente fallimento dell'accordo.
    Secondo me bisogna intervenire in modo tale da far si che Alitalia non fallisca e con essa migliaia di lavoratori perdano il posto di lavoro.
    Bisogna trovare il modo di rifar valere il patto con i sindacati !
    Se la compagnia fallisse perderemo molto a livello economico dato che in Italia il turismo che arriva via aerea per visitare le nostre meraviglie è molto alto.
    Senza la ricapitalizzazione si prospetta il fallimento di una delle più grosse compagnie aere italiane e se nessuno si prende le responsabilità e fa un ultimo tentativo il fallimento è ciò che si prospetta .
    Capisco anche che i lavoratori sarebbero stati sottoposti a un taglio del salario o addirittura un taglio dell'occupazione ma Alitalia non può più operare andando avanti a perdere decine di migliori ogni mese.
    Bianca Elettra Rolle

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  14. L'azione dei sindacati è dovrebbe essere volta alla tutela dei lavoratori, tuttavia, nel caso di Alitalia, l'accordo raggiunto aveva il fine di salvare l'azienda dal fallimento piutrosto che salvaguardare le condizioni dei dipendenti. Sicuramente la vittoria del no al referendum aziendale può essere interpretata come un rifiuto ad un ulteriore peggioramento delle condizioni lavorative per tentare di limitare i danni legati a scelte dirigenziali pessime che hanno contribuito a svalutare l'impresa. A questo punto, dato che una nazionalizzazione dell'impresa è impossibile a causa delle evidenti difficoltà economiche che affliggono il paese, sarebbe auspicabile una vendita definitiva, nel caso si trovasse un acquirente attendibile e interessato, oppure, nella peggiore delle ipotesi, il fallimento definitivo della compagnia che, quantomeno, porrebbe fine all'agonia economica che l'impresa vive da anni. Infine ritengo sia necessario escludere la possibilità di ulteriori interventi statali in quanto non farebbero altro che prolungare una situazione di difficoltà che pare ormai destinata a concludersi in un modo o in un altro.

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  15. Buonasera,
    A parer mio come viene anche citato nel corriere della sera era sicuro che i dipendenti di Alitalia avrebbero votato no al referendum sulla nazionalizzazione di Alitalia , in quanto avrebbe recato uno svantaggio perché non avrebbero mai fatto abbassare gli stipendi.
    Secondo per migliorare questo problema perché se ne sarebbe dovuto discutere già in passato con la prima crisi del 2008.
    I prezzi dovevano essere abbassati già in passato in modo da non creare troppo distacco dalle compagnie low-cost dato che il problema del fallimento è per lo più la concorrenza delle altre compagnie.
    Per andare avanti secondo me dovrebbe essere venduta ad altre compagnia perché non trovo giusto il fatto che i cittadini ci debbano rimettere pagando somme di denaro elevate.

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  16. Buonasera,
    dopo aver letto gli articoli assegnatici posso dire che, a mio parere, è normale che i dipendenti di Alitalia abbiano deciso di votare no al referendum proposto dai sindacati, poiché non era per niente vantaggioso nei loro confronti. Anch'io mi sarei comportata nello stesso modo, perché, insomma, chi sarebbe d'accordo con la riduzione del personale in esubero e con la riduzione degli stipendi dei dipendenti? Io no. In questo caso mi trovo molto d'accordo con Chiara Oliveri quando dice che, bisognerebbe abbassare i prezzi dei voli Alitalia, perché se ci facciamo caso, sono molto costosi rispetto ad altre compagnie, anche solo per compiere piccole tratte. Un esempio potrebbe essere l'abbassamento del livello dei prezzi a quello di Easyget, più conveniente. Ovviamente questo cambiamento non potrebbe essere apportato in questo momento data la sgradevole situazione, ma in un prossimo futuro, quando, si spera, la compagnia si sarà ripresa. Trovo che il percorso di una nazionalizzazione, in parte non sarebbe così negativo, anche se il nostro Stato è molto occupato ultimamente... quindi penso che Alitalia dovrebbe affrontare questa grave crisi, appoggiandosi all'estero, per poi uscirne al meglio.

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  17. Buona sera, inazitutto come detto dai miei compagni e come penso io, è ovvio che i dipendenti di Alitalia abbiano votato no al referendum.
    Secondo me Alitalia ha solamente una soluzione, che è quella di vendere, essi perché essere al disotto con 600 milioni di euro è praticamente impossibile rialzarsi... o magari facendo un cambio radicazionale ma ciò vorrebbe dire che entro 20 anni, a pare mio si riesce a risanare il debito.
    Sta sera, mi piacerebbe fare anche una critica a un commento che ho letto che è quello di Troisi, anzi meglio...vorrei porre una domanda della quale mi piacerebbe avere una risposta magari in classe, per quale motivo devono essere i CITTADINI a pagare somme di denaro?

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  18. L'Alitalia, la compagnia aerea italiana per eccellenza, sta attraversando un periodo molto turbolento a causa di differenti situazioni passate che hanno portato a un declino della compagnia. Alla compagnia nazionale infatti, i viaggiatori hanno preferito compagnie con costi più vantaggiosi, le cosiddette compagnie low cost, che sono diventate nel tempo le sue maggiori concorrenti. Inoltre, scelte errate nella gestione dell'impresa hanno portato a quella che si può definire una rovina, con una perdita pari a 600 milioni di euro a fine 2016. Secondo me, date le situazioni non si sarebbe potuto fare niente di differente, se non accorgersi prima dei problemi che stavano pian piano venendo a galla e intervenire in modo da evitare problemi di questo tipo. Ora si sta decidendo quale sorte dare alla compagnia: vendere in blocco o spezzettandola. La vendita in blocco è quella più auspicabile nel caso in cui ci sia un acquirente disposto a rilevare l'impresa. La Lufthansa si è offerta di comprare una parte della compagnia mantenendo solo una minima parte degli impiegati. Questa ipotesi, anche se non del tutto soddisfacente, potrebbe comunque contribuire alla salvaguardia, seppur minima, degli occupati dell'impresa limitando i danni legati al fallimento.

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  19. Secondo il mio punto di vista e' stata quasi ovvia la risposta del referendum perché', leggendo attentamente il referendum stesso, si può' intravedere che i sindacati avevano l'intenzione di salvaguardare più' l'Alitalia che i suoi dipendenti.
    Questo e' anche l'errore più grave che hanno commesso oltre a non risolvere prima la situazione dell'Alitalia, già' in crisi dal 2008.
    La soluzione migliore da adottare in questo momento sarebbe quella di incentivare e salvaguardare i lavoratori dipendenti dell' Alitalia e, se non si riesce a salvare l'Alitalia stessa, sono d'accordo con Viola T. nel vendere ad altre compagnie perché se no la crisi colpirebbe non solo i dipendenti dell'Alitalia, ma altri cittadini che non hanno nulla a che fare con questa azienda.

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  20. si, si poteva fare qualcosa di diverso dal momento che i sindacati al posto di compiere il proprio lavoro, cioè tutelare i lavoratori, li hanno messi in secondo piano concentrandosi sulla tutela di Alitalia ed andando incontro ad un fallimento.
    Si potrebbe pensare ad una nazionalizzazione dell'azienda ma avendo già grandi difficoltà economiche nel paese diventerebbe difficile. Io proporrei la vendita definitiva di Alitalia ad altre compagnie, quindi senza provocare danni monetari ai cittadini del paese. È il ricavato verrebbe distribuito ai dipendenti di Alitalia come liquidazione.

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  21. Buonasera,
    Secondo me piuttosto che arrivare a questa situazione Alitalia avrebbe dovuto agire diversamente già nel 2008 quando si ritrovò per la prima volta in un periodo di crisi che però continua tutt'oggi a causa delle compagnie concorrenti low cost che proponendo prezzi nettamente inferiori si aggiudicano un maggior numero di clienti. Ora purtroppo servirebbe ben poco abbassare i prezzi poiché la concorrenza è già eccessiva, piuttosto sarebbe più conveniente fare ciò che si sarebbe dovuto fare nel 2008, andare dunque a vendere Alitalia ad altre compagnie aeree cercando pero di arrivare ad una soluzione vantaggiosa per tutti : evitare il maggior numero di licenziamenti e dichiarare fallimento con una successiva vendita.

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  22. Il referendum di pochi giorni fa sul futuro dell'Alitalia, a mio parere, era più che scontato, la vittoria del no da una parte ha escluso i possibili licenziamenti di personale e abbassamenti di stupidenti della compagnia ma ha aperto la strada ad un futuro incerto.
    L'ex compagnia di bandiera ha rinnovato negli ultimi anni l'intera flotta di veivoli, seppur sbagliando completamente la mission aziendale. Io ritengo giusta la vendita degli assets di Alitalia sul mercato poiché una possibile nazionalizzazione della compagnia comporterebbe solo spese e perdite per il nostro paese, che già in passato ha dovuto finanziare le scelte improduttive della compagnia.

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  23. secondo il mio punto di vista, dopo aver letto l'articolo, avevo già pensato al fatto che i dipendenti dell'Alitalia non avrebbero mai votato a favore di questo referendum in quanto questo avrebbe portato a un taglio netto degli stipendi e del personale. cioè che Alitalia avrebbe potuto fare in precedenza era di abbassare i costi dei propri voli fino a potersela giocare con le compagnie low-cost come easy jet e raynair cosicché ci sarebbe potuto essere un nuovo incremento e una possibile risalita da parte di alitalia.
    ora come ora l'unica speranza è quella che un'altra compagnia aerea metta dei soldi per far sì che alitalia non fallisca altrimenti da qua a pochi mesi questa compagnia aerea non esisterà più e sarebbe una grossa perdita per l'italia.

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  24. Buonasera,
    come hanno già detto in tanti gli esiti del referendum erano scontati in quanto avrebbe portato svantaggi notevoli ai dipendenti. Inoltre i sindacati, che solitamente hanno il compito di salvaguardare i diritti dei lavoratori, hanno agito non pensando ad essi ma pensando alla compagnia aerea.
    Ormai sono stati commessi degli errori che hanno appunto portato a questa situazione critica come ad esempio i costi molto elevati e l'amministrazione non ben organizzata. Arrivati a questo punto in cui i debiti che questa compagnia ha, una delle poche soluzioni sarebbe quella di venderla oppure di ripartire abbassando i prezzi ma quest'ultima è quasi irrealizzabile vista l'alta quota di debiti.

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  25. Buongiorno.
    Mi scuso per l'orario ma ho avuto problemi di connessione e ho potuto pubblicarlo solo ora.
    Credo che al momento,la soluzione migliore sia quella del fallimento e la successiva liquidazione degli asset di Alitalia. Ora come ora la concorrenza per I voli è spietata, soprattutto in Italia, dove molto spesso si preferiscono altre compagnie aeree per via dei loro prezzi nettamente inferiori. Inoltre, in un momento economico italiano come questo, di certo Alitalia non può ottenere favori economici e ciò non fa altro che peggiorare la sua gigantesca mole di debiti. Il fallimento permetterebbe ad Alitalia di porre fine alla "tortura" economica e provare magari a ripartire da 0 se non addirittura eliminare definitivamente la compagnia aerea italiana.

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  26. A mio parere Alitalia ha sbagliato molto, perché solo verso la fine ha cercato delle soluzioni, tra cui il referendum, che ovviamente non é stato visto positivamente dai suoi lavoratori data la richiesta del taglio dei loro stipendi. A mio parere per evitare di cadere in una situazione tale, dovevano abbassare i loro prezzi come hanno fatto molte altre compagnie aeree (che volano low cost, ad esempio Easy Jet) dato che molte persone, a causa anche della crisi, se dovessero scegliere la compagnia aerea sceglierebbero quella meno costosa ma comunque sicura. Secondo me, oramai é troppo tardi per cercare altre situazioni.
    (Ho pubblicato ora perché ieri non so a causa di cosa ma non riuscivo a pubblicarlo, infatti l'avevo già scritto sulle note).
    -Ludovica Presempi

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  27. La premessa che voglio fare è che sono completamente d’accordo con chi ritiene che, come sono stati trovati soldi per le banche da salvare, ci si debba ingegnare per trovarne altrettanti per Alitalia, società che da un certo punto di vista ci rappresenta in tutto il mondo. Una buona Nazione deve avere una buona compagnia aerea, e questi fatti dimostrano che l’Italia non è una buona nazione. C’è anche da dire che una buona compagnia aerea debba avere un buon presidente, non identificabile il Luca Cordero di Montezemolo, che oltre ad attirare fallimenti, nella sua vita ha fatto poco. Detto questo, le soluzioni non sono molte. A meno che il vero business non sia far fallire Alitalia, cosa da non escludere, l’unico modo per fare in modo che ciò non accada sarebbe quello di tirare fuori dei soldi, come si è fatto per l’Ilva. Lo Stato e, ormai, i sindacati, che si occupano più di occupabilità che di occupazione, non conducono mai azioni se non sono a loro vantaggio. Se la Nazionalizzazione non è stata un’opzione presa in considerazione, vorrà dire che qualcuno sarà riuscito a guadagnare dal salvataggio delle banche in un modo che non varrà per Alitalia.

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  28. Buonasera,
    Credo che l'errore maggiore sia avvenuto nel 2009 quando Berlusconi organizza con altri Imprenditori un tentativo d'acquistare e mantenere italiana la Società che stava per essere comprata da Air France.
    L'operazione si è rivelata un disastro perchè nel 2014 Alitalia è stata ugualmente comprata da una compagnia araba ma per 70 milioni di euro in meno rispetto all'offerta francese e acquistato solo la parte in attivo della compagnia aerea.La parte negativa,cioè i debiti rimangono a carico italiano e i vari esuberi rimangono ad oggi un problema da risolvere.
    La decisione di gennaio che si è poi riservata nel Referendum,prevedeva,per tentare di risanare la compagnia,una forte riduzione dei costi e del personale.
    E'normale che i dipendenti abbiano votato "NO"per la stragrande maggioranza perchè sono stufi di continui riduzioni e tagli.
    La ragione di questo è che la compagnia è stata gestita male senza un preciso piano industriale alle spalle,bisognava intervenire anni fa per migliorare la situazione e non tappando piccoli buchi singoli.
    Credo che la soluzione migliore sia quella del fallimento e vendita ad altre compagnie straniere cercando di ridurre al minimo i tagli del personale.

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  29. Buonasera,
    Un errore che ritengo abbia influito molto sulla crisi di Alitalia sia stato fatto nel 2008 quando, a causa di sindacati, non si accettò l'accordo per la vendita di Alitalia a Airfrance. Quell'accordo prevedeva un taglio di stipendi decisamente inferiore a quello che avrebbe previsto il referendum recente.
    Son sicuro che la risposta di aumentare il prezzo dei biglietti sia una risposta sbagliata, basti pensare alle compagnie low cost di trasporti che stanno spopolando ultimamente. Un altro elemento che ha causato la crisi è stata la chiusura delle scuole di volo Alitalia. Penso che a questo punto una possibile risposta, decente, sia quella di nazionalizzare l'impresa, in tal modo non si originerebbe ulteriore disoccupazione.

    Edoardo Tello

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